Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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62. LA SANTITÀ62
l. In che cosa sta la santità? La santità non sta in questo o in quello, ma nell'unione della volontà con quella di Dio. La Madonna non aveva fatto la comunione ma era ugualmente santa, anzi santissima.
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2. Tutti i sistemi di santità sono nella volontà di Dio: pregare per fare la volontà di Dio. Il Signore non vuole tante volte liberarci dalla tentazione, ma vuole che ci facciamo dei meriti; ci darà invece la grazia di vincere la tentazione. Sempre conchiudere «Sia fatta non la mia volontà, ma la tua; non ciò che voglio io ma ciò che vuoi tu».
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3. Carità è unione dell'anima con Dio, unione della nostra volontà con la sua. Si può ridurre tutto il lavoro spirituale nel fare la volontà di Dio che si manifesta con tante circostanze di tempo e di luogo e per mezzo dei segni. Gesù era obbediente a Maria e a Giuseppe che gli rappresentava il Padre celeste; i superiori rappresentano per noi la volontà di Dio.
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4. Possono essere tanti gli ordini, ma hanno un fine solo. La vocazione è per andare in paradiso, ultima volontà di Dio. Può essere che noi sentiamo internamente una grande agitazione, allora con le lacrime agli occhi dite «sì» e aggiungete «mi piace». Diceva Gesù: «mi piace sempre ciò che dispone il Padre» anche nell'essere crocifisso.
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5. Delle suore semplicissime si sono fatte sante senza tanta istruzione. E' semplice farsi santi: capire il volere di Dio e farlo. Considerate quel povero contadino che per mantenere i figlioli di suo fratello, lavorava dalla mattina alla sera e in tutte le cose diceva: «Sia fatta la volontà di Dio».
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6. Le pratiche di pietà sono perché sappiamo compiere la volontà di Dio; il Signore ci dia la grazia di farla sempre. Manifestare, sì, le aspirazioni ma non i desideri è più meritorio.
L'ultimo volere di Dio è «intra in gaudium Domini tui» (Mt 25,23).

Albano Laziale (Roma)
12 dicembre 1954

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62 Albano Laziale (Roma), 12 dicembre 1954