36-L'APOSTOLATO LITURGICO1 *L'apostolato eucaristico è necessario per tutte le Pie Discepole del Divino Maestro e questo costituisce la fonte, la radice di tutta la loro attività, sia attività di orazione, sia attività di servizio sacerdotale, sia attività liturgica. Fonte: haurietis aquas in gaudio de fontibus Salvatoris2. Acque salutari che servono a dissetare le anime, poiché il Maestro Divino ha invitato tutti a bere queste acque salutari. Acque salutari che diffuse nelle campagne portano la vita e per esse crescono le piante e producono i loro frutti.
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Secondo, l'apostolato del servizio sacerdotale, per importanza, poiché abbiamo il contributo che viene dato alla Chiesa mediante coloro che ne sono ministri, ministri Christi et dispensatores misteriorum Dei1, che quindi porta a una compartecipazione dei frutti delle opere che compie il sacerdote, una partecipazione dei sacramenti che amministra: battesimo, cresime, assoluzioni, celebrazioni delle Messe, Olio Santo, ecc. Una partecipazione di tutte le Messe particolari. La partecipazione. Una partecipazione di tutto il suo ministero di insegnamento e di tutto il suo ministero di regime della Chiesa, di governo della Chiesa e di direzione delle anime.
Certamente che nessuna deve invidiare le altre sorelle, ma se si potessero invidiare, se fosse lecito, invidierebbero quelle che si danno al servizio sacerdotale per i frutti spirituali, per i meriti particolari, perché entrano proprio in quel ministero che compì Maria e per cui divenne partecipe di tutta l'azione del Figlio suo, come sacerdote, come vittima, come Maestro Divino.
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Terzo, abbiamo l'apostolato liturgico, il quale è servizio della Chiesa, in quanto la Chiesa è società perfetta e soprannaturale e soprattutto in quanto la Chiesa è corpo mistico di Gesù Cristo.
Il servizio liturgico, che cosa è? Il servizio liturgico è cooperazione della suora al culto. Cooperazione della suora al culto divino. E col nome di culto divino intendiamo: i sacramenti, la Messa, poi tutte le celebrazioni che si fanno nella Chiesa ad onore di Gesù Cristo, ad onore della Santissima Trinità, ad onore dell'Eucarestia, ad onore dello Spirito Santo, ad onore della Vergine, ad onore dei santi.
Contributo, servizio, poiché non si ha mai da precedere, ma da seguire, sempre ricordando che noi siamo «servi» della Congregazione e servi della Chiesa, servi delle anime. A servizio. E chi non si mette a servizio, si mette fuori di quell'ordine di grazie. E' come se toglieste dalla pioggia un vaso che è già arido e ha bisogno di stare alla pioggia perché con le acque si ravviva la pianta che vi è dentro. Sempre a servizio per restare con Gesù che venne a servire1 e non a imporsi, a servire, e servì sempre.
Servir la Chiesa, ecco. Servire. E può essere che questa parola sia male intesa o, forse, non è facile trovare altre parole così male intese che la parola «servire». Ma chi ha lo spirito di Dio, chi è veramente di Gesù, Divino Maestro, eh, la intende bene questa parola. E se non serviamo non sarem glorificati, poiché quanto uno si abbassa, altrettanto viene innalzato, prima sulla terra, in grazia; e poi in cielo, in gloria. Servizio alla Chiesa. Vediamo le condizioni.
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La prima condizione, la condivisione fondamentale si è che nel servire la Chiesa, noi abbiamo da tener presente che cosa fa la Chiesa, per cooperare ad essa docilmente, servizievolmente. E la Chiesa è maestra di fede, è maestra di santità, è distributrice della grazia della redenzione, della grazia alle anime. Santificatrice.
Allora, ecco: il servizio liturgico è, primo, fatto alla Chiesa in quanto è maestra di verità, in quanto ha l'ufficio di insegnare, è docente, come noi siamo discente, parte della Chiesa che si chiama «discente», che impara, che è discepola della Chiesa. Parte della Chiesa discente. E allora, ecco gli studi come vanno bene a partecipare sempre meglio alla Chiesa docente, che insegna. «Vita in Christo e nella Chiesa»1. Cose liturgiche, spiegazioni della liturgia. E se si attende al primo messalino, il primo suppone una serie se no non si chiamerebbe «primo», si chiamerebbe semplicemente «messalino». Allora ne deve venire fuori una serie o almeno ne devono divenire fuori altri. Oh, siamo ancora indietro in Italia rispetto a certe nazioni, mentre che in Italia precediamo altre nazioni. Chiesa docente. E allora, ogni parte dell'apostolato deve contribuire più o meno direttamente al ministero docente della Chiesa.
Oh, com'è? Mai niente che sia contro il dogma nelle figure, nei ricami, nelle immagini, nelle confezioni varie e poi, ancora, nella presentazione dei libri che si possono presentare nelle varie città dove sta il Centro. Un'immagine che sia ereticale non può stare. Voi sapete quanto è stato scritto, a questo riguardo, prima dal cardinale Costantini2 e poi, successivamente, dal Santo Ufficio, perché vi è uno scopo, è stato detto allora, uno scopo: fare delle cose brutte, dei Crocifissi strani, delle Madonne che non son Madonne, almeno non sono le donne Maria, allora, lo scopo segreto, massonico, è di render ridicola la Chiesa e i suoi dogmi. E nella conferenza sua, il cardinal Costantini lo spiega bene. Del resto questo è cosa che sempre abbiamo detto e che nell'animo vostro è certamente entrata. E voi partecipate a questa convinzione, avete questa persuasione. Servizio della Chiesa docente. Dottrina pura. Tutto si può filmare, con la sapienza; tutto si può filmare, come tutto si può pitturare o nella sua realtà, se ha qualche parte materiale, o nel simbolismo, se è cosa tanto elevata da non potersi rappresentare com'è, fisicamente, non si possa rappresentare così fisicamente lo Spirito Santo, e lo si rappresenta sotto forma di colomba o sotto forma di globo di fuoco, ecc.
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Secondo, contribuire alla Chiesa che regge, cioè che guida le anime, che ha un governo suo speciale che supera i governi delle nazioni, le quali tutte devono essere soggette a questo, perché il soprannaturale sta sempre sopra il naturale. Si dice appunto soprannaturale per questo. Reggere le anime, guidarle alla santità. Per conseguenza partecipare a questo ministero. Rappresentare le parti, gli uffici, e quei tempi e quei modi che ha la Chiesa nel reggere le anime, o singole per direzione spirituale, oppure le anime collettivamente, perché vi è il governo esterno di una parrocchia, di una diocesi, della Chiesa intiera per parte del Papa. Elevare in grande estimazione il Papa. Mostrare che la sua attività è sopra i tempi e sopra le opinioni e sopra le particolarità politiche di ogni nazione. Il Papa. Il quale può avere anche dei difetti come ne hanno tutti gli uomini, ma in quanto egli è il vicario di Gesù Cristo e, come tale, egli rappresenta Gesù Cristo, e i suoi atti essenziali sono firmati da Gesù Cristo, in quanto egli definisce, in quanto insegna quello che è da tenersi nella morale o quello che è da condannare. Studiare il Papa nel suo insegnamento. Ora ne abbiamo una serie, una quantità dei suoi insegnamenti, una ricchezza addirittura, parlando solo di Pio XII. Allora e in tutto quello che egli stabilisce.
Le immagini, le pitture, le sculture, l'arte sacra, il ricamo e persin la veste che si fa al prete nella sartoria, devono ispirare la morale, il bene, l'ascetica, il vivere santamente, il praticare il Vangelo secondo è interpretato e proposto dal Santo Padre. Tutte le virtù; ecco. Tutto il bene sociale e il bene internazionale, tutta l'attività apostolica di tante suore, di tanti missionari e di tanti Istituti. Eh, quale campo! Quale campo vi è! Intendere bene l'apostolato come dev'essere compiuto nella Chiesa in quanto regge. Poiché Gesù non ha detto solamente: «andate e insegnate», ma ha detto ancora: «mostrate, fate fare quello che io vi ho detto»: docentes facere quaecumque dixi vobis1, che è il secondo punto dell'apostolato.
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Il terzo punto per cooperare alla Chiesa si è di accompagnarla, servirla nella sua missione santificatrice delle anime, nella sua missione di dispensatrice dei doni della redenzione, della grazia. Ecco il battesimo, ecco la cresima, ecco la confessione, la comunione, ecco l'Olio Santo, ecco il matrimonio, ecco l'Ordine, in modo particolarissimo. E molto avete fatto, molto farete.
La funzione del ritocco è importante perché le cose siano fatte belle, belle. Quello che si fa è bellissimo. Partecipazione e cooperazione, servizio alla Chiesa. Allora bisogna che sia bello, quanto si può, e sempre nel gusto liturgico vero.
La parte che riguarda la Messa e i sacramenti, è centrale poiché tutte le divozioni, siano anche la divozione a San Paolo o la divozione a Maria, sono ordinate ad un centro: portar le anime al confessionale, alla comunione e cioè, all'unione con Dio. Perché tutte le processioni siano fatte con delle lunghe file, con molte bandiere, con musiche che non finiscono più, che rompono i timpani, con illuminazioni e con spari di... tutto questo è un'esteriorità. Ma se quelli non si confessano quel giorno lì e seguono le immagini di Sant' Antonio col peccato grave sulla coscienza, crediamo di onorar Dio? Le anime si salvano, non con gli spari, ma si salvano con la confessione e la comunione ben fatta, l'unione con Dio. II resto è contorno, che serve alla sua funzione pure, ma soprattutto bisogna veder l'interno, cioè che tutto l'apostolato abbia di fine: confessione, comunione, perché le anime si uniscano a Dio. In sostanza l'apostolato deve mostrare l'opera santificatrice che ha la Chiesa.
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Oh, sopra questo punto voi, poi, siete già più avanti e più avanti ancora si può andare: e l'architettura e la pittura e la poesia e la musica e tutto quel complesso di attività, di iniziative che avete, tutto diretto a portare le anime all'unione con Dio. Perché l'unione con Dio vuol dir salvezza, vuol dire essere figli di Dio e si filii et haeredes1, cioè, se si è figli di Dio si è anche eredi di Dio, cioè, il paradiso. La forma bella delle chiese, degli altari; le medaglie, le statue, i dipinti, le immagini, ecc., quanto possono contribuire a attirare le anime e mostrare i tesori di grazie che la Chiesa elargisce.
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Entrare nello spirito dell'apostolato, nel servizio della Chiesa, nel cooperare alla sua missione di maestra di verità e di guida alle anime, prese individualmente, prese collettivamente, e di santificatrice, distribuitrice della grazia. Pregare sempre. Queste intenzioni di servizio alla Chiesa e di cooperazione umile alla sua opera, sarà sempre una grazia da chiedersi in ogni comunione. Fac ut videam1. Che vediamo sempre meglio la strada. «Eh, ma si è già riusciti a fare questa bella fotografia, a fare questa bella immagine!». E allora cosa devo dirvi? Avanti! Perché è stato rapito a entrare in paradiso e ha trovato un angelo subito, l'ha veduto così bello, splendente, maestoso, ecc.,si è inginocchiato per adorarlo. Allora l'angelo gli dice: vide ne feceris2 Guardati, non farlo, non sono Dio, io, passa più avanti. Se avete, quindi, fatto qualche passo, più avanti, più avanti sempre, in questo. Però ci vuol l'umiltà.
Quello che vi guadagna merito è fare tutto in cooperazione alla Chiesa, nella sua missione e nel servizio di essa. Umili cooperatrici della Chiesa. Lavorare «in Cristo e nella Chiesa»3 come membra vive ed operanti4.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Meditazione alle Superiore Pie Discepole del Divin Maestro nel corso degli Esercizi Spirituali
Roma, Via Portuense 739, novembre 1957 *
* Nastro 17/a (=cassetta 39/b). - Per la datazione, in PM non vi è alcun indizio cronologico e neppure in dAS; cf VV: «Predica del PM alle Madri; Esercizi SS., novembre 1957: Apostolato liturgico».
2 Is 12,3.
1 Cf 1Cor 4,1.
1 Cf Mt 20,28.
1 Periodico mensile di liturgia redatto dalle PD dal 1952.
2 G. COSTANTINI, cardinale (1876-1958), ispiratore e fondatore della rivista arte cristiana.
1 Cf Mt 28,20.
1 Rm 8,17.
1 Lc 18,41.
2 Ap 22,9.
3 Ef 5,32
4 Cf Costituzioni delle PD (1948), art. 3