Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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DOMENICA SESSAGESIMA40
1. Nell'anno liturgico si distingue tre periodi: natalizio, pasquale, pentecostale. Ora siamo nel tempo di preparazione remota alla pasqua, e celebriamo le domeniche di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima.
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2. La liturgia di questo giorno è complessa; nel Breviario troviamo la lettura della Genesi, il diluvio universale. Nella messa predomina l'oremus: Signore che sai che noi non contiamo nulla e non ci fidiamo dei nostri meriti e delle nostre abilità, contro tutte le avversità (persecuzioni, difficoltà personali, intime, sociali) rafforzaci con la protezione del dottore delle genti. Tutta l'officiatura è un gemito dell'anima circondata da difficoltà e passioni e tentata dal demonio insidiatore e ingannatore. Questo "Oremus" illumina l'epistola, riassunto della vita di san Paolo: le sue intenzioni, le visioni, la potenza della sua parola, le contraddizioni, i naufragi, le ingratitudini dei suoi discepoli, le insidie dei falsi fratelli. Tuttavia san Paolo protesta di sperare in Dio: "Deus refugium nostrum et virtus" (lit.). Tutto è lì.
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3. Guai a chi confida in sè. L'uomo è come un filo di erba. Guai a noi se ci appoggiamo alle nostre idee, vedute, desideri, illusioni, amor proprio. Dio solo è forza e potere. Questo aiuto di Dio lo chiediamo per intercessione di san Paolo. Camminare sempre col capo chino, sempre diffidando di noi, temendo i pericoli, ma appoggiandoci a quel Dio che solo è la luce la forza, la gioia. Adesso poco lo capiamo, ma lo capiremo in punto di morte, quando ci cadranno gli appoggi umani.
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4. Il Vangelo racconta la parabola del seminatore. Vi è tanta parola di Dio che non dà frutto perché gli uomini sono dominati dalla passione. Una parte di quel seme cadde in buon terreno e ripagò abbondantemente il seminatore della perdita fatta per il seme andato a male. Gli apostoli domandarono: spiegaci la parabola (Lc 8,9) e Gesù la spiegò: Il seme caduto sulla sabbia è la parola non accolta; il terreno ghiaioso rappresenta le persone che fanno propositi, ma li mantengono soltanto fino al sopraggiungere delle prime difficoltà; il terreno buono è quello dei cuori ben disposti e delle buone volontà: fanno i propositi, e poi con sacrificio, forza e pazienza portano i loro frutti (Lc 8,11-15). Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (At 9,4). Questa semenza divina produsse in lui il cento per uno. La sua parola si fece sentire in tutta la terra.
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5. Sempre ripetiamo: Signore, noi speriamo in te, speranza nostra. Ecco: luce, fiducia, aiuto è il Signore. Nella scrittura egli è chiamato con molti nomi che significano bontà e misericordia, luce e grazia, rifugio e conforto.
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6. Oggi facciamo questo esame: Diffidiamo di noi? Se non c'è questa diffidenza non si costruisce nulla. L'uomo è come un filo d'erba. Diffidiamo della nostra intelligenza, del nostro valore. Prendere tutti i mezzi naturali e soprannaturali ma poi confidare solo in Dio.
Stiamocene a capo chino, invocando la Vergine santissima e la intercessione dei santi.
I propositi delle nostre meditazioni, visite, esercizi hanno portato il trenta o il cento? Sarebbe un frutto copiosissimo. Cosa promettiamo a chiusura della nostra meditazione? Confidiamo nel Signore ma solo nel Signore.
Ci benedica Gesù buon Pastore e dia a noi conforto, luce, difesa, il suo consiglio, la sua guida in tutto. Egli benedica ogni anima, ogni sforzo, ogni progresso, ogni buon proposito.

1 febbraio 1948

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40 1° febbraio 1948