Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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65. LA VOLONTÀ DI DIO - II65
1. Gli angeli hanno cantato «Pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,14). La pace di Dio è un gran bene, come del resto anche la pace con gli uomini.
La pace è un complesso di beni, è grazia di Dio, è buona volontà.
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2. Abbiamo buona volontà quando vogliamo quello che vuole Dio e non vogliamo quello che non vuole lui. Egli non vuole il peccato e noi non lo vogliamo; vuole che ci facciamo dei meriti e noi ce li facciamo. Della sua e della nostra volontà vuole farne una sola e vuole tutti santi.
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3. Qualche volta usiamo l'espressione «mi piace» o «non mi piace». Se la cosa che mi piace è comandata, allora è anche buona; invece se ci piace perché soddisfa noi stessi e i sensi, non è buona perché non è di volontà di Dio. «Sono infermo e mi piace perché piace a Dio», questo significa unire la nostra volontà a quella divina. Non sappiamo quello che ha disposto Dio per noi, ma qualunque cosa abbia disposto, è per il nostro bene.
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4. E' facile o difficile farsi santi? Dipende da quale punto di vista si considera. Può darsi che una persona non sappia scrivere il suo nome e raggiunga un alto grado di santità. La strada è semplice: pregare per poter accettare tutta la volontà di Dio; non desiderare nulla e non rifiutare nulla perché si faccia solo la volontà di Dio. D'altra parte è difficile: in molte cose dobbiamo rinnegarci e tante volte costa rinnegare se stessi, ma lo facciamo per essere simili agli angeli in cielo.
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5. Ci sono modi di pregare che non piacciono a Dio: si chiedono solo grazie per stare bene come se il Signore si dovesse adattare ai nostri capricci, mentre è l'uomo che si deve adattare ai suoi voleri.
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6. La preghiera fatta da Gesù, il Padre Nostro, è modello per noi. La domanda centrale è quella di fare la volontà di Dio. Chiediamo di fare il suo volere e ci faremo sante! Chiediamo anche le grazie materiali, come ha fatto Gesù nell'orto quando chiede che gli venga allontanato il calice del dolore, però «sia fatta non la mia ma la tua volontà». A Gesù costò come a nessuno altro.
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7. Qualche volta la volontà di Dio è dura: chi ci dà la forza? C'è la preghiera, ricorrere a Maria addolorata. Se in ogni giorno, in ogni ora e nei singoli minuti abbiamo fatto la volontà di Dio, allora i meriti sono in continuità. Beata vita che ci frutta un'eternità felice!
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8. Che cosa ricompensa Iddio al giudizio? Quello che è stato compiuto secondo la sua volontà. Il Signore dice chiaro che il paradiso è mercede; che cosa pagherà? Ciò che egli ci ha chiesto e che noi abbiamo fatto.
Solo, sempre, in tutto, quello che piace a Dio, non un filo in più, non un filo in meno.
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9. Non è sempre facile conoscere la volontà di Dio! Quando non si sa decidere è necessario riflettere se farei o no in punto di morte quell'azione; è necessario consigliarsi sui propositi, sul proprio dovere e sui problemi intimi, ed è necessario pregare il Signore: egli non ci lascia senza luce, potrà permettere uno sbaglio nelle cose accidentali, non nelle essenziali.
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10. E' certo che obbedendo al Signore incontreremo dispiaceri, ma guardiamo a lui e ricorriamo a lui che ha pagato con la sua passione e morte per compiere la volontà del Padre.
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11. Chiedere la grazia di fare sempre la volontà di Dio, di piegare la testa a ciò che vuole il Signore, allora meriteremo il paradiso.

Albano Laziale (Roma)
28 dicembre 1954

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65 Albano Laziale (Roma), 28 dicembre 1954