Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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48. DOMENICA IV DI AVVENTO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 24 dicembre 19671

Adesso leggiamo il Vangelo della Domenica IV di Avvento2 .
L'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato procuratore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania parte della Giudea, sotto i gran sacerdoti Anna e Caifa, la parola del Signore si fece udire a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli andò in tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro dei discorsi del profeta Isaia: Voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore; raddrizzate i suoi sentieri! Ogni valle sarà colmata, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte; le vie scabrose diventeranno piane. E ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
È, in questo, la predicazione fatta da Giovanni. «Andò in tutta la regione del Giordano predicando un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati».
Allora il primo insegnamento è questo: «la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro dei discorsi del profeta Isaia». Quindi la prima applicazione: la remissione dei peccati. Cioè, che facciamo bene, e seguirlo bene il sacramento della penitenza; la preparazione della confessione facendo l'esame di coscienza; e poi muoversi al dolore della penitenza; e poi i propositi di non commetterne mai più. E, nello stesso tempo, nella confessione fare le accuse, e poi accettare i consigli che il sacerdote può dare al penitente. Quindi primo frutto di questa domenica, Vangelo di Avvento, farebbe fare anche a voi l'esame se abbiamo fatto bene sempre le confessioni.
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Secondo insegnamento: «Voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». E cioè, dopo il dolore e dopo la confessione dei peccati: «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri». Cioè, dopo la confessione: «raddrizzare i suoi sentieri», cioè coi propositi nella confessione «raddrizzate i suoi sentieri», cioè camminare nella via buona, nella via di santificazione. Dopo la confessione bisogna che abbiamo il frutto e il risultato, cioè non più commettere quello che abbiamo confessato; ma che adesso non vogliamo più commetterlo il male. Quindi, dopo la confessione, il proposito, e metterlo in pratica: «raddrizzate i suoi sentieri». E i sentieri sono quelli del Vangelo, dei comandamenti. Dobbiamo seguire così.
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Poi altra applicazione: «Ogni valle sarà colmata, e ogni monte e ogni colle sarà abbassato». E cioè, ogni valle sarà colmata, ogni monte, ogni colle sarà abbassato; quindi non più la superbia; «ogni monte, ogni colle sarà abbassato». Quante volte di superbia e allora: «ogni colle sarà abbassato», (...) dicendo che non abbiamo [da] portare delle cose non adatte, ma «ogni colle sarà abbassato». Togliere tutta la superbia: «ogni colle sarà abbassato».
«Le vie tortuose diverranno diritte», cioè le vie tortuose diventeranno diritte, quelle che erano vie tortuose adesso diventeranno diritte; cioè, se abbiamo sbagliato, diventeranno diritte; cioè camminare bene, fare i doveri nostri e in tutta la giornata. «Le vie tortuose diventeranno diritte».
Poi: «le vie scabrose diventeranno piane»; e quindi le vie scabrose diventeranno piane. E ci vorrà fatica, «le vie scabrose diventeranno piane», sì, perché noi possiamo camminar bene nella via di Dio. «E ogni uomo vedrà la salvezza di Dio», sì. Le vie scabrose sono le vie pericolose: diventeranno piane. «E ogni uomo vedrà la salvezza di Dio». Ci sia sempre la sincerità con gli uomini e con noi stessi. E ci sentiamo di essere veramente noi salvezza di Dio. Cioè, quando, (...) secondo la salvezza di Dio.
Quindi, in questo giorno, domenica IV di Avvento, ricavare i frutti: la confessione, i propositi; e poi quelli che sono i punti principali in cui abbiamo da correggere; e poi migliorare sempre la giornata, le vie della giornata, diventeranno... «Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio». E allora ci prepariamo al Bambino, come sarà celebrato la notte successiva, sì.
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«Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra tutte le donne e benedetto è il.frutto del seno tuo»1. E quindi noi salutiamo Maria la quale ci ha dato il Bambino nella grotta.
Allora, considerare al presepio, primo: la sacra Famiglia. In quella grotta: il Bambino, Maria, Giuseppe. E in quali condizioni si è trovato, in quali condizioni erano in quella grotta, e forse, anche più grande di una grande chiesa. Come il Signore vuole che noi partiamo con la umiltà.
Quindi recitare bene, specialmente nelle preghiere: Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia, ecc.
Secondo: il canto degli angeli: Gloria in excelsis Deo2. Gli angeli che han cantato l'ingresso del Figlio di Dio incarnato: Gloria in excelsis Deo. E quindi uniamoci con gli angeli che han cantato: Gloria in excelsis Deo. E che noi facciamo e ci uniamo con gli angeli o col Gloria in excelsis Deo, nella Messa. E poi nella giornata ci sono varie occasioni del Gloria Patri et Filii et Spiritui Sancto. Unirci con gli angeli del cielo che han cantato la sacra Famiglia, meglio, il Bambino Gesù.
E terzo: l'angelo che ha avvertito i pastori insegnando che c'è una vera apparizione, e cioè, il Figlio di Dio incarnato, il Bambino. E allora l'angelo che invitò i pastori di andare a visitare il Bambino. Il Signore invita specialmente i poveri, gli umili, in sostanza. Quando c'è la superbia e allora non siamo su una via buona. Bisogna che nel nostro cuore ci sia vera umiltà. E allora andare al Signore, e quando c'è questa povertà, questa umiltà, allora le grazie di Dio vengono in noi e per noi, sì.
Quindi in questa notte, l'apparizione del Bambino nato, (...) la Famiglia: Gesù, Maria e Giuseppe. E secondo, il canto degli angioli al Bambino. E terzo, l'invito ai pastori che sono andati, come ha detto l'angelo, e sono partiti per arrivare e salutare e a pregare il Bambino nato. Quindi la giornata sia veramente raccolta; sia veramente disposto ognuno di noi nella nostra povertà spirituale. E poi la fiducia che il Signore Gesù, appena nato, ci dà le sue grazie se noi siamo ben disposti.
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E adesso si celebra tante volte il presepio, un po' in una maniera, un po' in un'altra, e ciascheduno cerca di presentarlo meglio. Ci sarà anche molta superbia, vanità. È meglio che si presenti nel nostro cuore un presepio, nel nostro cuore, che sarebbe presente come la greppia in cui il Bambino è stato esposto, posto nella greppia da Maria, sì. Non tante cose esteriori, ma quello che è interiore. E poi questi presepi, tante volte, son solamente distrazioni o ambizione. Ma vi sono anche quelli che sono migliori; ma purtroppo bisogna che non ci sia la superbia umana, ma ci sia l'umiltà nel nostro cuore. Allora saremo sicuri di ricevere bene i doni che il Bambino porta, ha portato e porta in noi; in noi, sì.
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Questo è da tenersi presente, perché si chiude l'anno. E chiudere l'anno, che cosa è da disporre? Il dolore dei peccati e degli sbagli fatti nell'anno. Fare un buon atto di dolore. E poi: Te Deum laudamus per ringraziare il Signore delle grazie che abbiamo ricevuto, e ringraziare il Signore che ci ha mantenuto nella nostra vita e le grazie che ci ha dato.
Poi successivamente quello che sarà il 1° giorno dell'anno, chiedere al Signore la grazia di cominciare bene l'anno successivo, sì.
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E quei giorni fino all'Epifania e fino al giorno che viene celebrato il battesimo di Gesù Cristo, che viene funzionato verso il 12, 13 dell'anno, gennaio, quindi sono tutti giorni che ci portano a una fede sempre più profonda e un amore sempre più intenso. Quasi quasi non sappiamo più cosa dire e c'è tutto da imparare. Allora, quello che possiamo.
Chiedere al Signore molta umiltà. Come presentarsi nella greppia? E con la fede che viene dal Signore. E vi è sempre tanta diversità tra l'uno e l'altro secondo son le disposizioni. Le disposizioni son necessarie tutte, ma specialmente l'umiltà e la fede. Quindi, questa quindicina di giorni, santificarli bene.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 153/b (= cassetta 245/b.2). Per la datazione, cf PM: «In questo giorno, domenica IV di Avvento... ci prepariamo al Bambino, come sarà celebrato la notte successiva» (cf anche PM in c372 e in c397) dove vi sono indizi sicuri. (Questa meditazione è registrata sullo stesso nastro delle altre due indicate). - dAS, 24 dicembre 1967 (domenica): «Celebra [il PM] nella cappella di CGSSP e tiene meditazione alle PD».

2 Lc 3,1-6.

1 Offertorio della Messa.

2 Lc 2,14.