Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI 1948 - 71. RIVESTIRCI DI GESÙ' BUON PASTORE71
1. Il primo pensiero è di riconoscenza al Signore. Amiamo questo Gesù che ci ha amati, perché ci dà la grazia di fare gli esercizi, in questa casa, rifatta dai vostri sacrifici.
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2. Che cosa sono gli esercizi? Sono tempo di otto giorni in cui si rifà la vita spirituale. Il corso si compone di considerazioni per ravvivare la nostra fede nel paradiso che ci aspetta, nel giudizio cui dobbiamo presentarci, nell'eternità, ecc. Ravvivare la fede nella divina eucarestia, in Gesù buon Pastore, nell'ufficio dei sacerdoti e delle pastorelle a loro fianco. Gli esercizi sono per l'esame di coscienza e la confessione. Meditare la nostra vita passata per emendarci, confermare, migliorare. Fare i propositi della confessione; questo sacramento è detto della misericordia che seppellisce. Quindi silenzio e spiritualità più forte. Tutta la giornata sarà occupata in pratiche di pietà abbondanti: per ottenere più grazie per un anno e per la vita. Più preghiera, più pietà, più confidenza.
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3. Gli esercizi hanno un fine: il cambiamento per migliorare la vita, per rivestirci di Gesù buon Pastore, i suoi pensieri, le sue parole, la sua condotta, il suo modo di conversare. Perciò cambiamento di idee, di parole, di vita. Per le giovani prendere tutte le abitudini, i modi dell'istituto. Da buone cristiane diventare buone religiose. Chi e tiepido diventi fervoroso; chi è fervoroso, santo. E' importante fare gli esercizi, non ho bisogno di dirlo a voi, che già vi siete preparate e li avete sospirati da tempo. Gli esercizi sono i più importanti giorni dell'anno. Negli esercizi san Ignazio si fece santo, altri santi li fecero anche più lunghi come san Benedetto nella spelonca, san Paolo nel deserto dell'Arabia. Cosa c'è di più necessario e importante del farci santi?
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4. Siano questi giorni di calore spirituale, di luce dove l'anima si lascia entusiasmare e non guarda che al paradiso e a Gesù.
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5. Silenzio, per far parlare Gesù. Raccoglimento interno e silenziosità esterna per non divagarsi. Osservare l'orario.
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6. Cominciare con l'esame di coscienza. Esaminarsi sui pensieri, sugli affetti, sulle parole, sulle azioni, sullo spirito di fede. Ci siamo istruiti bene? Abbiamo studiato la religione? E' molto viva la nostra fede, la fiducia, nella misericordia di Dio? Esame sulla pietà: come abbiamo pregato? Come abbiamo esercitato le virtù, l'umiltà?
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7. Formarsi un programma spirituale per l'anno nuovo. Supplichiamo la maestà di Dio, invochiamo Gesù buon Pastore perché ci dia grazia per far bene gli esercizi. Egli ha preparato grazie particolari. E Maria, madre del buon Pastore e della vita interiore, essa forma le pastorelle.
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8. Confidiamo nei santi apostoli Pietro e Paolo in tutti i santi pontefici e pastori. Confessiamo tutti i nostri difetti davanti a Dio, alla Madonna, ai santi apostoli e a tutti i santi. Chi è superbo non riceve nulla, è come una cima che rimane sempre asciutta. L'umile è una valletta fresca ove si radunano le acque. "Deus resistet superbis - humilibus dat gratiam". (cf. Lc 1,52-53).

dicembre 1948

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71 Dicembre 1948