33. L'ADORAZIONE SECONDO IL METODO VIA VERITÀ E VITA
Esercizi Spirituali (13-21 giugno 1966) alle Pie Discepole del Divin Maestro, novizie del 2° anno.
Roma, Via Portuense 739, 20 giugno 19661
Abbiamo ricordato che gli Esercizi Spirituali si possono considerare sotto due aspetti, e cioè: primo, la prima parte, per la purificazione; secondo, la parte per la santificazione, santificazione che si prende come impegno per l'anno spirituale, cioè da questo tempo, da questa settimana fino a un altro corso di Esercizi Spirituali.
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Ora, per la santificazione. La santificazione deve estendersi a tutto il nostro essere, e cioè: la santificazione della mente, della volontà, del cuore, del corpo.
La santificazione si estende a tutto, a tutta la giornata: e quando al mattino si fan le pratiche di pietà; e poi nella giornata, gli impegni che ci sono o di studio o di lavoro, di apostolato; e il tempo che si deve impegnare anche per la ricreazione, per il cibo; e poi le Adorazioni; e offrire anche al Signore il riposo della notte perché è anche di sua volontà che, come ci nutriamo per mantenerci nel servizio di Dio, così dobbiamo riposarci nella misura giusta per mantenerci nella vita, mantenerci nel servizio di Dio e nell'apostolato. Quindi tutta la giornata, sì.
Poi la santificazione si estende alle Costituzioni; la santificazione si estende a tutto quello che è segnato dall'obbedienza, sì. Oh! Ora, la santificazione.
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Ma come primo punto è la preghiera, come mezzo di santificazione; quello che sant'Alfonso ha scritto, quel bel libro: Il gran mezzo della preghiera, sì.
La preghiera, veramente il gran mezzo per la santificazione. Quindi, primo luogo, da esaminare la nostra pietà, le nostre pratiche di pietà e come essa si compone; cioè la preghiera è sempre da considerarsi sotto due rispetti: primo, la preghiera è per onorare Dio; secondo, la preghiera per la nostra santificazione. La prima parte, cioè, quello che la preghiera riguarda Dio, la pietà verso Dio, è per adorare il Signore Gesù, adorare il Signore, Padre celeste, lo Spirito Santo, sì; e insieme, mentre si onora il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, si ringrazia. Ecco: Vi adoro e vi ringrazio. Questa è la prima parte della preghiera, che si compone, quindi, di due elementi: l'adorazione e il ringraziamento.
In secondo luogo, l'altra parte della preghiera, riguarda noi: è domandare perdono, soddisfazione al Signore dei nostri mali; e poi la supplica, le preghiere, le domande che dobbiamo fare al Signore. Quindi, la preghiera che si rivolge a Dio, è per adorazione e ringraziamento; e per quello che è necessario per noi: soddisfazione, chiedere perdono, e offrire in penitenza tutto quello che abbiamo commesso; e poi la domanda per tutte le grazie. Non bisogna soltanto domandare grazie, ma per domandare grazie ci sia già, in primo luogo, il ringraziamento, la lode a Dio. Allora si chiederà altre grazie per noi, sì.
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Adesso, la preghiera: come ci risvegliamo al mattino, con quali pensieri, quali preghiere; e poi quello che è la meditazione, la Messa, la Comunione e tutte le altre pratiche; e poi le Adorazioni; e poi ancora quello che nella giornata potete recitare anche delle giaculatorie; e poi ci son le orazioni alla sera; ci sono altre funzioni, come la benedizione del Santissimo Sacramento; e sì. Quindi vedere che facciamo bene la preghiera. Il gran mezzo della preghiera: il gran mezzo per salvarsi, il gran mezzo per santificarci. Come sant'Alfonso lo spiega bene, questo, [in] quel prezioso libro che a noi lo facevano leggere, si può dire, tutti gli anni. Il gran mezzo della preghiera. Naturalmente diamo il primo posto al sacrificio della Messa, poi la Comunione, e poi viene l'Adorazione.
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Parliamo un momento dell'Adorazione, della Visita che fate, sì. L'Adorazione si può fare in varie forme; però vi è quello che nell'Istituto praticate.
L'Adorazione, nel secolo passato e nel primo tempo del secolo attuale, non si faceva, generalmente, come la fate voi. L'adorazione veniva divisa in quattro punti, cioè: adorazione, ringraziamento, soddisfazione e supplica. Così, di preferenza si usava questo modo che era stato introdotto. E specialmente questo lo ha istituito o, meglio, lo ha predicato il Santo che ha istituito l'Istituto dei Sacramentini e che fanno l'Adorazione notte e giorno1. E in certi luoghi, in certe nazioni dove son stato, che solennità! La solennità, forse, è quella che mi ha impressionato di più. Il Signore esposto, Gesù eucaristico, con quale solennità! E quanta gente andava a fare l'Adorazione! Più breve o più lunga, ma un'Adorazione che veniva predicata. Oh!
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Ma generalmente, per noi, si può fare l'Adorazione coi tre punti, e cioè: Io sono la Via; Io sono la Verità; Io sono la Vita1. È lui. Non si tratta soltanto di un santo, ma si tratta del Figlio di Dio incarnato, il quale è proprio la Via, lui, per la santità, e quindi per l'ingresso al cielo, [per] arrivare al cielo, in sostanza. Gesù Cristo è la Via per arrivare al cielo.
E secondo, quello che riguarda la Verità, Gesù Cristo. E allora, che pieghiamo la nostra mente, facciamo l'atto di fede; come prima abbiamo fatto via, l'impegno di seguire la via, cioè quello che Gesù Cristo ci ha tracciato. È lui la via, non è uno che insegna la strada, ma è la via stessa.
E poi, in terzo luogo, la Vita in noi, la vita di grazia. Perché, quando il bambino è nato, ha una vita umana; poi, quando il bambino è battezzato, anche la vita cristiana; e poi, quando si è abbracciato la vita religiosa, la vita religiosa ancora. Perché entra nell'anima la grazia, questa seconda vita, la vita di grazia; e se si pratica nella vita religiosa, allora ecco, si vive in Gesù Cristo. La grazia aumenta in proporzione in cui noi amiamo Gesù Cristo, amiamo le anime, il prossimo, sì.
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Quando entra lo Spirito Santo nel bambino? Quando è versata l'acqua e pronunziata la formula, entra lo Spirito Santo, la prima grazia. Ma poi continuando dall'uso di ragione in avanti, questa vita si amplifica, cresce, cresce, ecco. Perché Gesù Cristo ha fatto i meriti nella sua vita; da bambino, Gesù, fino alla morte in croce, in tutto ha meritato presso il Padre, ha acquistato più grazia presso il Padre. Ma questo è da considerarsi in quanto che Gesù, oltre che aver meritato per sé, per la sua gloria in cielo, Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, ha meritato l'altra grazia per noi. Quello che faceva, supponiamo nel presepio, meritava per sé, e meritava per noi. Perché il Padre celeste aveva mandato il Figlio di Dio incarnato per la nostra salvezza, cioè perché avessimo le grazie. Quindi allora, Gesù ha fatto anche quello che riguarda per noi, cioè la grazia per noi. Questa grazia serve per scancellare il peccato e serve per aumentare i meriti.
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Adesso, come dunque si può fare l'Adorazione? In tre punti: 40 minuti, 40 minuti e 40 minuti, se fate in continuità le due ore; altrimenti si dividono diversamente. Ma in generale, oh!
In generale per fare bene le Adorazioni è sempre più utile, anzi necessario, vivere il catechismo. E ci sarà stato il catechismo della prima elementare, e poi della quinta elementare, e poi quello che avete imparato nell'Istituto; e si può allargare finché possiamo chiamarlo teologia; ma in sostanza la teologia è un catechismo, catechismo più sviluppato, più approfondito, ecc.; catechismo che riguarda la fede; e catechismo che riguarda la morale, cioè la vita; e quello che è la grazia, ecco.
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Ecco, la prima parte, quindi, riguarda la via. Catechismo e vita; cioè, libri che sono, in fondo in fondo, catechismi più ampi; la teologia morale; e poi quello che è nel Messale; quello che è particolarmente nel Vangelo, e quindi leggere il Vangelo, leggerlo e rileggerlo; e poi le Lettere di san Paolo, gli Atti degli Apostoli; e anche quello che [si] potrebbe poi leggere nella Bibbia, più avanti, sì, secondo i tempi, quando è già...
Ora, per fare il nostro dialogo col Signore, bisogna che abbiamo davanti quello che è l'insegnamento della Chiesa, e cioè quello che dà il catechismo e quello che viene dalla teologia, si capisce col catechismo unito. Il Vangelo che si legga e si mediti in continuità; e poi Lettere di san Paolo, gli Atti, anche, degli Apostoli. Oh! E anche la predicazione che ha tenuto san Paolo.
Allora, con quei pensieri, e guardando Gesù, si può fare il dialogo, il discorso con Gesù, mostrando noi che vogliamo seguirlo. [Egli] è Via. E come? Leggendo il Vangelo. E come il Figlio di Dio si è incarnato nel seno della Vergine, e che Gesù sia nel vostro cuore, sì. E poi la presenza di Gesù nel presepio; la fuga in Egitto; il ritorno in Palestina, a Nazaret; e poi i 30 anni, quindi, di vita pratica, cioè della vita nella famiglia; e poi la predicazione; poi la sofferenza, la morte di croce; e poi la presenza di Gesù eucaristico.
Allora ci interroghiamo: io ho seguito bene Gesù? Come facevi tu con la madre, Maria? Come si comportava con i vicini di casa? Come faceva il lavoro? Come pregava in casa? Come pregava al tempio, quando pregava di giorno; e tante volte, di notte, specialmente durante il tempo della vita pubblica. E poi, le preghiere che ha fatto nel Getsemani, come erano? E come, la sua preghiera dalla croce, perché il Padre non colpisca, non condanni, non faccia morire, in sostanza, quelli che mi hanno inchiodato1. Oh! Allora, noi conformiamo la vita [a quella] di Gesù, come ha vissuto, perché quel modo di vivere [è] così santo, così delicato. E Gesù è la Via. Oh, [che] noi arriviamo a passare i nostri giorni e i nostri anni, come li ha passati lui; come si comportava; come era la preghiera; e come era la bontà, la carità, l'umiltà, l'ubbidienza. Quindi, la via.
Dopo seguono le preghiere che si vogliono fare perché possiamo farci santi. Quindi i propositi. E confrontandoci con Gesù, in che cosa rassomigliamo a lui? E guarda un po' i propositi che avevi, e le raccomandazioni che hai sentito dal confessore o dalle Madri o in altre occasioni o nelle letture fatte. Ho potuto vivere così? Allora l'esame di coscienza, eccitarci al pentimento, rinnovare i propositi e pregare perché possiamo mantenerli e seguire la via tenuta da Gesù Cristo, sì.
Questo, presso a poco, sarebbe il primo punto. Ma molte volte lo si mette al secondo. Si può fare in un modo o nell'altro.
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Dopo, Gesù: «Io son la Verità». La Verità. È tutta la Verità; è lui stesso la Verità, è la Verità del Padre, lui; del Padre. C'è stato come un'idea, una conoscenza del Padre stesso, di sé, e questa conoscenza è il Figlio di Dio incarnato, la verità del Padre. Poco per volta, potrete penetrare sempre di più.
E allora come si fa la seconda parte? Di nuovo come la prima; e cioè, considerare quello che è nel catechismo nella parte dottrinale, come: sono stato creato; chi mi ha creato; i misteri e tutte le verità rivelate che Gesù Cristo ha predicato, che la Chiesa ci insegna, sì. E poi tutto quello che [si] conosce: come si è vissuti con Gesù; come si pensava con Gesù; i suoi pensieri come erano riguardo al Padre, riguardo all'umanità, riguardo alla salvezza. La fede approfondita, credere sempre di più.
Allora, che cosa dico? Recita le parole che ha detto Gesù; lì c'è la verità: «Beati i poveri, beati i miti, beati quei che han sete e fame di giustizia, ecc.»1. E poi andare avanti in tutto il discorso della montagna, ecco. E poi le varie predicazioni che ha tenute, in generale, al popolo; gli insegnamenti dati agli Apostoli, e quello che Gesù ha comunicato particolarmente agli Apostoli negli ultimissimi giorni della vita sua. E quindi penetrare la vita di Gesù che è tutta verità. È Via, ma è tutta Verità insieme. E quindi, dopo che Gesù ha detto: «Io sono la Via», egli ha detto: «Son la Verità»2.
Allora considerare le cose in una visione più alta: la vita religiosa cosa vale in noi? Sono i pensieri santi, o sono pensieri inutili, sciocchezze che non dobbiamo quasi ricordare?
E poi, imparare proprio, immedesimarci come Gesù conosceva il Padre celeste; noi dobbiamo cercare di conoscerlo per quanto ci è possibile, il Padre celeste, ecco. «Io son la Verità». E tutto quel che leggete, poi, quel che è detto nel Vangelo, e quel che è detto nelle Lettere degli Apostoli, tutto è verità. Allora si fanno gli atti di fede e preghiere per l'aumento di fede.
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La terza parte, poi: vita, ché Gesù Cristo è Vita E cioè lui è la stessa grazia; egli che ha meritato la grazia per sé, la grazia che ha meritato per noi. Allora egli ci comunica la grazia, specialmente nel confessionale; e poi in tutti gli altri sacramenti cominciando dal battesimo e anche l'estrema unzione.
Gesù Cristo ha detto che egli è la Vita. E cioè in lui vi è la grazia. Egli si è detto una pianta, un albero, un tronco1. Il tronco ha la linfa che viene ad alimentarlo, ma la stessa linfa entra nel ramo; e quindi nella pianta c'è la stessa linfa che nutre il ramo che porta poi i fiori e i frutti, foglie, sì. Ora, questa linfa che è in Cristo, per la grazia passa in noi; è sempre la grazia di Gesù Cristo, e allora siamo diventati fratelli di Gesù Cristo; la sua anima, la nostra anima sono unite perché hanno la stessa vita, la grazia di Gesù. Per Cristo, la grazia in noi. Allora siamo diventati fratelli [di Gesù] e figli del Padre, come Gesù Cristo stesso ha detto «Ascendo al Padre mio e al Padre vostro»2. E allora che cosa abbiamo? Il Padre celeste è il Padre di Gesù ed il Padre nostro. Quindi unico Padre: il Figlio di Dio incarnato, e ciascheduno di noi. Quindi [siamo] figli del Padre e fratelli di Gesù Cristo. E se siamo figli del Padre, il Padre ci dà già l'eredità, la grazia e il paradiso; e diventiamo eredi del cielo3.
Oh, se noi penetriamo bene questo dal catechismo, e di nuovo dal Vangelo! E dalla lettura dei Vangeli non solo, ma delle Lettere di san Paolo, e poi tutte anche le altre parti della Bibbia. Chiedere questo. «Ascendo al Padre mio e al Padre vostro, al mio Dio e al vostro Dio».
Oh! Allora, quella ultima parte è più dedicata alla preghiera per l'aumento di questa vita, di questa grazia. Perché si può vivere appena appena, oppure c'è una vita abbondante, abbondante come se una [avesse] appena ricevuto il battesimo. E se sant'Alfonso ha fatto 90 anni di vita e ha sempre lavorato e predicato e scritto, come i sacrifici che ha fatto, ecc... Si cresce, si cresce, sì.
Allora è il tempo della preghiera: può essere il rosario, possono [essere] altre orazioni, ecc.
Però, se avete già il vostro modo di fare l'Adorazione, seguitelo. Ma poi, gradatamente sempre più approfondire l'Adorazione in questo: «Io son la Via e son la Verità e son la Vita»4, ecco. Ed è lui, poi, la vita eterna, Gesù, il Figlio di Dio incarnato.
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Vi sono molte maniere di fare l'Adorazione, ma siccome avete questo privilegio, concessovi da Dio, di stare così a lungo davanti al Figlio di Dio incarnato, Gesù Cristo, l'impegno per uniformarvici: vivit vero in me Christus1. Vive in me Gesù Cristo in quanto è Via, Verità e Vita. E poi tutte le altre preghiere che si vogliono dire. E chiedere tutte le grazie per l'umanità guardando dalla Chiesa e tutte le necessità che conosciamo, che il mondo ha di necessità; e particolarmente le persone con cui abbiamo più intimità e relazione, e abbiamo ricevuto aiuti spirituali e materiali.
Se si fanno Adorazioni sempre migliori, tutta la vita si migliora; a misura che noi preghiamo bene, segue il miglior cammino, la miglior vita, una vita sempre migliore per la santificazione; in proporzione che facciamo [bene] le preghiere, in proporzione segue la vita santificata.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 88/a (= cassetta 218/b). Per la datazione, cf PM: «Abbiamo considerato che gli Esercizi Spirituali si possono considerare sotto due aspetti; primo la purificazione; secondo, la santificazione (...), ma come primo punto è la preghiera» (cf PM in c283). - dAS, 20 giugno 1966: «È andato [il PM] in clinica “Gesù Maestro” in via Portuense a visitare un ammalato; dopo è passato dalle suore PD» (il giorno è incerto tra il 17 e il 20). - VV (cf c283).
1 EYMARD PIETRO GIULIANO (1811-1868), fondatore della Congregazione dei “Religiosi del SS. Sacramento” e delle “Ancelle del SS. Sacramento”. Fu dichiarato santo il 9 dicembre 1962 da papa Giovanni XXIII.
1 Cf Gv 14,6.
1 Cf Lc 23,34.
1 Cf Mt 5,3-10.
2 Cf Gv 14,6.
1 Cf Gv 15,5ss.
2 Cf Gv 20,17.
3 Cf Rm 8,17.
4 Gv 14,6.
1 Gal 2,20.