Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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FESTA DEL NOME DI GESÙ'37
1. La festa di oggi è per onorare il SS.mo nome di Gesù, nome non venuto dalla terra ma dal cielo. L'angelo lo aveva detto vocabitur Jesus (Lc 1,31) salvatore. La festa del nome di Gesù è strettamente unita con quella di Gesù buon Pastore. E' un giorno in cui va molto bene fare una comunione fervorosa per offrire i propositi degli esercizi, che durano un anno. Io li metto tutti nel calice. Voi unite cuore e volontà. Gesù stenderà le sue benedizioni sull'anima e sul corpo, sul cuore e sulla volontà. Benedizioni sui propositi i quali non esprimono mai il complesso delle aspirazioni, delle intenzioni.
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2. In tutti questi esercizi abbiamo inteso considerare Gesù buon Pastore non lontano, ma presente nell'eucaristia. Tutto in Cristo Gesù. Egli non abbandonerà mai le sue pecorelle e le pastorelle. Gesù non è un ricordo storico, ma è da considerare nel senso eucaristico. Sebbene silenzioso, Gesù parla molto forte ai cuori e alle anime, Oleum effusum nomen tuum (Ct 1,3). Oggi voi sentite molto amore a Gesù, più che mai intimo amore, dedizione e consacrazione totale a lui. L'olio serve a nutrire, a illuminare (frase detta dalla sacra sposa dei Cantici), calma le piaghe. Il buon samaritano unse con olio le piaghe. Gesù è veramente nutrimento, egli nutre l'anima. Vi sono state delle sante che hanno vissuto dell'eucaristia. L'eucaristia nutre, illumina l'anima, sostiene i cuori. Il pane nutre, ripara le forze perdute, è gustoso, dice san Tommaso. Gesù ha voluto darsi a noi come nutrimento. Io sono il pane vivo disceso dal cielo (Gv 6,41).
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3. Gesù luce: Ego sum lux vera (Gv 8,12). Era la luce vera che illumina ogni uomo. Luce! Sì, nelle tenebre dei pagani risplende questa luce. Gesù apparve nella notte del natale e quella notte fu illuminata dagli angeli. La sua dottrina e il suo insegnamento sono luce così viva che basterà fino alla fine dei secoli. Luce divina che emana dal Papa, dai pastori, dalle catechiste. Gesù è luce e noi facciamoci luci. Gesù è medicina.
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4. L'epistola ricorda Pietro e Giovanni che salgono al tempio e vedono uno storpio alla porta del tempio. "Guardaci", disse Pietro, Io non ho né oro né argento, ma ti do quel che ho. In nome di Gesù, alzati e cammina (At 3,6). Si alzò e cominciò a saltare, e tutti stupiti lodavano Dio. Pietro parlò: Non stupite e non considerate noi come autori di questo prodigio. E' il nome di Gesù perseguitato da voi e crocifisso che ha dato vigore a quest'uomo alla presenza di tutti voi (At 3,12-16).
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5. Egli è la medicina: quando si è infermi di spirito o di corpo; quando si è deboli, sconvolti, agitati, ripetere: Gesù, Gesù! E in quella parola Gesù c'è tutto. Dicono che san Gemma arrivata al termine della sua vita non sapeva che dire: Gesù, Gesù. In questa parola era tutta la sua fede, la speranza, l'amore.
Contro gli assalti terribili: Gesù, Gesù! Medicina per il cuore e per il corpo infermo.
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6. Gesù è vita, salvezza, risurrezione e sarà il premio, l'amore nostro eterno! Dirigere tutto il cuore e l'anima verso Gesù buon Pastore nell'eucarestia, da cui distribuisce grazie, consola, illumina: E lo chiamerai Gesù perché salverà il suo popolo (Lc 1,31-33).

4 gennaio 1948

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37 4 gennaio 1948