Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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II - PURIFICAZIONE81
1. Un'anima che conosce sempre meglio se stessa e procura di correggersi manifesta segno infallibile di progresso. Da una parte dobbiamo detestare noi stessi e d'altra parte avere confidenza. Gesù mette in noi tanta grazia quanta ne permette il recipiente; se noi facciamo il vuoto, Gesù può dare abbondanza di grazia.
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2. Detestiamo profondamente le nostre cattiverie per aver grazia di evitare il purgatorio. Per quali motivi si va in purgatorio? Perché non si è ancora preparati per il paradiso. L'anima, vedendosi ancora così imperfetta accetta volontariamente il purgatorio. Il purgatorio cancella i peccati perché è accettato volontariamente.
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3. Possono essere un atto d'ira acconsentito, un atto di gola, una disobbedienza volontaria, una curiosità. Varie specie di abitudini come il perdere tempo, il trattare con alterigia, sono peccati, tiepidezze e negligenze che, se il dolore non è perfetto, meritano il purgatorio. Ma Dio perdona tante cose per un atto di carità. In purgatorio la pena del danno è stare lontano da Dio, cosa che procura all'anima, che detesta il male che ha fatto, tristezza massima.
O Signore, come siete misericordioso che ci date tempo e spazio di penitenza! Ora voglio fare il contrario di quel che ho fatto: se fui irosa, sarò dolce; se fui dura, sarò mite.
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4. Insegnamenti. Possono essere in purgatorio parenti, amici, persone care, religiose dimenticate da tutti. Quante tombe in quel cimitero non hanno più un ricordo! Le pastorelle suffragheranno le anime delle sorelle, le anime dei pastori, le anime più abbandonate della parrocchia, quelle che non corrisposero al Pastore e alla divina Pastora.
Detestiamo ogni miseria affinché quando spiriamo possiamo passare dal letto al cielo.

dicembre 1948

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81 Dicembre 1948