Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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41. DOMENICA XXIV DOPO PENTECOSTE

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 26 novembre 19671

Dal Vangelo secondo Matteo2 .
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete presente nel luogo santo l'abominazione della desolazione della quale ha parlato il profeta Daniele - chi legge comprenda - allora quelli che sono nella Giudea fuggano sui monti, chi sarà sulla terrazza non scenda in casa a prendere qualcosa, e chi sarà nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. Guai alle donne che saranno incinte o allatteranno in quei giorni. E pregate che la vostra fuga non avvenga d'inverno, né in giorno di sabato, perché la tribolazione sarà grande quale non fu dal principio del mondo fino ad ora, né mai sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe, ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora, se uno dirà: Ecco qui il Cristo, oppure, eccolo là, non lo credete, poiché sorgeranno dei falsi Cristi e dei falsi profeti che opereranno grandi miracoli e prodigi così da attrarre con inganno, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto. Se dunque vi diranno: Eccolo è nel deserto, non andateci; ecco, è nell'interno della casa, non credete. Come infatti il lampo parte da Oriente e guizza fino ad Occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Dovunque è il cadavere, là si raduneranno le aquile. Subito dopo la tribolazione di quei giorni il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua face, le stelle cadranno dal cielo e le potenze del cielo saranno scosse. E allora apparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo, tutte le genti della terra si batteranno il petto e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli che al suono di una potente tromba raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità all'altra del cielo. Imparate poi dall'albero del fico una parabola. Quando il suo ramo si fa tenero e mette le foglie voi capite che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose sappiate che [Egli] è vicino, alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto si compia. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Siamo al fine dell'anno liturgico, una settimana. Anno liturgico. Perché vi è l'anno civile, come da gennaio a dicembre; oppure quando l'anno scolastico, oppure quello che sono le cose materiali. Ma quanto a quello che ci interessa, la liturgia: dal[la] prima domenica, Avvento, fino all'ultimo giorno, cioè l'ultima domenica, quando è finito tutto il complesso delle domeniche che oggi si compiscono.
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Oh! quanto al Vangelo, qui è parte del Vangelo secondo Matteo. E invece, poi, la domenica seguente è il Vangelo in cui si parla di nuovo di quello che è la fine del mondo. Oh! ma però, in questa nostra domenica attuale, sono due cose che vengono date, e bisogna spiegarle. Due cose: la fine di Gerusalemme, la rovina di Gerusalemme, che è stata al 70; e poi la fine del mondo.
Quindi, quando Gerusalemme aveva fatto crocifiggere Gesù, allora, all'anno 70, la città è stata (...) e la città era abbastanza grande, forse un milione di persone, ma sono morti quasi tutti, distrutti, bruciati, eh! quando sono venuti i Romani, quindi, a dare l'ultimo colpo, che era stata anche circondata la città. Quindi, questa parte del Vangelo parla della rovina di Gerusalemme1.
Poi, la seconda parte, invece, quella che sarà la fine del mondo, la fine del mondo. «Tutte le genti della terra si batteranno il petto e vedranno il Figlio dell'uomo venire - dove? - sulle nubi. Vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi, dal cielo, con grande potenza e gloria». Cioè, il giudizio universale.
Quindi sono due: e quindi la rovina di Gerusalemme al 70, anno; e poi la fine del mondo, che noi possiamo attendere e per cui sarà il giorno in cui Gesù Cristo dovrà giudicare tutti gli uomini, alla fine, tutti gli uomini. Invece il Vangelo successivo della domenica ci parla solamente del giudizio universale, non di Gerusalemme.
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Oh! Pensando, adesso, a quello che è il Vangelo attuale di Matteo, ricordare che il Signore castiga anche, tante volte, sulla terra, come il popolo ebreo è stato. In che senso? in che modo? Come la distruzione di Gerusalemme. E quasi tutti i vicini, tutti caduti col fuoco e con la spada dei Romani; distrutti, sì.
Quindi abbiamo da venire a tirare una conclusione. È questa: che gente che continua nel disordine, continua; continuare a peccare, disordine. Che sarà la sentenza di Dio, [per] chi cammina male, la conclusione che sarà? Come coloro che pensano di fare una vita felice, ma poi, poco per volta, avvicinandosi alla morte, si comincerà a pensare che cosa sarà. E allora questo, che disordini che continuano, si può dire, in questo mondo attuale. E in che maniera? Perché in questo tempo pensano più i piaceri e soddisfazioni, sì, perché adesso c'è sempre più comodità, e quelli che hanno soldi e se li godono, ma poi che gli anni siano passati, e allora si è sulla strada e sopra la porta dell'eternità. Bisogna che noi santifichiamo la vita. Santificare la vita e quindi perfezionarci nella nostra condotta: che ci sia santo il cuore, la parola, la volontà, il pensiero. Che noi possiamo dire che viviamo di Gesù Cristo, di grazia e di meriti. Questo, ecco, la prima conclusione.
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La seconda conclusione riguarda la fine del mondo. Finito l'umanità, caduta, allora gli angioli chiameranno i morti: «Sorgete!». La risurrezione. La risurrezione di tutto, di tutti gli uomini. Sì, così risorgono tutti. Ma vi è difficoltà, e cioè, molti nascono e si santificano e allora la risurrezione sarà gloriosa; la risurrezione gloriosa splendente [per] colui che ha fatto una vita buona e ha concluso bene la vita. Ma forse, disgraziatamente, molte anime cadute in peccato, e morte in peccato; e allora come sarà la risurrezione? Infelice. E il corpo manifesterà se stesso, le rovine che ha commesso, e che l'eternità sarà sempre allo stesso...: per tutta l'eternità, infelice. Egli, allora, egli, il Signore, «manderà i suoi angeli che al suono di una potente tromba raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità all'altra del cielo», sì. Quindi i buoni, allora, si raduneranno assieme; e invece, quelli che saranno infelici, saranno radunati in altra parte; a destra, e altri a sinistra. Allora [il Figlio dell'uomo] discende dal cielo portando la croce per pronunziare la sentenza contro i tristi. E quelli, invece, saranno eletti, e allora: Entrate in cielo.
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Si è cominciato con l'anno... sì, e adesso possiamo conchiudere: come è stato l'anno attuale? Cioè, come abbiamo seguito la parte della liturgia? santamente? o quelli che neppure [si] danno pensiero, sì, infelici. E la conclusione dell'anno liturgico: come saranno quelli che non hanno seguito bene la liturgia, non hanno fatto buone opere? Bisogna esaminarsi, sì.
Intanto questa settimana serve per noi per ringraziare il Signore delle grazie che abbiamo ricevuto nell'anno liturgico, e, se qualche cosa abbiamo sbagliato, mettiamoci a posto. E quindi col prossimo anno liturgico, domenica prossima, cominciando bene l'anno liturgico, santificandolo. Quindi per l'anno liturgico ci sarà da domandare perdono per qualche cosa, e ringraziare per le grazie ricevute. E allora preghiamo perché vogliamo passare un altro anno liturgico bene, santamente, secondo la Chiesa.
Vedere, quindi, per ciascheduno, sì, la situazione, la condizione, lo stato di ogni anima. E noi tutti insieme facciamo, questa settimana, una certa penitenza per ciò che abbiamo mancato e poi ringraziare il Signore di quello che abbiamo avuto di grazie. E poi il proposito.
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Domenica prossima, 3 dicembre, s'inizia con la liturgia, seguendo bene la Chiesa, seguendo bene la liturgia, sempre meglio. Il bambino che cresce, arriva a 7 anni, e i suoi 7 anni, ma poi si passa all'ottavo, così cresciuto dal sette all'ottavo. Così, per un esempio, per farci capire che spiritualmente si cresce sempre di più se c'è la buona volontà di santificarsi.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 152/a (= cassetta 244/a.1). Per la datazione, cf PM: «Siamo al fine dell'anno liturgico, una settimana. Domenica prossima, 3 dicembre, s'inizia con la liturgia...» (cf PM in c320 e in c342). - dAS, 26 novembre 1967 (domenica): «m.s. cappella e Castelgandolfo» (cf dAS in c220).

2 Mt 24,15-35.

1 Sulla distruzione di Gerusaleme, predetta da Gesù Cristo, cf FLAVIO GIUSEPPE, Guerra Giudaica; EUSEBIO, Storia ecclesiastica; e i Commenti che si trovano sulla Bibbia, sul Vangelo di Matteo. - Si veda pure La Sacra Bibbia tradotta dai testi originali e commentata, a cura e sotto la direzione di Mons. SALVATORE GAROFALO. Vol. III - Il Nuovo Testamento, terza ristampa, Torino, Marietti, 1963.