47. ALLE NOVIZIE471. Mentre avete la grazia di vivere l'esperienza del noviziato, approfittatene!
Utilizzate al massimo il tempo perché questo è l'anno più importante della vita. Non è necessario però che vi affanniate: avete grazie speciali.
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2. Il primo vostro impegno è quello di imparare le cose in modo organico, cioè, ad esempio, il catechismo completo: dogma, morale e culto. Dovete possederlo tutto e apprenderlo bene; anche se in breve, ci sia l'essenziale.
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3. Voi avete sentito tante prediche, esortazioni, conferenze; tutti vi hanno dato quello che credevano più buono e necessario; hanno parlato un po' sulla carità, sulla fede, sulla speranza, sulla fortezza, sullo zelo.
Certe volte le cose si ripetono, ma anche il pane che si serve a tavola è sempre lo stesso. Vi sono delle cose sostanziali che bisogna servire sempre.
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4. Per gli esercizi scegliete un corso di ascetica ben organizzato per un apprendimento più approfondito e ordinato. Anche se le cose sono brevi, tuttavia ci sia tutto, per esempio: come si santifica l'anima, quali sono le condizioni, quali i mezzi e gli aiuti; prendete insomma tutto quel complesso di mezzi, in maniera da possedere un breve trattato di ascetica completo nei suoi punti essenziali.
Se avete da dire qualche cosa alle giovani, sapete così distinguere quel che conviene dire o meno e scegliere i momenti più adatti.
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5. Lo stesso si deve dire per lo stato religioso: sapere quali sono i principi, quali i mezzi, quali le cose da osservarsi. Avere anche qui chiari concetti, siano pure brevi ma organici; formarsi in testa un chiaro concetto, anche se schematico, della missione che vi attende. Alle volte si dà la stessa importanza a una via crucis e a una confessione, invece è diverso. Dovete distinguere bene e sapere quel che occorre ritenere per l'apostolato, ad esempio come operare con i bambini, che cosa fare per gli ammalati. Se potete imparare anche un po' di canto e suono, fatelo.
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6. Anche per la liturgia abbiate brevi ma chiare cognizioni e, se potete, fate un breve riassunto di storia sacra con schemi, graffe...
Preparate poi il Vangelo, la storia della Chiesa e, ogni tanto, fate un esamino. E' necessario orientarsi bene nello studio.
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7. Il noviziato non è però solo questo: esso implica pietà e virtù. Nelle costituzioni sta scritto che non si possono ammettere alla professione coloro che non sanno fare la visita davanti al santissimo Sacramento e la meditazione, perché sono le cose essenziali.
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8. Con il vostro apostolato questo è di massima importanza per non smarrirvi o disorientarvi. Ci vuole la buona volontà e un lavoro organico; trecentosessantacinque giorni fanno presto a passare, ma gli elementi essenziali si devono approfondire, si devono possedere e praticare.
Come fa ad osservare la vita comune chi manca continuamente alla carità? Ci vuole coraggio, fortezza e carità per fare il vostro apostolato. Bisogna infatti vincere la nostra ritrosia e non mirare solo a quelli che ci accolgono e ci gradiscono, ma rivolgerci anche a tutti gli altri. Il noviziato deve darvi questa fortezza attraverso umiliazioni, mortificazioni e rinunce.
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9. Nella parrocchia dà buona impressione il vedere una suora seria, di larghe vedute e che sa orientarsi. Il piangere infatti non costruisce e ci fa adagiare sulle cose, è necessario quindi cogliere le cose essenziali, i frutti, i principi e le abitudini che restino per tutta la vita. Voi dovete essere tante Marie. Quando si fanno le statue si mettono nelle forme, mettiamoci anche noi nella forma della Madonna.
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10. Credo che quest'anno l'esperienza del noviziato sia per voi una grande responsabilità, è il primo noviziato canonicamente approvato. Dovete uscire così formate da far sentire che non siete più quelle di prima: per l'umiltà, la semplicità, la fortezza, la decisione. Dovete sentitevi arrivate alla maggiore età. Non si deve rimanere sempre bambine.
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11. Avviciniamoci a Maria oggi che si ricorda la sua natività. Maria bambina ci faccia crescere come lei. Non ci sia superficialità ma nemmeno affanno. Siete entrate buone cristiane, dovete uscire buone religiose e brave pastorelle. L'impegno deve essere totale, il risultato invece è nelle mani di Dio e per noi conta meno.
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12. Sembra che il buon Pastore abbia raccolto qui un complesso di cose che faciliti l'esperienza del noviziato. Avete le vostre buone madri, la casa, i sacerdoti tutte le mattine per la messa.
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13. Concludendo, saper usare bene le nostre facoltà per imparare e se una cosa non si ricorda si ripeta più spesso. Chiedere al Signore anche aumento di talenti: intelligenza, memoria. Egli si sentirà obbligato a darceli quando domandiamo e doniamo tutto per la maggior gloria sua.
Albano Laziale (Roma)
8 settembre 1954
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47 Albano Laziale (Roma), 8 settembre 1954