51. «VENITE AD ME OMNES» (Domenica XXI dopo Pentecoste)
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 23 ottobre 19661
Il Vangelo secondo Matteo. In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile ad un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Quando ebbe iniziato il rendiconto, gli fu portato davanti uno che gli era debitore di dieci mila talenti. Poiché costui non aveva di che pagare, il padrone diede ordine di vendere lui, sua moglie e i suoi figli per saldare il debito. Ma il servo gettatosi ai suoi piedi lo supplicava: Sii paziente con me e ti rimborserò tutto. Il padrone di quel servo, mosso a compassione, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Ma, uscendo, quel servo incontrò un suo collega che gli doveva cento denari, e afferratolo per la gola lo soffocava dicendo: Rendimi ciò che devi. E gettandosi ai suoi piedi, il servo lo supplicava: Sii paziente con me e ti rimborserò tutto. Ma egli non volle, anzi andò a farlo mettere in prigione, finché non avesse pagato il debito. Nel vedere ciò, gli altri servi furono contristati, e andarono a riferire al loro padrone quanto era accaduto. Allora il padrone lo chiamò e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai supplicato, non dovevi, dunque, anche tu aver pietà del tuo collega, come io ebbi pietà di te? E il Padrone sdegnato lo consegnò ai carnefici finché non avesse saldato tutto il suo debito. Così, anche il Padre mio celeste farà a voi, se qualcheduno non perdona di cuore al proprio fratello»2.
E quindi il Vangelo ci richiama alla carità: perdonare a coloro che ci avessero offeso. Perdonare. La carità dev'esser, prima, verso il Signore: Vi amo con tutto il cuore. Ma poi, la carità verso il prossimo. Ora, come dobbiamo amare?. Amare con la mente e col cuore e con le opere; con le azioni, sì.
Primo, i pensieri. È necessario che noi pensiamo in bene, perché, anche se fosse un peccatore, ogni uomo è immagine di Dio. Allora noi vediamo le immagini di Dio nelle persone; quindi l'amore passa attraverso al prossimo, e poi l'amore tutto a Dio Creatore. Pensieri. E, se dobbiamo fare l'esame di coscienza, bisogna che l'esame cominci dai pensieri; e se noi pensiamo ai sette vizi capitali, allora l'esame è profondo, nell'intimo. Dio vede i pensieri che sono in noi, e i sette vizi capitali, particolarmente quelli che riguardano il prossimo.
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In secondo luogo, i sentimenti interiori; e cioè, se noi desideriamo, e vogliamo, e cerchiamo che noi possiamo ottenere al prossimo le grazie, che siano le grazie per la santificazione, e le grazie anche che riguardano il corpo. I sentimenti interiori. Quindi l'esame di coscienza è, in primo luogo, dell'interno: pensieri e sentimenti. Esaminare la mente e il cuore. E poi è più facile, le parole e le opere, perché ci accorgiamo più presto se le parole sono state buone, che riguardano il prossimo; e le opere se sono state buone; le opere è più facile. Ma negli esami di coscienza, in primo luogo, l'interno. Dio vede in noi tutto quel che c'è di mente e di cuore. Certamente il giudizio del Signore, egli ha conosciuto sempre in noi quali sono stati i pensieri, e i desideri, e i sentimenti. Più facile, allora, quel che riguarda le parole e le azioni (...).
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Oh! Quest'oggi dobbiamo anche fare un'applicazione un po' diversa, perché la giornata è per la missione. Allargare il cuore. Se sono tre miliardi e mezzo di uomini, di persone che sono nel mondo, quanti sono che hanno conosciuto bene il Vangelo, e che seguono Gesù Cristo secondo la fede, secondo la Chiesa? Pensare la grande maggioranza di uomini che non conobbero Gesù Cristo. Tutte queste anime che passano dalla vita presente alla vita eterna, come si troveranno? Oh! È proprio oggi il giorno di sentirci uniti, e cioè, cercare la grazia e la salvezza di tutti gli uomini, sì. Allora il nostro cuore, la nostra mente, si riferisce ai tre miliardi e mezzo di persone che vivono. E, giorno per giorno, anime che passano dalla vita presente alla vita eterna. Quindi, pensare a quelle grandi regioni: India, Cina, e anche in gran parte, il Giappone, e altre nazioni orientali che non hanno conosciuto Gesù; e quelli che sono stati rigettati.
Oh! Questa giornata dev'essere tutta ordinata a ottenere la grazia e la salvezza di tutte le anime.
Tener presente quando... In principio dell'Istituto, allora sulla lavagna scrivevo il numero delle persone del mondo, il numero, perché leggendo il numero di coloro che non hanno ancora abbracciato il Vangelo, allora la giornata era per tutti; sì, per tutti. Quindi la giornata ordinata veramente alla salvezza delle anime.
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Oh! Noi abbiamo avuto il gran dono del Vangelo, e di essere partecipi della Chiesa, vivere nella Chiesa, sì. Però, anche nella Chiesa, i cristiani non sempre vivono cristianamente, non vivono sempre in grazia (...). Ma tuttavia la giornata presente è specialmente per le missioni, cioè per tutta l'umanità che non conosce ancora, in gran parte, Gesù Cristo, la Chiesa. Quindi tutta la giornata con la preghiera; ma anche qualche mortificazione, sì, per ottenere la salvezza di tante anime. Sì, carità. Non possiamo donare molta cosa in carità, materialmente, ma che ci sia invece, almeno, quello che è la preghiera, e i sentimenti di carità e di bontà verso tutti. Guardare il tabernacolo: Venite ad me omnes1: Venite tutti a me. Guardare il crocifisso Gesù, là quando Gesù pendeva dalla croce per tutte le anime; tre ore di agonia. Quanto gli sono costate le anime! E queste anime, in gran parte, non conoscono ancora il Salvatore Gesù Cristo. Quindi una giornata di raccoglimento, di carità, di bontà.
E che tutta la Famiglia Paolina si orienti sempre verso le anime, verso tutte le anime. In molte cose non si può arrivare, ma quelle che si può: la preghiera, la mortificazione, l'amore, desiderio della salvezza eterna.
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Oh! La conclusione della giornata presente: la carità verso le persone con cui si convive, e poi la carità verso tutta l'umanità. Sentirci uniti a tutti. E sentire il gran pensiero: dove vanno tutte queste anime? Ogni giorno passano all'eternità un gran numero di anime. E fa anche più compassione le morti improvvise, quando non si fosse in grazia. Pregare per tutti, per la salvezza di tutti.
Quale proposito, adesso, allora facciamo? Quale proposito? Ringraziare il Signore che ci ha dato la fede, e la grazia di vivere nella Chiesa, e di essere chiamati alla vita religiosa. La vita religiosa è quella più perfetta; allora si ottengono più facilmente le grazie della salvezza delle anime, sì. Quindi, la stessa offerta della vita religiosa, ottiene grazie per tante anime. Oh! Allora unirci bene al cuore di Gesù Cristo: Venite ad me omnes1, Gesù. Venite tutti a me. Così ha detto Gesù nel Vangelo. Che tutti vengano a Gesù Cristo, tutti. E, almeno almeno, che certe anime disorientate, almeno prima di morire, siano orientate verso Dio. E quindi la fiducia e la speranza, la fiducia della speranza, eterna felicità.
Carità, quindi, verso le persone vicine, e poi la carità verso tutte le anime e tutti gli uomini che vivono attualmente sulla terra, cominciando da quelli che da oggi passano all'eternità.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 141/d (= cassetta 225/b.2). Per la datazione, cf PM: «Quest'oggi dobbiamo fare un'applicazione un po' diversa perché la giornata è per la missione. (Nel 1966 la giornata missionaria fu celebrata al 23 ottobre). In base a questa data sicura, la datazione delle altre meditazioni nn. 48.49.50 registrate sullo stesso nastro, è stata ritenuta come molto probabile. - dAS, 23 ottobre 1966: «Messa e meditazione alle PD della comunità CGSSP».
2 Mt 18,23-35.
1 Mt 11,28.
1 Mt 11,28.