IV DOMENICA DOPO PASQUA - FESTA DI SAN MARCO521. Il Signore ha concesso, per sua misericordia e per l'intercessione della santissima Vergine, un buon risultato alle elezioni di domenica scorsa. Questo vuol dire un periodo di pace, di lavoro, di spirito cristiano che si deve consolidare. Siamo riconoscenti, e pensiamo. Mentre il governo si adopererà con tutte le forze per ricostruire la patria, noi dobbiamo pregare per i governanti.
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2. Corrispondere noi alla grazia. Un modo di corrispondere già lo avrete pensato. Ora tocco un punto importante per voi: lavorare per le vocazioni. Ve ne sono molte, sta a voi scoprirle, formarle, mandarle sul campo del lavoro. Oggi è la IV domenica dopo Pasqua, giorno di san Marco, litania maggiore. Cinque sono le litanie approvate dalla chiesa: del nome di Gesù, del Sacro Cuore, degli agonizzanti, dei santi, della Madonna. San Marco, uno dei quattro evangelisti, vescovo di Alessandria, è onoratissimo a Venezia.
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3. La parola Vangelo significa buon annunzio. Il primo buon annunzio fu cantato dagli angeli. L'annuncio fu dato dagli evangelisti che furono quattro: san Matteo e san Giovanni furono anche apostoli, conobbero Gesù, stettero con lui, furono testimoni dei fatti narrati. Gli altri due non hanno veduto Gesù ma hanno messo per scritto quel che fu narrato dagli apostoli. San Marco, in primo tempo, fu compagno di S. Paolo, lo accompagnò nei primi viaggi. Essi avevano due caratteri diversi: san Paolo, uomo di grandi imprese, san Marco più raccolto, più mite. Accompagnò san Pietro a Roma e mise per iscritto la sua predicazione. Fu poi esiliato e andò ad Alessandria ove fu vescovo e morì. San Pietro lesse e corresse il Vangelo di san Marco e lo dette ai cristiani come narrazione fedele della vita di Gesù.
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4. San Luca fu discepolo di san Paolo, che fu rapito al terzo cielo e istruito da Gesù stesso. Dettò a S. Luca, che fu devotissimo della Madonna, e narrò i fatti dell'infanzia di Gesù. Gli atti degli apostoli e la storia della chiesa sono la continuazione della vita e predicazione di Gesù. I vangeli narrano quello che gli evangelisti conoscono ma non nello stesso ordine. San Luca voleva mostrare specialmente la misericordia, facilitare la simpatia per i gentili, come voleva san Paolo.
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5. San Pietro dovendo aprire la strada al Vangelo, operava molti miracoli per dimostrare la superiorità della sua religione sopra quella pagana. Per questo, il Vangelo di san Marco parla dei miracoli di Gesù. S. Matteo voleva mostrare agli Ebrei che Gesù era il vero Messia, che tutte le profezie antiche e le attese dei patriarchi e dei profeti si erano compiute.
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6. Nonostante questi tre vangeli la vita di Gesù non era completa. San Giovanni lesse i primi tre e narrò ciò che mancava. Egli mostra Gesù Figlio di Dio, che ci amò fino a dare la sua vita per noi.
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7. Gli evangelisti hanno quattro simboli: Giovanni ha l'aquila, per l'elevatezza dell'inizio del suo Vangelo; san Marco, il leone, perché comincia con la narrazione della vita di Gesù nel deserto; san Matteo il bue; san Luca l'angelo. Quando Pietro passava per via, tanto ad Antiochia come a Roma, si raccoglievano i malati perché molti venivano guariti. Egli aveva grande potenza perché pietra fondamentale della chiesa nascente.
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8. Il Vangelo è il libro divino tutto ispirato dallo Spirito Santo. Molti sono i libri, ma nessuno equivale al Vangelo, libro di Dio, sapienza di Dio, al quale si deve il rispetto e l'onore che devesi alle particelle dell'ostia. Il Vangelo si deve adorare perché contiene la sapienza stessa di Gesù: adorazione relativa; metterlo in luogo di onore e baciarlo. "Evangelica lectio sit nobis salus et protectio".
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9. Gli evangelisti scrissero per ispirazione dello Spirito Santo: tutto ciò che piace a Dio, come piace a Dio, perché piace a Dio. Onorare molto il Vangelo, averne grande divozione. Meriterete il dono di capirlo, di saperlo spiegare ai più colti ed ai meno istruiti, ai piccoli e ai grandi. Noi siamo i ripetitori della parola di Dio. Specie nel catechismo, prendere come esempi le parabole del Vangelo.
25 aprile 1948
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