6. LE COSTITUZIONI: APPLICAZIONE DEL VANGELO
Esercizi Spirituali (20-28 gennaio 1966) alle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 23 gennaio 19661
... e particolarmente nella novena a Gesù, nostro Maestro. Ora, questa è la divozione vostra principale: a Gesù Maestro. E non soltanto per voi, ma per tutto l'Istituto, cioè, tutta la Famiglia Paolina. E in questi giorni la novena sia fatta con solennità; e poi con solennità, la festa del Divino Maestro. E se tutta la Famiglia Paolina ha da seguire la divozione a Gesù Maestro, in particolare voi, che siete le Discepole di Gesù Maestro.
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Ora, occorre dire che è molto utile ricordare i quattro inni che sono ad onore di Gesù Maestro. Sono quattro, in lingua latina, ma con a fianco la traduzione italiana. Il primo di questi inni si può cantare in tante occasioni perché esprime ciò che noi, in primo luogo, cerchiamo: di onorare il Maestro in quanto è Via, Verità e Vita. Poi ci sono gli altri tre inni, latini, pure con la traduzione.
Il primo inno riguarda Gesù: «Io sono la Via»; e il secondo: «Io sono la Verità»; e terzo: «Sono la Vita». È molto utile cantare frequentemente il primo in varie occasioni. Poi, quando si fa l'Adorazione, dopo la prima parte dell'Adorazione, è utile che si conchiuda con il canto che presenta Gesù in quanto è Via. Poi, dopo il secondo tratto della Visita, il canto dell'inno che è ispirato alla verità, Gesù Cristo Verità. E terzo, quello che è di conclusione di tutta la Visita: «Io sono la Vita». Questo sarà molto utile (...) introdurre, e con questo si segna meglio che il vostro Istituto onora, in primo luogo, il Maestro Divino. E con la pietà vostra, l'amore a Gesù Maestro, otterrete anche le grazie per le altre istituzioni che costituiscono la Famiglia Paolina, sì1.
Oh! Ho impiegato tanto tempo a far preparare questo, per il canto, che riguardano principalmente i quattro inni. E non ho notato ancora che si pratichi e si usino questi canti frequentemente; non ho ancora notato. Dovete essere a capo, in questo.
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Seconda parte del Ritiro, cioè degli Esercizi Spirituali. Dopo la prima parte, la purificazione, la seconda parte è la santificazione. Ora, cercate tutte la santificazione nella vostra vita. Questo è il vostro programma, il vostro desiderio, è la ragione per cui vi siete consacrate a Dio cercando quello che è superiore alla vita cristiana, cercando voi la vita di perfezione; sì, la vita di perfezione. Tutte certamente cercate la santificazione, la perfezione. Vi è chi cerca una via, chi [ne] cerca un'altra, chi vuole avere meditazioni varie, vari libri, varie letture spirituali, varie letture di vite di santi. Tutto questo è buono. Però, quanto più una si forma una spiritualità propria, tanto meno risponde veramente alla vocazione. E pure con tanti propositi, con tanta luce, con tanti libri, quante sono le vite di santi o altri libri di meditazione... tutto questo è buono. Ma quello che è buonissimo, che cosa è? La osservanza delle Costituzioni.
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Il Maestro Divino. Noi dobbiamo leggere il Vangelo, meditare il Vangelo e poi seguire il Vangelo come l'avete seguito nell'accettare la vocazione e nell'essere entrate nella vita religiosa della Pia Discepola. Però, se Gesù è il Maestro, Maestro di tutti, ma voi avete il nome stesso di Pie Discepole, cioè di scolare di lui. Però il Maestro Divino ha insegnato tutto, e questo riguarda ogni stato del cristiano che si trova in una posizione, in un'altra, per il sacerdote, ma in particolare per voi. Allora il Vangelo bisogna che sia applicato a una condizione di vita, varia condizione di vita. Ma per voi è tracciata la via, e cioè, il Vangelo applicato alla vita vostra. Dovete essere le prime discepole di Gesù, cioè, a conoscere il mistero di Gesù; e secondo, conoscere come egli è vissuto, e come egli ha insegnato e come seguire.
Ma le Costituzioni sono il Vangelo ridotto alla pratica. Come applicare il Vangelo, allora, quando si medita il Vangelo? L'applicazione è questa: nelle Costituzioni. Come ha detto il papa Pio XI: il Vangelo è quello che illumina, e le Costituzioni sono l'osservanza dei princìpi del Vangelo.
Perciò, se si vuole veramente arrivare alla santità sicuramente, primo luogo; semplicemente, in secondo luogo; in letizia, terzo luogo: seguire le Costituzioni, vivere le Costituzioni.
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Le Costituzioni tracciano fin da principio la via, e cioè: i primi due articoli che riguardano la vita di perfezione e la vita dell'apostolato; e quindi l'osservanza dei tre voti; e quindi quello che è l'apostolato vostro eucaristico, liturgico, servizio sacerdotale. Ecco, come è così da principio, come è il riassunto; poi c'è, alla fine, come conclusione: Obbligo delle Costituzioni, che voi avete letto molte volte e quindi avrete certamente meditato tutto. Tuttavia è bene ricordarsi:
Le Costituzioni contengono per noi la volontà di Dio certa, e indicano la via sicura e necessaria per raggiungere la santificazione, che è tutta la ragione di essere dello stesso stato religioso. [Le] religiose, quindi, studino di conformare la loro vita secondo le Costituzioni che devono tenere in grande stima, rendersi familiari e praticare fedelmente. E da questa fedeltà dipende in gran parte il proprio progresso e la prosperità della Congregazione; non tanto quindi il timore del peccato e della pena spinga tutte a una esatta, fedele e costante osservanza di esse, quanto più, il desiderio della propria perfezione, l'amore a Gesù Cristo nostro Divino Maestro e l'amore alla Congregazione; memori sempre della divina promessa: «Voi che avete lasciato tutto e mi avete seguito, riceverete il centuplo e possederete la vita eterna»1.
Quindi i propositi più rilevanti e più comuni devono proprio essere quelli che riguardano l'osservanza delle Costituzioni.
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Quando si voleva promuovere alla santificazione, cioè alla dichiarazione della beatificazione e santificazione, quindi dichiararlo santo, san Giovanni Berchmans1, e allora vi è stata la difficoltà, l'obiezione da parte di qualcheduno: Ma che cosa ha fatto questo figliuolo di straordinario, che cosa ha fatto? E allora è stato risposto così: È un grande eroismo l'osservare del tutto le Costituzioni; e dobbiamo mettere all'altare questo giovane per indicare che chi segue l'obbedienza e le Costituzioni, trova facilitata la via della santificazione.
Quindi, negli Esercizi Spirituali, la lettura delle Costituzioni. Perciò i capitoli: il Fine dell'Istituto, i Membri, l'Ammissione, l'Aspirandato, il Postulato, il Noviziato, la Professione Religiosa, ecc., sì. Prendere conoscenza intima delle regole, dei vari capitoli, dei vari articoli; sì, penetrarli.
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Si vorrebbe, allora, fare delle cose eccezionali, delle vie più o meno adatte. Vi è uno spirito, quindi una vita; e cioè: vivere le Costituzioni delle Pie Discepole di Gesù Maestro. Non andare a cercare qualche cosa del meglio, che si vorrebbe dire, più perfetto, più raro, più singolare. Ci sono le Costituzioni, e sono il direttorio dell'anima. E quindi, fin da principio, la scelta delle persone, cioè delle vocazioni, e poi la loro formazione; e formazione nell'aspirandato e postulato e noviziato e Professione Religiosa. Quella è la via sicura. Anche nelle predicazioni che si sentono, nei consigli che si danno, nei libri che si offrono o che si sono scelti... tutto è buono, eh! Ma quello che è essenziale ed è buonissimo per ciascuna suora è: come è obbediente; è quella la via, è quella la via. Abbastanza di volte che si vorrebbe la verifica dei propositi e avere consigli, ecc. Ma a capo di tutto è l'obbedienza: oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis1. Gesù Cristo ha fatto la sua missione: quello che gli ha affidato il Padre. E quello che ha affidato a ogni suora, ecco: usque ad mortem, mortem autem crucis. Fino alla morte, sì. Quanto è cosa preziosa! Le Costituzioni sono l'applicazione del Vangelo nella pratica. E quando comporranno la nostra salma nella cassa: a destra il Vangelo, daccanto al capo; e secondo, le Costituzioni, a sinistra del capo.
Che cosa, dunque, porterai al giudizio? Ho fatto questo: ho osservato le Costituzioni, ho vissuto la via che mi avete segnato, o Signore, e l'ho seguita come descritta nelle Costituzioni.
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Poi, nella parte seconda delle Costituzioni: Voto e virtù di obbedienza. Voto e virtù di castità. Voto e virtù di povertà, ecco. Questi voti cosa portano di conseguenza? Se fai l'obbedienza, libera, come la facevi in famiglia, è obbedienza, quindi un merito; ma se poi c'è il voto: il doppio merito. Così è del voto e così è della virtù di castità, quando c'è il voto; il voto e la virtù della povertà, quando si è fatto il voto, si sono emessi i voti.
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Oh! Allora, come si vuole arrivare alla perfezione? Sì, la perfezione. E: l'Obbligo di tendere alla perfezione. E così avete nelle Costituzioni, articolo 93. Del resto è già nel primo articolo. Ma al 93 che cosa avete letto - e certo ricordate -: La novizia, prima della Professione, faccia otto giorni intieri di [Esercizi Spirituali], ecc.1. E quindi, allora, vedere: La professione religiosa è la consacrazione a Dio, è la pubblica emissione dei tre voti di povertà, di castità, di obbedienza...2. Oh! Fare la Professione, è l'impegno di attendere alla perfezione, sì; ma questa perfezione è sempre in ordine alla santificazione. Quindi: Carità fraterna; Confessione e Comunione. Altri esercizi di pietà. Il Silenzio. La Clausura. Le Relazioni con gli estranei. La Formazione delle suore. Gli Studi. L'Apostolato. Cura della propria salute e delle suore inferme, ecc. Oh! Poi c'è il Governo della Congregazione - e questo è secondo anche le Costituzioni -, dal governo della Congregazione fino alla conclusione delle Costituzioni.
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Ora, non andare a ricerca di cose vaghe, di cose che, hanno anche il loro valore, ma vedere se sono adatte per voi. Possono essere anche delle cose straordinarie e di eroismi; ma l'eroismo è di osservare sempre l'obbedienza come è nelle Costituzioni.
Nelle Costituzioni ci sono assegnati gli uffici, poi, perché ognuna ha qualche incombenza propria: e avrà un orario, avrà una condizione o di salute o difficoltà o di ambiente; tutto. Le Costituzioni. Troppi propositi troppo vaghi e che non centrano quello che deve essere centro: l'osservanza delle Costituzioni.
Oh! Si cercano troppe cose e, qualche volta, l'anima non è soddisfatta in quello che sembra così semplice, come obbedire. Appunto perché è così semplice, farlo per amore di Dio. Tra i voti, il voto principale è l'obbedienza. E che cos'è costituito nell'obbedienza? È l'osservanza delle Costituzioni; lì c'è tutta l'obbedienza. Perché se si seguono le Costituzioni, c'è la perfezione che è nell'obbedienza; e ci sono tutti questi articoli da osservare secondo i casi e secondo gli uffici che ci sono.
Oh! Che cosa ha fatto il Maestro Divino, Gesù Cristo? Il Figlio di Dio, dopo che c'è stato il peccato originale con le conseguenze, il Figlio di Dio si è presentato al Padre: «Se vuoi, manda me»1. E il Padre ha mandato il Figlio a salvare gli uomini. Perché «Dio amò così gli uomini da mandare il suo Figlio a salvarli»2. Ecco, ha cominciato l'ubbidienza, il Figlio di Dio, quando si è incarnato nel seno della Vergine. E poi ha compito tutto quel che voleva il Padre usque ad mortem, mortem autem crucis3. E allora, perché ha obbedito fino all'ultimo, mortem autem crucis, il Signore, il Padre lo ha risuscitato4.
Starai tutta la vita nell'obbedienza e nell'osservanza religiosa, nell'osservanza delle Costituzioni, e morirai così. E il Signore ti esalterà: il premio eterno.
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Ma - si dice - Vi sono confessori che dicono così; vi sono libri che dicono così; vi sono altri Istituti che dicono: in altri luoghi si fa diverso; e poi si considera che uno si trova in una condizione, l'altro in un'altra. Uniformarsi alle Costituzioni. Sempre, sempre. Ma, allora, quando sentiamo certe prediche? Però la conclusione della predica, per voi, [il] proposito: ritornare sopra le Costituzioni. E se fai la meditazione anche varia, la conclusione deve farsi sopra la vita religiosa, la vita di osservanza, di obbedienza, tutto; perché si possono trattare tante cose nelle meditazioni, nelle letture spirituali, nelle predicazioni, o nei consigli; però ritornare sempre a quello che è centrale, che veramente è l'obbedienza, è veramente l'uniformità alla volontà di Dio. E allora, per quanto possa essere, una suora, è sempre una suora buona e santa. Ma è così semplice! Appunto perché è così semplice. E la santità non è difficile, la santità è nella semplicità, è orientarsi verso Dio. Poi se... non si facciano delle confusioni.
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Qual è il punto che principalmente si esige come obbedienza? Il primo articolo delle Costituzioni; cioè, l'impegno di perfezionamento. Quello. Perché si fa la vita religiosa? Per la perfezione. E la perfezione consiste nel togliere ciò che è la nostra volontà e mettere la volontà che voi presentate nella Professione. Consegnate la vostra testa, la vostra volontà a Gesù Cristo. Lui che comanda in voi. E come comanda? È in quel libro delle Costituzioni. Guardando che, l'obbedienza prima è l'impegno di perfezionarsi; l'obbedienza principale, quella delle Costituzioni: perfezionarsi, cioè santificarsi. Attendere alla santificazione, alla perfezione, prima obbedienza, sì.
Oh, allora, quanto vi troverete bene nell'ultimo giorno della vita! Se avreste anche fatte tante cose belle, ma che siano fuori di strada, saranno belle e sante, ma non c'è l'obbedienza, non c'è la sottomissione, non c'è stata l'osservanza del voto dell'obbedienza, il cui primo e principale impegno, con mezzo dell'osservanza dei voti: la santità. Obbedienza, osservando i voti.
E adesso, il Decreto che riguarda la vita religiosa1. Un po' voi certamente lo conoscete e conoscete come sono da osservarsi i voti. Ma il voto principale, quello che domina, è il voto dell'obbedienza. Perché, anche la castità, anche la povertà dipendono dall'obbedienza. Oh! Allora, avanti con fede ed umiltà. Ciò che vuole il Signore: l'obbedienza.
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Quindi, in questi giorni, nella semplicità, rivedere le Costituzioni; e considerare i vari punti, fra cui vi sono le obbedienze che ciascheduna ha da compiere; poi che accetti l'obbedienza da chi guida e l'eseguisca sempre meglio, in quanto è possibile. Nessun superbo va in paradiso se non si pieghi al volere di Dio. E se è superbo, e vada fuori di strada! Si va fuori di strada. Ma chi vive la propria via, cioè la via religiosa, [è] certo, sicuro. O Signore, ho fatto ciò che mi hai detto e basta. E allora: «Entra nel gaudio del tuo Signore»1.
Non ti chiedono delle cose meravigliose; o che una ha più studi, una ha più abilità, una ha una salute che può adoperarsi di più, ecc., ma tutto questo è in obbedienza secondo la volontà di Dio. Ma se è un ufficio che sia l'ufficio di fare la pulizia o un ufficio che sia di stare in altro posto, magari con uffici più alti, fosse anche la maestra di una casa: dipende dal fare l'obbedienza. Dobbiamo dare al Signore la nostra testa, il nostro cervello, la nostra volontà, ecco tutto. Quindi [è] grandemente facile la santità; facile la santità.
In questi taccuini2 che avete, si insiste sopra questo punto che è centrale, è il primo? Credo che lo facciate tutte quando conchiudete le meditazioni, le letture spirituali, che in fondo in fondo richiedono di essere e di fare e di seguire con l'uniformarsi al volere di Dio. Dunque è molto facile farvi sante. Certamente. E facciamo l'obbed[ienza]....
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1 Nastro 84/g (= cassetta 206/b). Per la datazione, cf PM: «Siamo nella novena a Gesù, nostro Maestro» (cf PM in c34). - dAS (cf c34). - VV (cf c20).
1 Cf Numero marginale 39 note 2. 3. 4.
1 Cf Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro, (1960), art. 507. (cf Mc 10,30).
1 S. GIOVANNI BERCHMANS (1599-1621), della Compagnia di Gesù; dichiarato santo da papa Leone XIII, nel 1888.
1 Fil 2,8.
1 Cf Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro, (1960), art. 93.
2 Cf Costituzioni delle Pie Discepole del Divin Maestro, (1960), art. 94.
1 Eb 10,7; Is 6,8.
2 Gv 3,16.
3 Fil 2,8.
4 Cf Fil 2,9.
1 Decreto Perfectae caritatis, del 28 ottobre 1965. Testo latino in AAS 58 (1966) 702-712. Versione italiana in Concilio Ecumenico Vaticano II: Costituzioni Decreti Dichiarazioni (Alba, Edizioni Domenicane, 1966) pp. 349-364.
1 Mt 25,21.23.
2 Riferimento al quadernetto usato per annotare punti di esame di coscienza quotidiano e propositi.