Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. LA SACRA FAMIGLIA

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 8 gennaio 19671

2[Dal Vangelo secondo Luca3.
Dobbiamo, oggi, pregare per tutte le famiglie del mondo, specialmente [per] le famiglie cristiane: che si viva la carità e si cresca in santità. Che ogni famiglia cristiana sia modellata sopra la famiglia di Nazaret: Gesù, Maria, Giuseppe.
Ecco, sembrò che questo fosse stato una mancanza, quasi, [a] Maria e [a] Giuseppe, essendosi [Gesù] fermato in Gerusalemme e loro non lo trovarono dopo una giornata di cammino. Perché erano separati gli uomini dalle donne nel ritornare da Gerusalemme, e i bambini, i figli potevano o accompagnarsi col padre o accompagnarsi con la madre. E l'una credeva che fosse [con] l'altro, e l'altro che fosse [con] lei.
Tre giorni, e poi lo trovarono. Dove? Lo trovarono nel tempio. E in quale posto? Là, seduto in mezzo ai dottori e intento ad ascoltarli e interrogare; e tutti quelli che lo udivano restavano meravigliati della sua intelligenza e delle sue risposte. Mostrò allora, già da fanciullo, a dodici anni, mostrò la sua sapienza. Poi nel vederlo essi furono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché facesti a noi così? Ecco, tuo padre ed io addolorati ti cercavamo»]4. La risposta è stata veramente di Figlio di Dio incarnato. «Perché mi cercavate, non sapevate che è necessario che io sia nelle cose del Padre mio?». E cioè, il giorno in cui il Figlio di Dio incarnato, il Figlio di Maria, ecco, diede un saggio della sua sapienza e quello che sarebbe stato un giorno quando Gesù, arrivato a 30 anni, manifestò che egli era il Figlio di Dio incarnato e colui che veniva a portare la luce, la verità, e portare la sua salvezza mediante la sua passione e morte in croce.
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Era stata stabilita la festa della famiglia, in primo luogo, sotto il governo di Leone XIII. Ma poi questa festa è diventata di prima classe come è nella liturgia. Perché? Perché l'educazione e la formazione della gioventù, educazione e formazione della gioventù nelle famiglie, allora crescerebbero i figli (...) rettamente, bene; e allora, arrivati a una certa età: 25, 30 anni, allora avremmo uomini veramente cristiani, cristiani che sono nella società buoni figli della Chiesa, sì. E se tutte le famiglie fossero così rette, come cambierebbe la società! E quante famiglie sono disorganizzate tra... alle volte, già [tra] il marito e la moglie. E poi come sono nati e come son cresciuti i figli: o sono abbandonati o sono disgregati o sono famiglie in cui si vive come se fossero pagani; non portavano, non portavano i figli alla vita cristiana. Anche se fossero stati battezzati ma poi non bene educati, che cosa succederebbe? Famiglie disorientate. E poi da quelle famiglie sarebbero poi diventate altre famiglie e anche disorganizzate. Famiglie che non preparano i figli alla vita cristiana e alla vita eterna.
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Gesù compì il suo ufficio fermandosi al tempio. Poi, essendo il volere di Dio, tornò a Nazaret e [stava] sottomesso a Maria e a Giuseppe. E conservava tutte queste parole, la madre. E Gesù, tornato a Nazaret, i tre punti: «cresceva in sapienza, in età e in grazia davanti a Dio e davanti agli uomini». In sapienza, meditando le cose divine. Gesù cresceva in sapienza. Poi, in età, cioè in fortezza, robustezza degli anni; ma anche fortezza, spirito. Ed in grazia, cioè, in santità. E questo rispondeva davanti a Dio e davanti agli uomini, sì.
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Domandare al Signore la grazia che tutte le famiglie siano ben formate, e che le famiglie siano nella pace, e che poi crescano figliuoli, e così si salvano i genitori e si mettono sulla buona strada i figliuoli, le figliuole. Bisogna allora che modelliamo le famiglie nostre sopra l'esempio della famiglia di Nazaret: Maria, Giuseppe, Gesù.
Possiamo anche dire che, in generale, noi ci siamo consecrate a Dio perché siamo nati in famiglie buone. Riconoscenza al Signore che ci ha dato la grazia di essere nati in una famiglia cristiana, retta, per cui nella famiglia si è cresciuti bene, e si è sviluppata la vocazione. E col permesso e con l'incoraggiamento dei genitori, ecco, la nostra vita religiosa in cui dobbiamo fare, crescere in sapienza, età, grazia fino al momento in cui passeremo dalla vita presente alla vita eterna.
Noi dobbiamo pregare e offrire al Signore la nostra vita perché tutte le famiglie siano rette, e nelle famiglie vi sia la pace, e si cresca veramente in età, sapienza e grazia, sì.
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Tutti i giorni ci facevano recitare la giaculatoria - e possiamo recitarla adesso -: «Gesù, Giuseppe e Maria» , vi dono il cuore e l'anima mia; «Gesù, Giuseppe e Maria», assistetemi nell'ultima agonia; «Gesù, Giuseppe e Maria», spiri in pace con voi l'anima mia. Ecco, che noi possiamo vivere santamente e quindi chiudere la vita santamente, assistiti da Gesù, da Maria e da Giuseppe. Da Gesù, la confessione, Gesù, la Estrema Unzione, la comunione il giorno (...). Poi l'invocazione a Maria: «Prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte. Così sia». Poi san Giuseppe. san Giuseppe è chiamato il protettore dei morenti.
E vi sono le Unioni1che riguardano questa forma di preghiera. Quindi è buona cosa unirsi a queste Unioni che sono per pregare e ottenere le grazie per la morte, passare all'eternità, sì. Queste giaculatorie, sempre ripeterle è utile.
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Ma quando recitiamo: «prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte», mettere bene l'intenzione che tutte le volte che recitiamo il rosario, recitiamo l'Ave Maria: «prega per noi adesso e nell'ora, e allora... nell'ora della nostra morte».
Quindi, se il rosario è completo, allora recitiamo 150 volte, se son dette le tre forme, il rosario: misteri gaudiosi, misteri dolorosi, gloriosi, sì. Quindi la grazia di santifi... di morir bene è grazia fondamentale perché dipende l'eternità: «prega per me adesso e nell'ora della nostra morte». Perché se moriamo bene, è felice l'eternità. E che possiamo, col dolore, con le sofferenze, che siano gli ultimi meriti che aprano la porta del cielo. Questa espressione, questa invocazione: «nell'ora della nostra morte», bisogna tenerla presente fin da ora. Tutte le volte che recitiamo l'Ave Maria, intendo: «prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte». E se si recita 150 volte nella giornata, o anche solamente 50 volte, sono insistenze, perseveranza nel pregare: «adesso e nell'ora della nostra morte», sì.
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Conclusione: Ringraziare il Signore di essere nati in famiglia cristiana, educati bene; secondo, dar buon esempio a tutte le famiglie; e pregare per tutte le famiglie che siano ben formate. Che nelle famiglie si viva cristianamente, caritevolmente. E poi, in quanto per noi, se c'è l'occasione, dare buon esempio, non solo, ma anche dire parole buone, perché le famiglie siano cristiane, e particolarmente crescano bene la gioventù.
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Abbiamo iniziato il periodico Famiglia Cristiana. E, in primo luogo, le prime volte erano pochissime copie; adesso sono un milione e 700 mila. Il direttore di famiglie. E poi le persone si facevano passare e si fanno passare l'uno dall'altro, il periodico. Quindi preghiamo anche che si allarghi sempre di più. Se c'è un milione e 700 mila, che aspiriamo ad arrivare ai due milioni. E se si potesse fare entrare in tutte le famiglie, lì continuamente si educa e si istruisce ogni famiglia, ogni famiglia. Noi facciamo quest'opera che ci ha concesso il Signore, di poter compiere questo apostolato. Quale mai dei sacerdoti potrà predicare ogni domenica [a] un milione e 700 mila? (...) E invece è la grazia che è data alla Società San Paolo. Quindi anche lì, pregando che il periodico possa aumentarsi e possa produrre, produrre tutto quel che è utile, e illuminare le famiglie, illuminare i genitori, i figli. E poi la volontà anche di far bene, sì. Quindi la nostra mente si allarga a tutte le famiglie del mondo, in particolare a quelle famiglie che ricevono il periodico Famiglia Cristiana.
Qualche volta c'è bisogno proprio di seguire i sette fogli primi; sei, sette, otto pagine son sempre come un catechismo, non a forma di domande e risp... così, ma con istruzione più facile e chiara. È una predicazione larghissima e pratica, pratica per togliere il male dalle famiglie, e portare il bene alle famiglie, modellate sopra la famiglia di Nazaret, sì.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 144/c (= cassetta 230/b). In PM, nessun indizio cronologico. Questa meditazione è registrata sullo stesso nastro delle meditazioni nn. 1 e 3 che recano un dato certo (cf PM in c1 e in c26). - dAS, 8 gennaio 1967 (domenica): «Celebra [il PM] verso le 5; dopo tiene la meditazione alle PD della comunità di CGSSP».

2 Il tratto chiuso fra parentesi quadre, comprendente anche parte del n. 35, a causa di logoramento, non è più reperibile sul nastro originale, trascritto quando era in buone condizioni.

3 Lc 2,42-52.

4 Il tratto chiuso fra parentesi quadre, comprendente anche parte del n. 35, a causa di logoramento, non è più reperibile sul nastro originale, trascritto quando era in buone condizioni.

1 Pia Unione s. Giuseppe, fondata dal sacerdote Luigi Guanella (1842-1945), beatificato il 25 ottobre 1964. Approvata da s. Pio X il 12 febbraio 1914. Don Alberione ricorda la sua iscrizione a questa Pia Unione (cf AD, n.204).