6. DOMENICA II DOPO L'EPIFANIA
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 15 gennaio 19671
Dal Vangelo secondo Giovanni2.
In quel tempo: Si fecero delle nozze in Cana di Galilea, ed era presente la madre di Gesù. E fu invitato anche Gesù e i suoi discepoli alla festa nuziale. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli dice: «Non hanno più vino». E Gesù a lei: «Che è questo per me e per te, donna? La mia ora non è ancora venuta». Sua madre dice ai servitori: «Fate tutto quello che egli vi dirà». C'erano là sei grandi anfore di pietra per le abluzioni rituali dei Giudei, e ciascuna di esse conteneva due o tre misure. Gesù dice loro: «Riempitele d'acqua». Ed essi le riempirono fino all'orlo. Disse ancora Gesù: «Attingetene ora, e portatene al direttore di mensa». E gliene portarono. Il direttore di mensa, come ebbe assaggiata l'acqua mutata in vino, che non sapeva donde venisse, ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua, chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono prima il vino migliore, poi quando gli invitati sono un po' brilli danno sempre il meno buono; tu, invece, hai tenuto in serbo il vino più buono fino ad ora. Fu questo, in Cana di Galilea, il primo dei segni operati da Gesù. Egli manifestò, così, la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Se noi leggiamo l'Epistola3, vi sono tanti insegnamenti pratici, e sono tolti dalla prima Lettera di san Paolo ai Romani. E per esempio, questi:
La vostra carità sia senza finzioni; detestate il male ed adempite il bene; amatevi a vicenda di amore,fraterno; considerate gli altri più che voi stessi meritevoli di onori; nello zelo non siate pigri, ma ferventi in spirito a servizio del Signore; siate colmi di gioia nella speranza, pazienti nelle afflizioni, perseveranti nella preghiera; prendete parte alle necessità dei santi e praticate l'ospitalità, ecc. Sono tutti insegnamenti scritti da san Paolo nella Lettera ai Romani.
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Ora, considerare il tratto di Vangelo secondo Giovanni. E cioè:
«In quel tempo si fece delle nozze in Cana di Galilea, ed era presente la madre di Gesù. E fu invitato anche Gesù e i suoi discepoli alla festa nuziale». Così viene santificato il matrimonio. Cioè, santificare la famiglia che nasce, e che sia benedetta, sì. La consecrazione della famiglia che è fondamento della società, la famiglia. E le famiglie, se sono buone, regolate, tutta la società si troverà bene. Quindi dobbiamo domandare al Signore la grazia che tutte le famiglie siano benedette e crescano in virtù e, nello stesso tempo, portino contributo alla società. Quindi pregare perché le famiglie siano costruite rettamente, e che il matrimonio sia fatto santamente e quindi la formazione di una famiglia.
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Noi non abbiamo seguito quello che è la famiglia regolare, noi siamo entrati in famiglie religiose che è più perfetto. Ma dobbiamo pregare per quello che riguarda la famiglia umana, ordinaria. E se le famiglie si costituiscono bene, allora [si ha] una famiglia buona, cristiana; e così vivendo assieme tutti i membri della famiglia possono vivere cristianamente e prepararsi al cielo; e si ricostituiscono poi anche in paradiso quando tutti i membri della casa, della famiglia saranno raccolti in cielo.
Il matrimonio è il sacramento istituito da Gesù Cristo. E, d'altra parte, fino dall'inizio della creazione, Adamo, e il Signore creò Eva e li unì perché formassero una famiglia. Il male è stato che subito, subito entrò, entrato il peccato il quale ha portato il disordine. Quindi pregare per tutte le famiglie.
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Venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli dice: «Non hanno più vino». Ecco, è l'unica volta che Maria che chiama Gesù e gli domanda un miracolo; domanda al suo Figlio Gesù un miracolo. Le parole erano chiare, il sentimento era intimo: «Non hanno più vino». E perché ha chiesto questo: «Non hanno più vino»? Voleva dire che: bisogna che tu, o Gesù, lo vedi. E Maria aveva la persuasione che bastava domandare a Gesù, ed egli poteva compiere il miracolo. Maria domandò a Gesù il miracolo. E tante volte che abbiamo bisogno di grazie, rivolgiamoci, per mezzo di Maria, a Gesù.
E Gesù a lei: «Che è questo per me e te, o Donna?». Cioè, cosa importa a me e te. «La mia ora non è ancora venuta». Non era ancora l'ora di moltiplicare i miracoli e di diffondere il Vangelo.
Intanto, ancorché sembrava che Gesù negasse a Maria - ma Maria era persuasissima che Gesù avrebbe compito il miracolo - e subito sua Madre dice ai servitori: «Fate tutto quello che egli vi dirà».
E allora riempirono le anfore per le abluzioni rituali dei Giudei, e ciascuna di esse conteneva due, tre misure. Gesù disse loro: «Riempitele d'acqua». Ed essi le riempirono fino all'orlo. Disse ancora Gesù: «Attingetene ora, e portatene al direttore di mensa». Perché in quelle circostanze solenni c'è sempre uno che guida la festa. «E gliene portarono. Il direttore di mensa, com'ebbe assaggiato l'acqua mutata in vino - lui non aveva capito, colui, il direttore di mensa - e non sapeva donde venisse, ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua, chiamò lo sposo e gli disse: Tutti servono prima il vino migliore e poi quando i convitati sono un po' brilli, allora si fa bere il meno buono. Tu invece hai tenuto in serbo il vino buono fino ad ora».
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Oh! Così Maria iniziò - diciamo - in certa maniera, il ministero, la vita pubblica [di Gesù]; la vita pubblica, sì, il ministero. Gesù che era stato fino a 30 anni a Nazaret in famiglia, da allora era il tempo di aprire il Vangelo. Ecco, Maria, si può dire, diede il comando al Figlio di iniziare la vita pubblica aprendo col miracolo.
«Fu questo, in Cana di Galilea, il primo dei segni - che vuol dire miracolo - operati da Gesù. Egli manifestò così la sua gloria». Cioè manifestò che egli era il Figlio di Dio incarnato perché potente per compiere i miracoli.
«E i suoi discepoli credettero in lui». Fino a quel momento alcuni l'avevano seguito, Gesù, sì, ma non avevano ancora capito chi egli fosse. Ma, veduto quello che Gesù aveva fatto, quel miracolo, i suoi discepoli credettero in lui, che era, non soltanto un uomo, ma era qualche cosa di più: Figlio di Dio incarnato.
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Oh! Possiamo tirare delle conseguenze. Primo, ringraziare il Signore che abbiamo avuto la grazia di essere nati in una famiglia buona. Secondo, la grazia di passare ad una vita più santa: invece che la famiglia, la consecrazione a Dio. Così Maria, ecco, Maria Immacolata, Vergine, sì. Così la vita religiosa; la vita religiosa come Maria ha condotto la sua, la vita con Gesù dalla nascita all'inizio della vita pubblica. E Gesù poi, serie di miracoli e il Vangelo pubblicato. Oh! Ricorrere a Maria, ricorrere a Maria, sì.
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Dobbiamo allora conoscere che si inizia la vita pubblica di Gesù. E cominciarono a credere i discepoli che erano lì presenti ed erano anche intervenuti alle nozze. «E i suoi discepoli credettero in lui» e quindi lo seguirono, perciò, come Figlio di Dio incarnato.
Ecco Maria presenta il Bambino nella capanna e i pastori vengono ad adorarlo. Ora si manifesta il potere di Gesù Cristo e l'inizio della predicazione del Vangelo. E poi, quando è il momento che Gesù lascia la vita temporanea con la morte, e allora si aprì la Chiesa. E particolarmente quando discese lo Spirito Santo e allora cominciarono a predicare quello che Gesù aveva detto. E cominciò a predicare san Pietro1.
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Maria è intervenuta in tutta la redenzione. Com'era predetta: la donna che schiaccerà il serpentel1. E poi gli interventi di Maria: l'incarnazione del Figlio di Dio; la manifestazione nel presepio; la manifestazione all'inizio della evangelizzazione, e il momento in cui Gesù morì sulla croce: «Ecco tua madre»2, rivolgendosi a Giovanni. E poi quando gli Apostoli, raccolti a Pentecoste, e Maria3 pregò meglio di tutti e ottenne più grazie di tutti; più grazie. E allora s'iniziò l'evangelizzazione. Prima era stata qui, l'inizio della evangelizzazione da parte di Gesù, e poi invece là a Pentecoste aprì anche l'inizio della predicazione degli Apostoli. Quindi dover sempre in tutto rivolgersi a Maria, rivolgersi a Maria. E se dobbiamo pregare, vogliamo pregare con Gesù, accompagniamoci con Maria. Noi con Maria. Sappiamo che la nostra preghiera attraverso Maria è potente, è potente. Quindi è bene sempre farci compagnia nel pregare, nel chiedere le grazie. E se in tutto il giorno, in tutta la vita noi ci facciamo accompagnare da Maria, certamente la vita nostra è più facile a santificarsi, è più facile e quindi…
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1 Nastro 144/d (= cassetta 231/b). Voce incisa: “Domeniea II dopo l'Epifania: meditazione del PM”. In PM, nessun accenno cronologico. Questa meditazione è registrata sullo stesso nastro delle meditazioni nn. 1 e 3 che recano un dato certo (cf PM in c1 e in c26). - dAs, 15 gennaio 1967 (domenica): «Celebra [il PM] in cappella verso le 5 e dopo tiene la meditazione alle PD della comunità di CGSSP».
2 Gv 2,1-11.
3 Rm 12,6-16.
1 Cf At 2,14ss.
1 Cf Gn 3,15.
2 Gv 19,27.
3 Cf At 1,13-14.