24. LE TRE DEVOZIONI FONDAMENTALI DELLA FAMIGLIA PAOLINA
Meditazione alle neo-professe perpetue Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 7 maggio 19661
... perpetua. L'impegno poi è di continuare in perseveranza; ma non soltanto la perseveranza, occorre il progresso, perché proprio ora si fa la Professione, ma la Professione impegna il progresso, il perfezionamento. Quindi è un giorno di inizio, sotto un certo aspetto, sì, come già vi siete provate, e vi siete provate di potere fare, compiere questa missione, questo impegno che state per prendere: il progresso quotidiano nell'impegno di arrivare a un grado alto di santità.
Poi segue l'altro articolo delle Costituzioni che riguarda l'apostolato; ma il primo, principale, è sempre quello: il perfezionamento. Il perfezionamento, e [ci] sono tre mezzi, come sono nella Professione religiosa, e cioè: povertà, castità, obbedienza. Ora, questo progresso, costante, sino al momento di passare dalla vita presente alla vita eterna. Siete passate dalla famiglia e siete entrate nella via di Gesù Cristo; e poi, e poi, dalla vita presente, l'ingresso in cielo.
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Perché si possa fare questo perfezionamento, tre divozioni che devono sempre accompagnarvi, sempre; le divozioni fondamentali per la nostra vita, sì, e cioè: [1.] la divozione a Gesù Maestro, per viverlo; [2.] la divozione alla Regina Apostolorum, come del resto siamo qui nella chiesa Regina degli Apostoli1 e sotto la sua protezione; 3. la divozione a san Paolo apostolo.
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La divozione a Gesù Maestro può avere un certo grado e può avere un alto grado. E quanto? Quanto l'anima vive di Cristo: «Non sono più io che vivo, ma è Gesù Cristo che vive in me»1. E come si dice: vive Gesù Cristo in me, e cioè, che cosa? «Io son la Via»2. E quindi è la strada da fare come Gesù Cristo ha seguito la sua via di santificazione altissima. E poi: «Io sono la Verità»3. E quindi una profonda fede; e quindi pensare come Gesù Cristo, i suoi pensieri, che sono poi scritti nei Vangeli. E poi quello che è il nostro sentimento: l'amore a Dio, l'amore alle anime. Quindi Gesù Cristo vive in noi: è Via e Verità e Vita, cioè grazia sempre più abbondante. Sempre più completa la vita di Gesù Cristo in noi; in noi l'amore, il cuore nostro a Dio, con sempre maggior purezza, togliendo sempre quel che può essere difettoso; e l'amore alle anime.
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Oh! Poi, la divozione a Maria, Regina Apostolorum. Ecco pensare, sì: vivere in noi Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Dal momento che il Figliuolo di Dio si è incarnato nel seno purissimo della Vergine, fino all'ultimo istante, Maria sempre ha accompagnato Gesù. Così voi, accompagnare sempre Gesù secondo l'esempio che ha dato e che ci dà la Regina Apostolorum; e cioè, accompagnare la vita di Gesù Cristo così come Maria sempre ha seguito Gesù fino al momento in cui spirò sulla croce; e poi l'ultimo momento, quando Gesù salì al cielo, ed era ancora presente Maria. Totalmente. Quindi portate, in questa maniera, a viverlo veramente Gesù Cristo, e nel senso e come ha lasciato l'esempio Maria nell'accompagnamento del Maestro Divino. E allora, se la strada, tante volte, è un po' faticosa, e se vi sono pietre d'inciampo: Maria! Maria!
Maria dove andava, in tutta la sua vita, portava grazia. Dal momento in cui ella accettò: Verbum caro factum est et habitavit in nobis1, sì, e fino al momento in cui Gesù stava per spirare, e lì c'era Maria. E Maria, ecco, cosa ha detto Gesù? «Donna, ecco tuo figlio»2. E a Giovanni: «Ecco tua madre»3.
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Oh! Poi, la divozione a san Paolo. Si devono considerare un po' tutte le virtù e tutta l'attività apostolica di san Paolo. Ma soltanto ricordo una cosa che vi è necessaria in modo particolare: la fortezza, la fortezza di san Paolo: fortezza come virtù cardinale e fortezza come dono dello Spirito Santo. Quindi nella vita incontriamo delle battaglie, abbiamo da operare, non siamo per condurre una vita senza pene. E poi per il progresso occorre fortezza, per vincere le tentazioni, combattere e satana, e lo spirito del mondo, la carne, il demonio. Allora occorre la fortezza. «Siate forti» - come dice san Giovanni - «siate forti»1. Domandare questa grazia attraverso a san Paolo. Come ha lavorato! Quanto ha sofferto! Quante carceri ha visto lui! E poi davanti alla condanna, ecco, con fortezza: In reliquo reposita est mihi corona iustitiae2. Sì, allora fortezza. Le difficoltà che partono da noi stessi, che partono dall'ambiente, partono da satana, e allora abbiamo bisogno della fortezza, sempre. Quando l'amore, poi, è forte, vince tutto3. Quindi, portando il vostro cuore sempre più caldo, specialmente durante e dopo la comunione. Sì, la fortezza; l'amore sopra tutto. E anche se vi sono dei disgusti, anche se vi sono delle malattie, anche se è di sacrificio l'apostolato, ecc.: fortezza. Anche in quel giorno in cui... Con fortezza accettare il volere di Dio, quando si è da passare dalla vita presente alla vita eterna; con fortezza anche allora; in quel momento: fortezza.
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Perciò queste tre divozioni vi accompagnino sempre e siano come luce, fortezza, gaudio, speranza. Allora la vostra vita sarà veramente lieta; vita religiosa e vita lieta, sempre. Avanti!
Queste siano come di tre ricordi per la Professione:
- divozione sempre viva a Gesù Maestro;
- divozione sempre viva alla Regina Apostolorum;
- divozione sempre viva e più viva in san Paolo apostolo.
Allora adesso offro la Messa per tutte voi. E tutti insieme, invochiamo Gesù Maestro, la Regina Apostolorum, san Paolo apostolo.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 85/f (= cassetta 215/a.1). Per la datazione, cf PM: «...ora si fa la Professione [perpetua], ma la Professione impegna il progresso». - dAS, 7 maggio 1966: «Alle ore 8,30 va [il PM] in via Portuense nella chiesa a Gesù Maestro per ricevere la Professione perpetua di 34 PD. Tiene per l'occasione, il sermoncino». - VV: «7 maggio 1966 (Professione perpetua ). PM: “Le tre devozioni...”».
1 Allusione alla Cripta di via Portuense 739, dedicata a Maria SS. Regina degli Apostoli.
1 Gal 2,20.
2 Gv 14,6.
3 Gv 14,6.
1 Gv 1,14.
2 Gv 19,26.
3 Gv 19,27.
1 1Gv 2,14.
2 2Tm 4,8.
3 Cf Ct 8,6.