Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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28. PROFONDITÀ INTERIORE - III28
1. Il 22 di luglio ho predicato gli esercizi spirituali a Bilbao in Spagna. Il predicatore, tra le altre cose, disse: «Quando entra la leggerezza in una comunità, si studi l'articolo delle costituzioni che parla della precedenza o delle votazioni». Coltivate una grande profondità di spirito per mettere in pratica il consiglio del Pastore divino: «Recumbe in novissimo loco» (Lc 14,8).
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2. Gli apostoli quando non avevano ancora profondità di fede, discutevano chi doveva essere il primo tra di loro. Gesù, allora prese un bambino, lo pose in mezzo a loro, lo accarezzò e disse: «Se non diventerete piccoli come questo bambino non entrerete nel regno dei cieli» (Mc 10,15).
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3. Ecco una virtù che ci prepara un bel posto in paradiso: la piccolezza, l'umiltà che, in sostanza, è la profondità. La profondità interiore dovrebbe essere la divisa della pastorella la quale ha il primo grande dovere di lavorare sulle anime.
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4. Profondità di studio. Ovunque si sente dire che siete istruite, che sapete e mi avete fatto notare che l'istituto ha fatto dei grandi passi. Non accontentatevi di un po' di studio di catechismo, ma approfondite sempre più. Man mano che ci saranno suore sempre più preparate nella teologia, le aspiranti saranno maggiormente istruite. Nel catechismo e nell'apostolato pastorale dovrete diventare maestre, con una attenzione particolare anche per la liturgia e il culto. Avete infatti tre specie di opere: di istruzione, di formazione e di culto. In tutti e tre i generi di opere avete bisogno di progredire, ma nel catechismo dovrete diventare così specializzate da insegnare come si fa il catechismo.
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5. Profondità nelle meditazioni. Esse si possono suddividere in tre punti: il primo punto istruisce la mente, il secondo parla al cuore e serve per la preghiera, il terzo serve per i propositi. La meditazione non deve essere una semplice lettura, ma deve suscitare sentimenti profondi e propositi di impegno. Se si riduce ad una lettura, non è una meditazione; la riflessione deve essere profonda, altrimenti non si progredisce. La semplice lettura potrebbe essere una curiosità e non un approfondimento. I propositi formulati devono essere molto profondi.
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6. «E venuto il tempo in cui si adora Dio in spirito e verità» (Gv 4,23-24) non con l'esteriorità. Non andare in cerca di libri nuovi, ma meditare quelli che ci sono. Non dare importanza da chi ci si confessa, ma confessarsi bene con dolore profondo e sentito per le nostre colpe.
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7. Profondità di giudizio. Non giudicate con leggerezza e precipitazione nella vostra mente e nei sentimenti. Gesù insegna: «Non giudicate per non essere giudicati» (Mt 7,1). Quante volte si parla senza aver riflettuto! Sono parole che volano e di cui si dovrà rendere conto a Dio. Molte volte per leggerezza si toglie la stima, si danno dei giudizi; per certe anime infatti, c'è l'ottimo o il pessimo, mai il buono. Rilevate il bene e il male, ma non spingete mai alla disperazione e allo scoraggiamento.
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8. Siate misericordiosi, perché? Perché troverete misericordia. San Filippo Neri dice che chi riflette su se stesso, non ha tempo per giudicare gli altri. Il giorno del giudizio tutte le critiche e le mormorazioni ci saranno presentate. Prima di parlare, riflettiamo che cosa stiamo per dire. Saranno parole che ci saranno di condanna nel giudizio.
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9. Bisogna riflettere su ciò che diciamo. Regni una santa giocondità senza parole al vento. Profondità di giudizio vuol dire amore intenso.

Albano Laziale (Roma)
3 agosto 1954

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28 Albano Laziale (Roma), 3 agosto 1954