IL MISTERO EUCARISTICO881 Eccovi davanti a Gesù. A lui, questa sera, chiedere la grazia di comprendere almeno un poco del suo amore che l'ha spinto a mettersi per sempre sui nostri altari. Consideriamo i tre aspetti del Mistero Eucaristico. Se un'anima sapesse approfittare meglio del Mistero Eucaristico avrebbe tale luce, tale conforto, tale pace! Gesù mi basta: "Deus meus et omnia".
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2. La presenza reale. Sempre voi fate l'atto di fede nel grande Mistero Eucaristico. Cerchiamo di penetrare meglio la cosa: chi è questo Gesù che abita sull'altare? E' quel bambino santo che nacque nella stalla e fu adorato da Maria e Giuseppe. E' quel bambino adorabile, servizievole, umile, lieto che era la felicità della casetta di Nazareth. E' Gesù del deserto... Gesù delle turbe... Oh, quelli che hanno sentito, che hanno toccato Gesù, come furono fortunati!
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3. Ebbene è lo stesso qui. Quel cuore che ha palpitato di amore per gli uomini, così umile e mite, è qui nel tabernacolo. La sua anima bellissima, intelligentissima è qui. E' quel Dio che muove tutto l'universo, che è provvido e che un giorno ci giudicherà. E' quel Dio che nove cori degli angeli circondano su in cielo, quel Gesù che risuscitava i morti, che ha perdonato alla Maddalena. E' santissimo. E' sapientissimo. E' potentissimo e può difenderci in tutte le pene. Noi non abbiamo nulla di meno degli apostoli, di Maria, del cielo.
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4. L'ostia è piccola e talvolta si può anche spezzare, ma è Gesù. Gran cosa servire il nostro Dio. Io sono veramente cibo, io sono veramente bevanda (Gv 6,55). E' mia delizia stare fra i figli degli uomini (Pr 8,31). Gesù è qui allo scopo di sentirci, di parlarci e di aiutarci come un fratello, un papà. Egli è lì e ci sente.
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5. Perché non risponde, non crediamo che si sente? Ci sono stati il miracolo di Bolsena, il miracolo di Torino, molti a Lourdes, ma noi non abbiamo bisogno di prodigi. In Italia vi sono almeno 10 fatti miracolosi a provare la presenza reale di Gesù Eucaristico. Beati quelli che crederanno senza aver veduto (Gv 20,29).
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6. Gesù vuole parlarci. Siamo ben persuasi di questo? Dall'eucaristia rivolge le sue chiamate all'anima. Gesù parla, specie in silenzio, quando in chiesa si è quasi soli. Dalla eucarestia comprendiamo sempre più i doni dello Spirito Santo, le grandezze di Dio, del suo Vangelo. Quando si legge il Vangelo, si prende dall'eucaristia luce nuova e la penetrazione delle cose di Dio. Molti dubbi scompaiono. Si chiarisce la via del cielo. E' comunicazione divina, dolcissima, profonda, definitiva come quella di santa Maria Maddalena. Nella comunione Gesù si fa sentire alle anime innocenti.
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7. Io non cesserò mai di dire: purificatevi bene negli esercizi, e giorno per giorno, pur dovendo soffrire, non fate peccati né mancanze volontarie. Il profeta credeva di aver conosciuto Dio nel turbine, ma poi si accorse che non era vero. E allora pregò, si mortificò a lungo e sentì la voce di Dio in un venticello sottile. Gesù è lì per donarci quanto vogliamo. L'eucarestia produce nell'anima gli effetti che il cibo produce per il corpo.
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8. La visita. Gesù è con noi nella presenza reale. Noi siamo con Gesù nella visita. Nelle costituzioni è prescritta la visita, nelle tre parti di venti minuti. Con la visita noi rispondiamo a Gesù, non ce ne possiamo dispensare. Qualche volta è più utile la visita che la messa, in quanto si sente Gesù che parla. Poi dobbiamo fare l'esame di coscienza: Ho già la pazienza, l'umiltà, la carità di Gesù?
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9. L'Imitazione di Cristo ci aiuta: Io non ti rassomiglio nel cuore, nel tratto, nel parlare. Non andiamo in cerca dei difetti per far malinconie, ma per rifarci in Gesù. Nella terza parte, diciamo al Signore tutte le nostre necessità. Domandiamo la santità, la buona morte, preghiamo per le persone travagliate, per le vocazioni che non vanno a maturazione.
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10. Eccetto gravi eccezioni, facciamo bene la visita in un'ora in cui non siamo ancora tanto stanche. La visita è il nostro gran tesoro, non perdetene nemmeno un briciolo. Quando proprio non ci poteste restare con la testa, state lì un'ora da Gesù, dite il rosario o fate la lettura, piuttosto cinque minuti in più.
dicembre 1948
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