Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL PECCATO VENIALE82
1. Il dolore dei peccati si ridesta in noi chiedendolo al Signore e considerando quale male sia il peccato in se stesso nelle conseguenze e nelle cause. Per comprendere queste cose occorrono molti lumi di Dio, e il dono della scienza, dell'intelletto, della sapienza e del consiglio. Siamo tanto ignoranti in cose spirituali!
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2. Il peccato veniale è diverso dal peccato mortale. Questo è voltar le spalle a Dio senza volerlo più ascoltare, mentre il peccato veniale è servire male Dio, offenderlo anche se meno gravemente. Il peccato veniale si dice piccolo rispetto al mortale, come è piccola la nostra chiesa di fronte ad una cattedrale. E' l'ingratitudine del figlio verso il Padre. Chi commette i peccati mortali rinnova la crocifissione di Gesù in croce, chi commette i peccati veniali sputa, schiaffeggia, punge di spine Gesù. E si può dire che un'anima sia amante di Gesù se lo disprezza così?
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3. Chi può numerare le grazie ricevute? Quanta luce, fervore, comunicazioni intime, grazie particolari per ogni anima! Vedremo al giudizio quanto Gesù fu buono con noi. Ma perché egli è tanto buono, noi avremo tanta sfrontatezza? Col peccato veniale l'anima si raffredda, si allontana dal bene, non riceve più tutte quelle comunicazioni celesti. E' forse piccola cosa?
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4. Leggiamo nella sacra Scrittura i castighi per i peccati veniali: quei ragazzi che schernivano un vecchio furono divorati dalle belve che uscivano dal bosco. Davide fece il censimento per amor proprio, ma Dio mandò la pestilenza e morirono settantamila israeliti. E noi diremo che il peccato veniale è cosa piccola, anche se viene da un'anima ricca di grazie? Nel purgatorio si capisce che cosa sia un po' di orgoglio, un piccolo scatto d'ira, un atto di gola, una piccola maldicenza. La bilancia giusta non è la tua ma quella di Dio.
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5. Gesù disse che al giudizio si renderà conto di ogni parola oziosa; eppure ci sono anime che commettono venialità senza nemmeno accorgersi. Nella comunione noi possiamo avere un antidoto contro la venialità. Fare in essa l'esame preventivo. Ristorarci, fortificarci. Signore conoscendomi debole, vengo a mangiare il pane perché la strada è lunga, e chi potrebbe resistere a tutte le passioni e le lusinghe?
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6. Quando Gesù vide che la moltitudine era affamata disse: Questa gente è stanca, bisogna dar da mangiare (Mt 14,16), ut ne deficiant in via (Mt 15,32). Pane che germina vergini, fiamma di carità.
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7. Lo spirito della comunione quotidiana è diverso dallo spirito della comunione pasquale. Ogni giorno ci sono pene, dolori, tentazioni. Il peccato veniale diminuisce le grazie. Se si spara al cuore di una persona essa muore, ma se si dissangua a poco a poco, come si ridurrà la stessa persona?
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8. La vocazione non è altro che un amore vivo al Signore; ma se in un'anima il fuoco va estinguendosi perderà il gusto delle cose spirituali, del progresso e delle lotte. La vita religiosa è una salita di monte. Ma potrà salire chi si trascina appena sulle gambe? Quando si cade nella tiepidezza che cosa avverrà? Il peccato mortale mette spavento all'inizio, però ci si avvia all'abisso, a poco a poco si tocca il fondo. E non fa più paura.
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9. Alcuni peccati veniali preparano la strada al mortale. I peccati veniali che tendono all'orgoglio o alla carne portano più presto al peccato mortale. Ci dicevano da bambini che i grandi ladri incominciano col rubare uno spillo. Lutero incominciò con le piccole mancanze. L'invidia può portarci a rovinare noi e gli altri.
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10. Le conseguenze del peccato veniale: raffredda la carità, priva di molte grazie, priva delle consolazioni divine, dispone al peccato mortale, merita il purgatorio, che è tremendo. Una conseguenza: i peccati veniali sono il grande male da temersi dai religiosi. E' proprio in essi che si raffredda la carità, ci si priva delle grazie. Il peccato veniale dispone al purgatorio, opera separazione sempre più profonda tra l'anima e Dio. Che malinconia, che tristezza, che insoddisfazioni! Il religioso poco fervente ha una vita misera, assai scontenta; talora produce il male irreparabile. Temere il peccato veniale! Libera me Domine ab omni peccato!
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11. Quali applicazioni faremo nelle nostre riflessioni? C'illumini molto il Signore e ci dia la grazia di fare propositi buoni. Che quest'anno io tema solamente il peccato!

dicembre 1948

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82 Dicembre 1948