Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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53. LA NOVITÀ CRISTIANA (Solennità di Tutti i Santi)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 1° novembre 19661

Dal Vangelo secondo Matteo. In quel tempo: Gesù, vedendo la folla, salì sulla montagna, si sedette, e i suoi discepoli si disposero accanto a lui. Ed egli, aprendo la bocca li istruiva, dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati i miti, perché possederanno la terra. Beati coloro che piangono, perché saranno consolati. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e diranno ogni male contro di voi, mentendo, a causa di me. Godete ed esultate, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli»2.
«Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli». Questa è una delle meditazioni; perché [per] ogni beatitudine si dovrebbero fare altrettante meditazioni. «Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli». Beati i poveri in spirito.
Vi sono tanti che sono poveri realmente, sì, sono realmente poveri, ma non hanno, forse, l'amore alla povertà. E vi possono essere delle persone ricche le quali hanno abbondanza di beni, ma non vanno in cerca di quel che soddisfa. «Beati i poveri in spirito». Quindi coloro che in pratica vogliono condurre una vita di povertà, sì. Tanti sono coloro che amano veramente la povertà, ancorché abbiano da amministrare delle somme.
Quindi è da considerare che, nella vita religiosa vi è la povertà, sì, rinunzia alle cose che sono di questa terra, sì; ma qualche volta vogliono, però, tutte le comodità.
«Perché di essi è il regno dei cieli». Quando veramente c'è la povertà in spirito. Molte persone, molti aspiranti e molte aspiranti, allora, siccome non han nulla, non capiscono, forse, che cosa sia la povertà.
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«Beati i miti perché possederanno la terra». I miti, cioè coloro che sanno trattare bene e giudicare. «Beati i miti». E persone che hanno viva pazienza, bontà.
«Perché possederanno la terra». Cosa vuol dire questo? Vuol dire che, quando c'è la mitezza, allora si può convivere bene anche sulla terra. Perché vi sono persone che sono difficili con cui passare la vita; e vi sono tante persone che, nella mitezza, allora si convive nella pace, sì. Non giudicare male il prossimo, giudicare invece in bene, quanto è possibile.
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«Beati coloro che piangono perché saranno consolati». E cioè, quelle sofferenze che ci sono: vi sono sofferenze fisiche e sofferenze intime; e molte persone hanno veramente dolori e pene, e se tutti si accettano, allora «saranno consolati». Quindi la sofferenza della vita presente, e sarà la beatitudine felice in eterno.
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«Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati». Giustizia vuol dire santità. «Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati». Vi sarà veramente sete e fame di giustizia, cioè di santità? Vi è veramente fame e sete di giustizia, cioè di santità? Prima per noi e poi per il mondo. Che tutti gli uomini avessero fame e sete di giustizia! Allora la vita sociale sarebbe molto diversa da quello che, tante volte, [è il] contrario. Allora pregare perché nel mondo ci sia la pace. «Fame e sete di giustizia», santità. Passare la vita presente, e poi si passa all'eternità. E beati coloro che hanno avuto «fame e sete di giustizia»; saziati, allora, in cielo.
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«Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia». Sì, persone che hanno tanta bontà. «Beati i misericordiosi» in tante occasioni; vi sono occasioni perché si possa trattare bene con tutti. «Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia». Misericordia: compatire, sopportare, interpretar bene, giudicare sempre [bene], quanto si può, in tutto; e, se ci fossero anche degli sbagli, avere la grazia di ottenere il perdono.
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«Beati i puri di cuore perché vedranno Dio». I puri di cuore, perché amano veramente Dio, col cuore. «Beati i puri di cuore», quelli che cercano solo Dio; puri di cuore, e «vedranno Dio», sì. E sempre più da considerarsi il nostro interiore; perché, molte persone che sono superficiali nel considerare le cose; ma quello che è più importante è l'intimo, l'intimo, cioè: «Beati i puri di cuore». Non si riferisce solo alla castità, ma si riferisce a tutto, tutte le virtù: e la fede, e la speranza, e la carità, giustizia, temperanza, ecc. «Beati i puri di cuore». E bisogna purificarsi, particolarmente con l'esame di coscienza e col sacramento della confessione, se non c'è la purezza di cuore. Perché, se si avrà la purezza sulla terra «vedranno Dio». La contemplazione di Dio, vedere Dio.
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«Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio». E cioè, che vi sia la pace, sempre; pace tra le nazioni; pace in ogni nazione; in tutta la vita sociale, e in tutta la vita famigliare e religiosa. «Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio». Vi sono caratteri difficili con cui vivere; vi sono di quelli che sono difficili a convivere; e, tante volte, non ci accorgiamo che manca l'operazione di pace.
«Perché saranno chiamati figli di Dio» coloro che portano sempre la bontà, la pace, l'unione. Ed è più facile per certe persone, secondo la natura; ma alle volte è secondo la virtù.
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«Beati i perseguitati a causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli». «I perseguitati a causa della giustizia», e cioè, di coloro che fanno il bene e sono perseguitati. «I perseguitati a causa della giustizia». E cominciando dai martiri: «Beati i perseguitati a causa della giustizia». E se si è perseguitati a causa della giustizia si ha il regno dei cieli dopo la vita presente, lassù. Il gaudio è in proporzione della giustizia, cioè della santità. Specialmente poi quando si è perseguitati come sono stati gli Apostoli, san Pietro e san Paolo e tutti gli Apostoli. «Beati i perseguitati a causa della giustizia», cioè per la diffusione del Vangelo. E portare le anime alla salvezza.
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«Beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e diranno ogni male contro di voi, mentendo, a causa di me. Godete ed esultate perché la vostra ricompensa è grande nei cieli». E coè, quando vi insulteranno, diranno male, perseguiteranno, sì. Così è stato di tutti i martiri, e non solamente i martiri, come generalmente li consideriamo, ma tutti quelli che portano in pazienza le cose che sono contrarie. «Diranno ogni male contro di voi», mentendo, però, a causa di me. Mentendo, cioè, quando realmente non c'è il male. «Godete ed esultate perché la vostra ricompensa è grande nei cieli».
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Ora, considerando le Otto Beatitudini è utile ritornare, nella meditazione, anche sopra ognuno di queste Beatitudini; e nell Adorazione è la preghiera molto adatta e ci porta anche a far la meditazione e l'esame di coscienza [per vedere] come ci troviamo.
Ecco, il Maestro Gesù qui ha cominciato un grande discorso, Gesù, che si chiama il discorso della montagna, e discorso della montagna più lungo, questo discorso. E allora ha dimostrato [che], altro era la vita degli Ebrei, degli uomini che erano vissuti prima di lui, sì. Ora Gesù porta un'altra vita, insegna un'altra vita che dev'essere la vita cristiana, e risponde in questi tre capitoli che ci sono, cominciando da quel: «Beati i poveri in spirito». Quel discorso, che è chiamato della montagna, questo discorso, se lo seguiamo, veniamo alla perfezione. E meditarlo più volte, questo discorso, in questi tre capitoli; particolarmente la prima parte, le Beatitudini. Si leggono, alle volte, delle cose così, così flosce che son più curiosità che non meditazioni. Bisogna che noi meditiamo le parole di Gesù, una per una. Non superficialità, non desiderio delle belle cose, di curiosità. Far passare il tempo... e allora non ci troviamo per la meditazione e per la vita spirituale, la lezione spirituale. Meditare il Vangelo, meditare il Vangelo. Ogni versetto basta per fare una meditazione, sì.
Amiamo molto la parola di Dio? Desideriamo noi comprendere il senso della parola che ha detto Gesù? Capire bene il senso intimo. E non solamente la parola, ma quello che Gesù faceva, perché noi facciamo come lui ha fatto1; le sue parole, le sue parole santissime noi dobbiamo pensarle e, nello stesso tempo, sentirle e praticarle.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 142/b (= cassetta 226/a.2). - Voce incisa: “1° novembre. Festa di Tutti i Santi: meditazione del PM”. In PM, nessun accenno cronologico (cf PM e nostra nota in c480). - dAS 1° novembre 1966 (Tutti i Santi): »cappella CGSSP e Albano» (cf dAS in c9).

2 Mt 5,1-12.

1 Cf Gv 13,15.