Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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26. PROFONDITÀ INTERIORE - II26
1. Avete detto poco fa nella coroncina ai santi Apostoli che intendete esercitare l'apostolato della vita interiore, della sofferenza, del buon esempio, della preghiera.
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2. L'apostolato della vita interiore è un impegno profondo che porta a detestare ogni peccato volontario e ogni difetto, a desiderare l'amore a Dio, la virtù e l'imitazione di Gesù buon Pastore E' un apostolato? Sicuro! Se la congregazione avrà di queste anime, metterà delle radici profonde che daranno fiori e frutti di vita eterna.
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3. L'apostolato della sofferenza è immolarsi per le anime, è immolare la vita, è immolare tutto umiliandosi in quelle cose che ripugnano alla natura. L'apostolato della sofferenza è quello di Gesù che dà la vita per le sue pecorelle.
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4. L'apostolato della preghiera. Le anime che hanno la sete di Gesù, pregano per la salvezza di tutte le anime del mondo, ma specialmente per quelle per cui sono mandate. Ricordano nella comunione tutte le anime della parrocchia.
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5. L'apostolato del buon esempio. Che vedano le vostre opere buone e operino il bene. Quando nell'apostolato c'è profondità? Quando c'è profondità nell'amore alle anime! Quando c'è l'apostolato della vita interiore, del buon esempio, della sofferenza, della preghiera, allora possiamo parlare di vero apostolato parrocchiale. Vi sembra di fare un apostolato profondo? In questi giorni ne parlerete a Gesù buon Pastore. Egli sì che aveva la vita interiore e la sete della sofferenza, egli sì faceva l'apostolato della preghiera e del buon esempio. E' il vero modello dell'apostolato pastorale. «Io sono il buon Pastore» (Gv 10,11) ci ripete e voi potete dire: «Io sono la buona pastorella».
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6. Profondità nella pietà. Faccio qualche esempio. Ci sono suore che si alzano anche un po' prima al mattino per fare la meditazione insieme; ricevono una meditazione, un libro, una circolare dai superiori; preferiscono il pane di casa a tutti gli altri libri che vi sono: qui c'è profondità. Altro esempio: c'è difficoltà per confessarsi e si aspettano dieci, quindici, venti giorni; qui non c'è profondità di pietà. Molte volte la scusa è che non piace il confessore, ma è proprio nel sacramento della penitenza che dobbiamo soddisfare il nostro gusto? E non ci vergogniamo? Si va non solo per ricevere il sacramento della penitenza, ma per fare penitenza. Facendo l'esame di coscienza, qualcuna è superficiale e vede solo le mancanze più grandi senza guardare alle intenzioni.
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7. Potrebbe darsi che si infiltri nella mente l'errore che i difetti grandi siano solo quelli contro il sesto comandamento. Per le suore i difetti più gravi sono quelli contro la carità e l'obbedienza. Quando c'è carità e obbedienza, c'è profondità. Coloro che hanno profondità di pietà comprendono sempre meglio la messa, fanno bene le pratiche di pietà, nel giorno sentono la vicinanza con Gesù buon Pastore e poco per volta imparano il suo modo di fare. Se poteste vedere in quei cuori quale orrore al peccato e quanta diligenza per evitarlo! C'è profondità quando si dà importanza ai piccoli atti, alle piccole virtù. La suora ha trovato più facile lasciare i parenti e chiudersi in convento che vincere se stessa. Non guardare ai sacrifici grossi, ma ai piccoli che nessuno vede.
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8. Profondità nelle parole. Quando c'è profondità nella pietà, l'animo riversa nella vita la sua pietà, il suo spirito soprannaturale. Quando andate ad attingere acqua, il pozzo vi darà l'acqua che ha. Vi sono persone che parlano sempre in modo elevato senza bisogno di parlare di ascetica e di religione. Si può parlare del più e del meno, ma in un modo che è adatto alla suora. Si può parlare di apostolato, dei discorsi del Papa, dello sviluppo della congregazione, anche della cucina e della ricreazione. La profondità dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti si manifesta nelle parole.
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9. Profondità nelle opere è un altro frutto del la vita interiore. Può esserci una suora che nel paese incanta, attira la gioventù, è portata in palmo di mano, ma è necessario vedere se la formazione che dà è profonda, se sa allontanare dal peccato e portare a Gesù, se compie un apostolato che vale per la vita. Alcune volte può esserci una suora che compie un apostolato umile, che non brilla molto, senza fuochi artificiali, ma che lavora in profondità. Che i parroci notino che portate un rinnovamento di vita interiore.
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10. Non dobbiamo guardare al numero delle opere ma alla qualità. Siate costanti nel bene, e cercate di portare alle anime quello che vuole Gesù. Non avete bisogno di essere brillanti, ma di avere gente alle conferenze, che legge la buona stampa che ascolta ciò che dice il parroco.
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11. Se siete sante ed anche brillanti, è ancora meglio, ma prima cercate di essere profonde. Quale profondità ha il nostro apostolato? Le visite, se sono pastorali, sono una buona cosa; se sono di convenienza o di amicizia sono una brutta cosa. Fate visite come quelle di Maria a sant’Elisabetta, e portate alla gente Gesù e lo Spirito Santo. Dite sempre bene il secondo mistero gaudioso quando si va a fare delle visite. Pregate per portare luce e conforto. Noi, non abbiamo ricchezze se non Gesù che è la ricchezza delle ricchezze: date perciò Gesù!

Albano Laziale (Roma)
2 agosto 1954

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26 Albano Laziale (Roma), 2 agosto 1954