Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11. SANTIFICAZIONE IN GESÙ CRISTO VIA VERITÀ E VITA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 15 febbraio 19671

Siamo entrati nel centro della liturgia. Cominciando dalla Settuagesima e poi la Quaresima e poi la Settimana Santa e la risurrezione di Gesù. Ora siamo nella Quaresima, e la Quaresima dobbiamo considerarla, prima, come una purificazione e, nell'altra parte, come santificazione. Non si tratta ora di fare digiuni; sì, è necessario conservare la salute; ma noi dobbiamo, in primo luogo, purificare il nostro spirito, quelli che sono i nostri difetti, difetti dello spirito e difetti anche di quelli che sono le cose esterne.
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Quindi, purificazione della mente. Che i pensieri siano tutti retti; evitare tutto ciò che è di distrazione o quello che non ci riguarda, tante cose che non ci riguardano; noi, pensare a quello che invece ci serve alla purificazione, alla santificazione. Purificazione dei pensieri, purificazione dei sentimenti, sentimenti intimi; sentimenti intimi possono essere di superbia, di vanità e altri difetti. Purificazione della parola. Le parole siano sempre buone, sempre buone; e poi le azioni, l'osservanza delle Costituzioni della Congregazione. Vedere di purificarci nella mente, la volontà, il cuore e tutto il nostro essere. Togliere quello che è ancora difettoso.
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Questi giorni, Quaresima, le confessioni siano accompagnate da pentimemo più forte, più sentito, considerando la passione e morte di Gesù Cristo, che cosa egli ha sofferto per noi. Quindi le confessioni siano fatte, accompagnate da un sentimento sempre più profondo; dolore, sì. Quindi buone confessioni, ma, nello stesso tempo, giorno per giorno, l'esame di coscienza. Non scrupoli, ma quello che è difettoso, vero, reale, con gli atti di dolore e con il Miserere. Tempo di Quaresima, sì.
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Quindi, la prima parte della Quaresima è di purificazione. La seconda parte è di santificazione. La santificazione. La santificazione, primo, conviene ricordare che noi entriamo nell'intimità di Gesù e dei pensieri, e i sentimenti, meditando, giorno per giorno, giorno per giorno i tratti del Vangelo che vengono esposti nella Messa; e poi si può meditare nella settimana attuale e nel tempo della Quaresima. La meditazione del Vangelo, perché noi togliamo certi pensieri e mettiamo i pensieri del Vangelo. Leggere particolarmenle i discorsi che ha fatto Gesù cominciando dal capitolo, san Matteo, sì. Mettere in noi gli stessi pensieri di Gesù. Noi questo lo facciamo, in una certa misura, nella meditazione; ma nello stesso tempo viene Gesù in noi, egli che è la Verità, quindi sostituire i nostri pensieri umani, sostituirli con i pensieri divini, di Gesù Cristo. Che possiamo santificare sempre di più i pensieri nostri, i pensieri che sono soprannaturali e i pensieri anche retti, umani, come sarebbe lo studio o attendere all'apostolato che si deva compiere bene. Quindi la santificazione dei pens... della mente nostra. Tutto quello che è buono, tutto quello che è santo, tutto quel che è utile, tutto serve1. Ma che noi pensiamo di togliere quel che non è buono, ma soprattutto di metter quel che è santo, quel che è santo. E come noi impegniamo la mente nostra per le cose che sono necessarie e quel che sono sante, e allora viene di per sé a essere tolto quello che non è buono. La santificazione della mente: una fede piu profonda, e portarci gradatamente a immedesimarci con i pensieri di Gesù. Bisogna che il Vangelo ci sia, entri in noi e che pensiamo come Gesù ha predicato e come egli ci ha insegnato. Quindi la fede più profonda: «Io sono la Verità»2.
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E sono anche «la Via»1, ha detto Gesù. Allora, che dirizziamo tutto il no... la nostra vita quotidiana; che le 24 ore della giornata siano tutte in ordine e tutte secondo il Vangelo. Quindi: «sono la Via». Noi, considerando la vita di Gesù Cristo, allora è più facile che camminiamo con lui e in lui e con lui, sì. La giornata, se tutto e tutte le ore della giornata ci sentiamo di essere nella via, nella via di Gesù Cristo, via con fare quello che è secondo il volere di Dio, giorno per giorno, ora per ora, e qualche volta bisogna anche dire, momento per momento. Che seguiamo la via di Gesù!
E pensarlo Gesù, fanciullo, giovanotto, e operaio; nelle sue preghiere, nel suo comportamento con Maria; e poi l'inizio della vita pubblica; e poi il tempo in cui si avvicinava la passione e morte di Gesù Cristo. Sì, la via, la san... la via; la via, non tanto [quanto] è stato predicato, quanto è insegnato con l'esempio. Contemplarci e contemplare.
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E dopo è necessario e dobbiamo passare alla carità, alla carità: l'amore più vivo al Signore e l'amore più vivo e più santo per il prossimo, per il prossimo. Quindi abbiamo da orientare tutti i sentimenti verso il Signore, verso Gesù.
Contemplare la Santissima Trinità perché noi passiamo e viviamo con Gesù Cristo, e, questo, per il fine ultimo: la gloria di Dio. Quel che è più perfetto è la gloria di Dio. Quando si arriva a cercare unicamente la gloria di Dio, c'è già tutto l'amore, l'amore vero, l'amore profondo, l'amore reale; cioè, cercare la gloria di Dio, perché il paradiso nostro è proprio nella glorificazione di Dio. La gloria e la felicità dei beati sta nel glorificare Dio. Ora, se noi gradatamente arriviamo a praticare e vivere la vita nostra per la gloria di Dio, allora c'è già tutta una purificazione e una comunione con gli angeli e coi santi del paradiso. Quindi ci resta una posizione, una situazione spirituale per cui ci sentiamo di avere l'amore perfetto, l'amore perfetto. Cercando la gloria di Dio, già facciamo sulla terra quello che (...) in cielo. Ma sulla terra non ci porta una grande felicità, ma la gloria poi al di là ci forma e ci costituisce la felicità eterna. Quindi elevarsi, sì. E santificazione della mente e santificazione della volontà e santificazione del cuore, anima. Cercare Iddio, cercare la sua gloria.
Questi pensieri si ricavano dai testi del Vangelo di questo tempo: Quaresima e tempo della Passione, sì.
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Allora, la Quaresima ha due aspetti: quello che è di purificazione e quello che è di santificazione. Immedesimare meglio la nostra vita in Cristo: quel che lui ha detto, e quel che lui ha fatto, e quello che ci comunica con la grazia sua; il fare bene la meditazione, il fare bene la comunione, bene le pratiche di pietà, sì.
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Ottenere dal Signore le vocazioni. E che tutte le persone che compongono l'Istituto: santificazione; e non solamente per voi, ma per tutte le anime che hanno bisogno di grazia. Allargare il cuore! Gesù è venuto per tutta l'umanità; se noi ci immedesimiamo con lui, sentirci che siamo fatti non solamente per noi, ma per tutta l'umanità e, quindi, nelle nostre preghiere pensare a tutta l'umanità, all'umanità attuale sulla terra; e pensiamo a quello che può essere nel purgatorio. E poi contemplare il cielo, contemplare il cielo, e la gloria eterna a Dio, felicità.
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Adesso fare i propositi, i propositi di purificazione e di santificazione, immedesimazione nostra in Gesù Cristo. Certo, quando vi è la comunione, vi è la presenza reale eucaristica; ma anche quando son consumate le sacre specie, vi è la presenza della Santissima Trinità nell'anima che è in grazia. La mente, il cuore, la volontà, tutto, sì. E man mano che passano i giorni della Quaresima sentiamoci sempre più uniti, e sempre più intensi i pensieri, i sentimenti, i desideri e le azioni, sempre più conformati a Gesù, conformati a Gesù.
Queste Adorazioni che fate, ottengono questa comunicazione, questa unificazione a Gesù, con Gesù. Le Adorazioni, che servono per voi, e che, nello stesso tempo, anche per coloro per cui voi dovete pregare. E continuate a pregare in questo senso.
Quindi una Quaresima che è di purificazione e una Quaresima di santificazione. Che poi contempleremo, il venerdì santo, Gesù crocifisso; e la domenica di risurrezione, la gloria di Gesù Cristo.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 90/b (= cassetta 233/a). Per la datazione, cf PM: «...siamo nella Quaresima...». - dAS, 15 febbraio 1967: «Alle ore 6 è andato [il PM] in via Portuense per una meditazione alle PD». - dAC: «15 febbraio 1967, meditazione del PM in via Portuense, alle 6,30». - VV: «15 febbraio 1967, PM: Sulla penitenza quaresimale».

1 Cf Fil 4,8.

2 GV 14,6.

1 Gv 14,6.