Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20. INTRODUZIONE AGLI ESERCIZI SPIRITUALI: PURIFICAZIONE (III)

Esercizi Spirituali (21-29 aprile 1966) alle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 21 aprile 19661

Primo pensiero, il Deo gratias, e quindi la riconoscenza per questo grande dono di un corso di Esercizi. E guardare, per recitare il Deo gratias, guardare il tabernacolo e guardare Maria e guardare san Paolo. Ringraziare. Perché venite per arricchirvi di grazia, di meriti, di fervore, di sapienza, di spirito apostolico, sì.
Per ottenere queste grazie, che cosa bisogna fare, per meritare tali grazie? Per meritare tali grazie incominciamo col ringraziare delle grazie ricevute. Grati estote1 - dice san Paolo -: siate riconoscenti al Signore. E quando c'è la riconoscenza, allora il Signore allarga di più, come sua bontà, verso di noi. Pensare come la preghiera fatta bene, Vi adoro, ad esempio, si comincia col ringraziare di quattro doni di Dio, poi si domandan le grazie. «Vi adoro vi ringrazio: creato, fatto cristiano e condotto in questa Congregazione...»; e poi l'altro, che è ancora necessario. E allora, dopo aver ringraziato, chiediamo. Perché se uno riceve da un benefattore un aiuto e ne vuole un altro, cominci non subito a chiedere, ma prima ringraziare di ciò che già ha ricevuto. Cristiani, conservati fino ad oggi e condotti alla vocazione. Ringraziare, sì. Pensare di esser nati in una famiglia buona; e poi l'educazione della famiglia cristiana; e poi l'educazione parrocchiale; poi l'educazione della scuola; e poi successivamente nelle varie circostanze; e poi la chiamata di Dio a sé.
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Gesù che vi vuole in un piano superiore al piano della vita cristiana; superiore: vita religiosa. E proprio ringraziare di essere entrate nella Congregazione delle Pie Discepole di Gesù. Ecco: scolare di Gesù, Pie Discepole di Gesù, quindi l'intimità eucaristica; e poi l'intimità della liturgia; e poi l'intimità di quello che è il servizio sacerdotale. Oh! E poi ciascheduna ha ricevuto le grazie particolari. Pensarci, pensarci ogni giorno, al mattino, e pensarci alla sera, per ringraziare [che] si è passata una buona notte, e poi che si è passata una buona giornata. Riconoscenza.
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Ora, passando agli Esercizi che siete venute [a fare]1. Gli Esercizi si possono considerare in tre parti. La prima parte, che comprende tutti i giorni, è la preghiera. Abbondare la preghiera; non soltanto le Messe che ci sono, le Adorazioni; ma anche tutte le preghiere personali, personali. Sono ottime le preghiere - diciamo - nelle formule comuni, ma tanto giova, nel corso di Esercizi, il dialogo, il discorso, il dialogo tra l'anima e Gesù, il dialogo. Ed è il tempo opportuno perché in questo tempo voi tacete con le persone, eccetto qualche cosa che si deva chiedere; ma nel complesso si deve soltanto trattare con Gesù; quello che è stato detto, e cioè, quello che Gesù ha disposto, e quindi: Gesù, perché non sei venuto? - diceva - la sorella del defunto -, perché?2. Oh! Questo deve dominare tutta la parte degli Esercizi. La preghiera che domini tutto, prima cosa. E poi i primi giorni, primo tempo, per la purificazione; e seguente, il tempo per la santificazione.
Santificazione, o perché c'è la preparazione alla Professione perpetua, o sia per vedere se abbiamo, noi, dopo i voti, anche i voti perpetui, se li abbiamo osservati e come vogliamo osservarli sempre meglio. Santificazione.
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Quanto alla purificazione, già si capisce, è necessario l'esame di coscienza. L'esame di coscienza sopra tutto; [vedere] quel che si è fatto di bene e quello che è stato non tutto buono o non è stato buono in grado perfetto; forse in un grado un po' scarso, ecco.
Allora, quando si incomincia, tre domande, in quanto a esame: sono in tempo di fervore? o sono in un tempo di tiepidezza? o sono in un tempo che non è buono, anzi si può dire cattivo? Queste tre domande [su cui] interroghiamo noi, interroghiamo noi stessi, e la risposta viene dall'intimo della coscienza, sì. Allora, in che stato di spirito: fervore, tiepido, cattivo? E sì.
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Quanto poi all'esame di coscienza, in generale, l'osservanza degli articoli delle Costituzioni, sì. Vedere nel libro delle Costituzioni, guardare i punti che interessano ciascheduno, sì: come è la mia vita religiosa? come osservo la vita religiosa come risulta dalle Costituzioni? Ecco. Quindi, sono io consacrata a Dio. E allora, ciascheduna può dire: sono una buona suora? E in particolare: sono una suora buona, ma Discepola, col proprio carattere, proprio spirito?
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Entrare nell'intimo dell'anima, sì. E vi è un grande odio al veniale? Oppure quando si tratta di venialità si è un po' larghi ad ammettere?
Vedete, nel libro che riguarda la Teologia della Perfezione Cristiana1 si parla che la vita religiosa, quanto è seminata da venialità deliberate! Cioè dai peccati veniali deliberati. Dei difetti, delle imperfezioni [ce ne sono] sempre; ma in quanto è possibile, evitiamo, combattiamo quello che è il peccato veniale? Il peccato veniale dispone al mortale, anzitutto; si cade discendendo un gradino per volta la scala. Poi la venialità, e nell'eternità? Il purgatorio? Perché in paradiso non ci entra niente di macchiato2. E poi, quale sarà la gloria in cielo, quindi il gaudio? E certamente chi abbonda in venialità, chi non combatte le venialità, allora quale posto in paradiso: sù? in giù? Qual'è il grado di felicità? qual'è il grado della visione beatifica che l'anima ha? Quindi, quello che riguarda la venialità.
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Venendo, poi, alle applicazioni particolari, l'esame sulle facoltà interne: la mente, la volontà, il cuore.
La mente. I tuoi pensieri sono stati tutti buoni? o ci son tanti pensieri vani, inutili, fantasticherie? Pensieri contrari a quel che vien detto? E, magari, quello che può anche ferire la carità, pensieri contro la carità, pensieri d'invidia? Pensieri contrari a quello che è stato disposto, ecc.?
E i pensieri che son stati buoni. Quindi i pensieri santi che si ritengono nella mente; e in quello che c'è stato nella meditazione, conservare quei pensieri; quel che si è fatto nell'esame di coscienza, conservare i pensieri. I pensieri: se ho ricevuto degli avvisi, se vi è stato un'istruzione particolare. I pensieri, secondo che si pensa a fare quello che ciascheduno ha da fare; e ricordare gli avvisi, i consigli, e approfondire, se è necessario, la scuola, la lezione, le conferenze. Santificare la mente.
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Secondo: santificar la volontà. Quand'è che si santifica la volontà? Quando noi osserviamo i comandamenti. E, al contrario, se fosse qualche cosa contro i comandamenti. La volontà. E facciamo bene l'obbedienza? Oppure la facciamo malvolentieri. Poi, vi sono contraddizioni? Quindi l'osservanza delle Costituzioni, l'obbedienza, dopo i comandamenti. Perché oltre i comandamenti, si fa la Professione che mette il grado superiore alla vita cristiana: povertà, castità, obbedienza, coi voti, sì. E c'è la docilità alle disposizioni, agli incarichi che sono stati dati? gli orari, e le esortazioni? La volontà nostra. Oh! Sia fatta la volontà di Dio come in cielo, così in terra1. Siamo già arrivati così? Come gli angeli obbediscono in cielo, il Signore? Noi obbediamo come gli angeli che sono in cielo? E la obbedienza, alle volte, costa molto, eh? Perché c'è molto nostro amor proprio. E allora, Gesù obbediente a Giuseppe ed a Maria, lui Figlio di Dio!2 E poi:obbediente fino alla morte e morte di croce3. Per questo, [per obbedienza] che lui è morto in croce e piegato la testa quando era ormai vicinissima la morte. Fatto obbediente fino alla morte e morte di croce, e per questo il Padre lo esaltò e lo mise alla sua destra nel giorno dell'ascensione4. Quale è il grado di obbedienza, risponde poi il grado di elevazione, il grado di gloria eterna in cielo.
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Poi il nostro cuore. Il cuore. E ci domina bene l'amore di Dio nel nostro cuore? O ci sono degli amor propri che dominino un po' o molto? L'amor proprio. E l'amore verso il prossimo? Come è il nostro cuore? E cioè, amore al Signore: la gloria a Dio. Che l'apostolato vostro dia buon frutto per portare gloria a Gesù, al Padre celeste. E poi quello che riguarda le anime, il bene che si può fare alle anime. E come si prega, allora? Il cuore. Come sono le Adorazioni, le preghiere, le meditazioni, l'esame di coscienza? Quindi esame: la mente, la volontà, il cuore.
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Dopo ci sono le facoltà interiori: la memoria, la fantasia, per ricordare solo queste due.
La memoria. Vuoi sempre cercare a memoria quello che porta al bene: o il catechismo, o la meditazione, o gli avvisi delle Madri, o gli avvisi del confessore? E come stiamo? Stiamo a ricordare quello che è buono, quello che è insegnato nella predica, i consigli e gli avvertimenti che sono stati dati in pubblico, ecc.? Ricordare. La memoria. E qualche volta si fanno e si ricordano cose che non sono edificanti. Che si scancellino, per quanto si può, dalla mente. E siccome molte volte ritornano alla mente, volgiamo la nostra mente verso le cose sante, le cose buone, sì.
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E così la fantasia. Fantasticherie, ricordare avvenimenti e cose o letto o sentito o quello che si è sfogliato in certi libri, in certe riviste, ecc. E quello che è buono e quello che è pericoloso. Fantasie, fantasie. Dominar la fantasia, che è tanto difficile dominar la fantasia. E cercare con la fantasia [di] rappresentarci, nel pregare, Gesù al presepio; Gesù a 12 anni quando va a Gerusalemme, dove è stato ritrovato nel tempio1; poi come Gesù parlava alle turbe; come Gesù al Getsemani; come Gesù alla flagellazione, Gesù crocifisso, le tre ore di agonia, ecc. Oh! Quindi la fantasia.
Poi vi sono i cinque sensi esterni. L'esame sugli occhi, la vista...
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1 Nastro 86/f (= cassetta 213/a). Per la datazione, cf PM: «Gli Esercizi si possono considerare in tre parti: la prima parte (...) è la preghiera (...) seconda, la purificazione... santificazione (cf PM in c186)». «...quindi l'osservanza delle Costituzioni (cf PM in c203). - dAS, 21 aprile 1966: «Ore 18, introduzione agli Esercizi delle PD ad Ariccia». - VV: «21-29 aprile 1966, Esercizi ad Ariccia».

2 Col 3,15.

1 Cf l'espressione usata da don Alberione nel caso simile nel numero marginale 233.

2 Cf Gv 11,21.

1 Accenno al libro di ANTONIO ROYO MARIN, O.P., Teologia della Perfezione Cristiana, II ediz. Roma, EP, 1960.

2 Cf Ap 21,27.

1 Cf Mt 6,10.

2 Lc 2,51.

3 Cf Fil 2,8.

4 Cf Fil 2,8-9.

1 Cf Lc 2,41ss.