Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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9. PREGARE E SOFFRIRE PER I PECCATORI1


...2preferire i misteri dolorosi. Nella Quaresima le devozioni più sentite e più assecondate sono la devozione a Maria addolorata, al Crocifisso, devozione più sentita della Confessione per purificare meglio la nostra anima. Migliorare le Confessioni con l’esame fatto meglio, con il dolore che da imperfetto divenga perfetto, quindi il pentimento e il proposito di cambiamento della vita. Poi, la devozione in cui è ancora più utile progredire: ascoltare meglio la Messa.
Ci avviciniamo alla Grande settimana, la Settimana Santa, lì è il fulcro della Redenzione, il culmine dell’opera redentiva di Gesù quando egli offre la sua vita. Nella Messa noi offriamo al Padre celeste la stessa ostia cioè la stessa vittima Gesù Cristo, in sconto dei peccati nostri e dei peccati altrui, avendo sempre in mente la conversione dei peccatori in generale e in particolare: Pro nostra et totius mundi salute3. La Messa è la preghiera viva in cui è Gesù che prega, come è Gesù che assolve, Gesù che battezza. Pregare per la conversione del mondo, per gli ostinati, per i peccatori che costituiscono delle unioni, delle forze contro Gesù Cristo e la Chiesa. Pregare per il ritorno alla Chiesa madre dei figli separati; pregare per le persone che per le loro passioni cedono al peccato, alla tentazione. Pregare che si faccia bene la Pasqua, le prime Comunioni dei bambini, le Comunioni degli uomini e le Comunioni generali nelle parrocchie.
Ieri ho ricevuto la statistica di quello che operano le Pastorelle in questo senso nelle parrocchie per l’istruzione dei bambini, per la gioventù femminile, per le donne e per le Comunioni degli infermi in questo tempo e per la Pasqua in generale.
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C’è molta consolazione a leggere quei numeri, ad esempio dei bambini presenti al catechismo.
Pregare per la conversione dei peccatori. La Vergine Maria a Fatima ha detto: Non c’è chi faccia penitenze e preghi per i peccatori, e loro si perdono. Che non lasciamo mancare questo aiuto ai peccatori. Vi sono persone insensibili, e tutt’al più pensano un po’ a se stesse, magari cercando di migliorare la loro vita; e vi sono persone invece sensibili all’infelicità, alla miseria, allo stato infelice dei peccatori. Questa frase aveva un po’ dell’esagerazione, ma tanto rifletteva lo spirito e la condotta di molte anime, come diceva quella canzone: Soltanto io e Gesù pensiamo ai peccatori.
La Quaresima è il tempo in cui la liturgia ci fa sentire di più il mistero della redenzione e perciò l’applicazione dei frutti della redenzione. Perché è venuto Gesù? Perché il Figliuolo di Dio si è incarnato? «Sono venuto a salvare chi si era perduto»4. Allora se uno vuol vivere in Cristo, deve sentire la stessa cosa, cioè noi siamo qui per salvare chi si è smarrito, chi è perduto. Gesù ebbe questa missione, allora noi chiediamo inutilmente: «Vivit vero in me Christus: Cristo vive in me»5, se non abbiamo quel cuore per i peccatori, per gli infelici, quel cuore stesso, quei sentimenti medesimi che ebbe Gesù. Fare di tutte le sofferenze, di chi è infermo e di chi invece serve gli infermi, una crociata di mortificazioni.
Non vi è chi si mortifichi. Questo non si possa più dire di voi. Da adesso fino al giorno di Pasqua: la pazienza, la fatica, l’osservanza degli orari; il silenzio specialissimo, la mortificazione di lingua, di giudizi interni, ossia quando si giudica male il prossimo; le mortificazioni delle invidie, delle mancanze riguardo la carità. Ci sono persone egoiste e persone invece che amano il prossimo proprio come se stesse, secondo il precetto evangelico della carità. Non vi è chi faccia penitenza per loro, e allora non manchi [chi fa penitenza] in questa casa di cura. Che la Madonna non abbia più da lamentarsi a questo riguardo.
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Secondo: …e si preghi. Si facciano mortificazioni e si preghi. Non manchino le vostre preghiere per la Pasqua [di molti]: fare nostro il sospiro di Gesù, il sospiro della Chiesa madre, perché ritornino ad essa i milioni di persone che si sono allontanate, fratelli separati che sono passati sull’altra sponda. Perché dico questo? Perché il Vangelo parla dell’adultera6. Volevano che Gesù la condannasse. E Gesù che cosa rispose? Quei Farisei volevano prendere Gesù in un tranello. Ma Gesù trovò bene la risposta: scrisse per terra con il dito nella polvere. Che cosa scrisse, il Vangelo non lo dice. E gli altri insistevano: «Che cosa dobbiamo fare, perché la legge di Mosè condanna le donne che commettono tali peccati». E Gesù di nuovo scrisse per terra dopo aver detto: «Chi di voi è senza peccato, getti la prima pietra». Quante volte dobbiamo fare l’esame di coscienza per noi e non giudicare gli altri! Sentendo questa sentenza di Gesù, quelli che avevano già le pietre in mano, le lasciarono cadere e tutti se ne andarono cominciando dai più vecchi. Non rimase nessuno di tutta quella gente che accusava la donna. Allora Gesù terminò di scrivere, si alzò: «Donna chi ti ha condannata?». «Nessuno, Signore». «Neppure io ti condanno», dice Gesù nella sua misericordia: «Va’, non peccare più».
Che Gesù per mezzo del sacerdote, per mezzo della Chiesa dica in questo tempo a tante persone: Va’, sii tranquillo, Gesù ti ha perdonato, non peccare più.
Pregare per le pasque! Se si vuole, preferire i misteri dolorosi e la devozione all’Addolorata. Se Maria doveva schiacciare la testa al serpente, qual era il momento? Ai piedi della croce, quando Gesù spirava, Maria per mezzo del Figlio suo schiacciava la testa al serpente tentatore che aveva indotto i nostri progenitori al peccato. Ecco lo spirito di Gesù: «Sono venuto per i peccatori»7. Lo spirito delle parabole del figliuol prodigo e della pecorella smarrita: Gesù buon pastore è andato in cerca della pecorella smarrita e, quando la rintracciò, se la mise sulle spalle e la riportò all’ovile8. È la grazia che ci riporta,
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che riporta i peccatori all’ovile. Gesù insiste: «Ut fiat unum ovile et unus pastor»9. Sì, la Chiesa abbraccia tutti e vuole abbracciare tutti a sé, gli scismatici e gli eretici. Offrire preghiere e sofferenze per questo, perché possediamo il cuore di Gesù e possediamo lo spirito della Chiesa.
Ci sono parrocchie in cui troppi uomini non si accostano alla Confessione e Comunione; parrocchie dove vi è quasi la totalità di uomini, e in qualche parrocchia anche la totalità, che non si accostano ai sacramenti e non fanno la Pasqua, perché non vogliono cessare di peccare. Tante volte dovrebbero rompere certe abitudini, togliere certe condizioni di vita non buona. Allora stanno lontani, perché amano più il peccato che il Signore; pensano più a stare come vogliono sulla terra che non al paradiso, alla salvezza. Pregare per i peccatori. Provare a dire a Gesù dopo la Comunione: Signore, cambiami un po’ questo cuore, che io pensi agli altri. Perché sono consacrata a Dio, e se non possedessi il cuore di Gesù non avrei i suoi sentimenti!.
Sono due i precetti: «Amerai il Signore Dio tuo, amerai il prossimo come te stesso»10. E come vuoi vivere in grazia e stare sulla strada del paradiso, così desideralo per gli altri e aiuta gli altri perché tutti siano sulla strada della salvezza, del cielo. Aiutare i peccatori, essere sensibili alla loro infelicità. Contemplare Maria ai piedi della croce, che cosa pensava, che cosa sentiva nel suo cuore: «… in Christo Iesu», «Hoc enim sentite in vobis quod est in Christo Jesu»11. Maria è la prima a sentire l’infelicità di tanti peccatori. Sentiva quello che sentiva Gesù sulla croce. Perché le sue sofferenze, perché le sue preghiere se non per i peccatori? Gesù appena innalzato sulla croce, aperse la sua bocca: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno»12. Quindi chiedeva il perdono per i peccati, e tutta la sua sofferenza, tutte le sue agonie sono state offerte al Padre celeste per la remissione dei peccati del mondo, per la salvezza di tutti i peccatori.
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Certo, la via del ritorno a Dio, la via ufficiale è la Confessione e la Comunione. Però il Signore non si limita alla via ufficiale, ha tanti altri mezzi per rimettere le anime in grazia. Mezzi che non sono sempre conosciuti da noi, anzi su certi punti siamo proprio all’oscuro. Ma noi abbiamo più fiducia nella bontà del cuore di Gesù che non in quelle sentenze e in quei trattati che sono freddi, e magari non sono così conformi allo spirito della Chiesa o allo spirito di Gesù che si immola per gli uomini.
Avere un grande cuore, pregare per tutti: per i fanciulli che tante volte sono scandalizzati; per la gioventù femminile che diviene tante volte occasione di peccato per altri. Pregare per gli ostinati, che la grazia di Gesù sia talmente abbondante da vincere le ostinazioni; pregare per i malati che tante volte trovano difficoltà a ricevere i sacramenti. Qualche volta fanno un deciso rifiuto, ma il Signore li attende fino all’ultimo momento, non lascia di richiamarli e di richiamarci perché non ci ostiniamo. Vedete con Giuda, quanti inviti usò perché rientrasse in se stesso! Fino all’ultimo invito, quando venne il capo dei soldati per imprigionare Gesù. E Gesù lo chiamò: «Amico». Lo chiama ancora amico, chiama amico il traditore. Oh, il cuore di Gesù! Capisce i peccatori, capisce il loro stato, per lui tutti sono amici e questa parola la fa sentire a tante anime. Ma Giuda non risponde a questa parola: «Amice ad quid venisti?»13, e compì il suo tradimento.
Pregare che il cuore di tanti infelici si pieghi, si arrenda. Non mortificazioni dannose alla salute, ma continuate: accettazione delle nostre pene; piccole mortificazioni del cuore, della mente. Poi preghiere. Non tanto la moltiplicazione delle preghiere, quanto piuttosto la fede. Preghiere accompagnate da vera fede, quella di cui parla il Vangelo; accompagnate dall’amore che si ha nel cuore per tutti gli uomini, specialmente per quelli che sono senza Dio, affinché tutti divengano figli di Dio.
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1 Meditazione tenuta ad Albano (RM) l’11 marzo 1961. Trascrizione da nastro: A6/an100b = ac166b.

2 Manca qualche frase iniziale.

3 Cf Per il bene nostro e di tutto il mondo. Preghiera di offerta del vino nella Messa.

4 Cf Lc 19,10.

5 Cf Gal 2,20.

6 Cf Gv 8,3-11.

7 Cf Mt 9,13.

8 Cf Lc 15,4-7.

9 Cf Gv 10,16: «Si faccia un solo ovile sotto un solo pastore» (Volgata).

10 Cf Mc 12,19-31.

11 Cf Fil 2,5: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù».

12 Cf Lc 23,34.

13 Cf Mt 26,50: «Amico, per questo sei qui!».