50. DOMENICA TRA L'OTTAVA DEL NATALE
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 31 dicembre 19671
In quel tempo: Gesù, Giuseppe e Maria, madre di Gesù, erano pieni di meraviglia per quello che si diceva di lui. E Simeone li benedisse e così parlò a Maria, madre di lui: «Ecco, questo bambino è posto per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come il segno di contraddizione. E a te una spada trafiggerà l'anima perché si svelino i pensieri di molti cuori». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Ella era in età molto avanzata, dopo che si era sposata aveva vissuto sette anni con il marito; poi era rimasta vedova, aveva raggiunto gli ottantaquattro anni. E non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno in digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, cominciò a lodare Dio e a parlare del Bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione in Israele. E quando essi ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città. E il Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui2.
Quindi si parla di 40 giorni dalla nascita del Bambino Gesù. Il Bambino Gesù portato al tempio secondo la legge mosaica.
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Quest'oggi dobbiamo considerare due punti: oggi l'ultimo giorno dell'anno 1967. Primo, domandare perdono per tutto quello che c'è stato di manchevole nel corso dell'anno; e quindi, vedere con molta umiltà e con molto dolore domandando al Signore la misericordia, il perdono.
Seconda parte, ringraziare il Signore. Ringraziare il Signore cantando appunto il Te Deum laudamus. Lodiamo il Signore. Ringraziare [per] le grazie che ci ha dato nel corso dell'anno. Due punti, quindi.
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Domandare perdono per quello che ci sia stato di manchevole nel corso dell'anno. Un esame è utile, anzi necessario. Che cosa e come fare un buon esame di coscienza: un esame un po' più approfondito; poi eccitarci al dolore, al pentimento, al dolore dei nostri peccati, delle nostre mancanze, e fermarsi proprio sopra quello che è non buono. Allora il dolore, l'Atto di dolore di cuore, sì. E se avessimo un tale dolore che poi non portiamo al di là per il purgatorio. Purificazione, sì.
Poi dopo, il proposito. E cioè, bisogna (...) meglio, propositi, sì. Proposito che, alle volte, è un po' superficiale; ma quello che è profondo e dall'intimo, sì. Allora il proposito. Proposito che [è] più necessario; non molti propositi, ma il proposito fondamentale, il quale fondamentale è proprio possedere fede e speranza e carità, sì. Che viviamo in Cristo. Vivere in Cristo che è Via, Verità e Vita. E poi una confessione; una confessione, come sacramentale, è già fatto in questi giorni; ma adesso una confessione spirituale, cioè accusare le nostre mancanze qui, davanti al tabernacolo; accusare le nostre mancanze, fare per tutto l'anno e anche per tutta la vita; il dolore, e quindi accusarci. Oh! Se noi approfondissimo bene il nostro intimo e quel che è stato di manchevole, allora non si arriva al purgatorio, ma con la purificazione così, si entrerà direttamente in cielo. Abbiamo da riflettere di questo, sì. Tante parole che non sono a posto; tanti pensieri che non sono a posto, ecc. Che ci mettiamo sulla strada di Gesù, la strada di Gesù, seguire la vita di Gesù. Primo punto.
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Secondo punto: ringraziare il Signore. Te Deum laudamus. Lodare il Signore. Ringraziare di tutte le grazie che abbiamo ricevute nel corso dell'anno. Sono 365 giorni e sono stati, questi giorni, arricchiti di grazia del Signore, sì. Se noi abbiamo esaminato il nostro intimo, il nostro io, e allora sentiremo in noi la riconoscenza del Signore. Come e quanti sono i doni di Dio! Sono 365 giorni e sono 365 Comunioni. E le Messe? E le Adorazioni? E poi tutto quello che è la giornata. Bisogna considerare la giornata intiera, le 24 ore. Perché, se noi offriamo tutto al Signore, le 24 ore, vi è merito se tutto è offerto al Signore; quindi, da notte a notte, cioè da mezzanotte a mezzanotte, oppure dal mattino al mattino successivo, sì. Ringraziare il Signore come ci ha conservati e come ci ha comunicato la grazia e ci ha richiamato a condurre una vita migliore.
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Passano gli anni, passano gli anni. Ma, progrediamo? Abbiamo progredito? Ecco. Forse saremo ancora come si era prima, forse? Bisogna che, come passano i giorni e le settimane e i mesi... È da considerare che il tempo passa, ed è una grazia il tempo. Ma noi facciamo dei veri passi per procedere? E questi 365 giorni ci hanno portato a fare dei passi buoni nella via di santificazione? nell'intimità col Signore? e vivere in Cristo? Adesso un atto di dolore profondo perché non poss... non cadere nel purgatorio, ma portare... dalla vita presente al giudizio di Gesù Cristo, quando l'anima nostra sarà spirata. E allora in che condizione si trova? ricchezza di meriti? e purificazione perfetta? Ecco l'entrata in cielo: «Vieni» - così dice Gesù all'anima - «Vieni».
Allora la giornata sia considerata bene, col dolore e con la purificazione; e ringraziamento al Signore di tutto quello che ci ha dato, in quanto abbiamo corrisposto, sì. Così si purifica e si acquistano meriti per la vita eterna, anno per anno, sì.
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Successivamente poi, il giorno seguente, allora ci saranno altri propositi, e cioè, i propositi che si faranno per l'anno successivo, e, nello stesso tempo, pregare perché possiamo mantenere i propositi che facciamo nel 1° giorno dell'anno successivo, se il Signore ce lo conservi. Quindi sono giorni di riflessione, sono giorni che portano più interesse spirituale. È il tempo di maggior raccoglimento (...).
Allora, intanto, per la giornata, il dolore e i propositi; il dolore e il glorificare il Signore ringraziando il Signore di tutti i doni che ci ha fatto. Ciascheduno deve pensare a se stesso, sì. Posso dire qualche cosa, ma bisogna che ognuno, a ognuno, nell'intimo, pensare; non cose superficiali, ma approfondite nella mente e nel cuore e nella volontà. Ci vogliono tutte e tre disposizioni: di mente e di volontà e di cuore. Così tutto il nostro essere, tutto il nostro essere: la mente, la volontà e il cuore.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 153/c (= cassetta 246/b). Per la datazione, cf PM: «Oggi, l'ultimo giorno dell'anno 1967». - dAS, 31 dicembre 1967 (fine dell'anno): «Celebra [il PM] e tiene la meditazione alle PD della comunità CGSSP».
2 Lc 2,33-40.