17-«CREDO LA CHIESA CATTOLICA - LA COMUNIONE DEI SANTI»1*
Siamo all'articolo del Credo: la Chiesa Cattolica. Qui è utile domandare al Maestro Divino di possedere un cuore simile al suo, cioè un cuore che amava tutti gli uomini: Venite ad me omnes2, Predicate evangelium omni creaturae3: cioè: venite tutti a me, tutti gli uomini. E agli apostoli dà ordine: «Predicate il Vangelo a tutte le creature». Andate a tutte le genti.
Ora, in questo abbiamo l'esempio di San Paolo: «Deus, qui multitudine populorum - dice l'Oremus4: Signore, che hai istruito, per mezzo di San Paolo, una moltitudine di popoli. Cuore grande, cuore conformato al cuore di Gesù, quello di San Paolo.
Vi sono cuori tanto stretti, fino a questo punto che in Italia si distingue fra regione e regione: questa è meridionale, questo è settentrionale. Allargare il cuore. Perché, quando vi sono queste tendenze, in Italia, si sentono poi tanto di più i nazionalismi quando si va all'estero. Cuore grande! Se si va all'estero bisogna uniformarsi a tante cose e amare la regione dove si va. E, d'altra parte, portare il bene che dobbiamo portare e non prendere il male che troviamo. Adattarsi in molte cose senza far troppe difficoltà, come ci si adatta nella lingua. Pretendiam mica che i Giapponesi parlino italiano! Adattarsi in tante cose. Il Figliuolo di Dio è disceso fino a noi, ha preso un corpo ed un'anima come abbiamo noi. Fatto simile a noi in tutto, meno che nel peccato5. Così andando all'estero, farsi simili, meno che nel male. E adattarsi al cibo, al clima e a tutte le altre cose, gli usi. Ma cominciare ad aver cuore grande. Ed è utile che sia sempre un po' mescolato il personale: di settentrionali, di meridionali e di spagnoli e di americani, per quanto si può. Non in modo assoluto, perché poi si forma il personale anche per ogni regione, perché vi sono vantaggi. Ma, in generale, giova tenere, come, per un certo numero di anni, per molti anni, Superiore italiane anche all'estero. E procurare quello che si fa adesso, che vi siano delle aspiranti, delle suorine che dall'estero, le meglio scelte, facciano il noviziato in Italia, o almeno, passino un certo tempo per prendere gli usi, i pensieri della Casa Madre affinché l'Istituto conservi l'unità, il che è il massimo bene.
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L'unità. Chi attenta all'unità, attenta all'Istituto, chi forma divisioni. E perciò il Maestro Divino, nella preghiera estrema, diciamo, preghiera sacerdotale, prima di incominciare la sua passione nell'orto del Getsemani, quattro volte ripete: ut unum sint1. Quelle che dissentono dai superiori sono fuori di strada. Oh, occorre sempre evitarle, evitarle. Il Cuore di Gesù--se avete letto bene la vita di Santa Margherita Alacoque - dice appunto questo alla santa, nelle sue rivelazioni, che le suore che dissentono dalle loro Superiore e dall'indirizzo dell'Istituto fanno soffrire il suo cuore e non sono sulla buona strada.
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Andando all'estero, portare il cuore della Chiesa Cattolica. Cattolica vuol dire universale. Avere un cuore largo. E, in ogni nazione, le Pie Discepole, aspirare a tre cose: primo: fare la Casa di formazione; secondo; formare un Centro liturgico nazionale, per la nazione, terzo: pubblicazione di un periodico proprio, come può essere «Vita»: la Vita in Cristo e nella Chiesa1. Una cosa si farà prima, l'altra dopo, secondo è possibile. Mirare costantemente a queste tre cose. Portare tutto il bene che viene dalla Congregazione alle varie nazioni poiché... Comprender l'Istituto, è in Cristo, cioè, siete le Pie Discepole di Gesù Maestro. E come era lui? Tutti gli uomini; tutti gli uomini, ecco.
Allora, pensare a tutti e intanto cominciare a pregare per tutti gli uomini, per tutti i popoli e specialmente per quelli a cui non è ancora arrivata la luce del Vangelo, oppure è molto ostacolata o è arrivata in modo insufficiente: l'India, la Cina, i popoli, in generale, i popoli orientali, i popoli dell'Africa; sì. L'Africa è così vicina di territorio rispetto ad altre nazioni eppure tarda a ricevere il cattolicesimo. Tuttavia, in questi ultimi anni, vi è stato un grande progresso. Quante domande abbiamo avuto di mandar personale in Africa, ma bisogna che sia formato.
State umili, pregate, affinché siamo degni di arrivare a tutte le nazioni. Umiltà, per esser degni, e poi, fede nella vostra bellissima vocazione. Che vuol dire: con la bellissima vocazione che c'è, vi sono le bellissime grazie per corrispondere alla vocazione. Fede. Perché tutto il corpo dell'Istituto è pervaso dall'azione dello Spirito Santo: totum corpus Ecclesiae sanctificatur et regitur dallo Spirito Santo. E così, tutto il corpo della Congregazione è retto con questi intendimenti di Spirito Santo. E allora, mente grande, non piccinerie (...) su piccole cose: questa ha il naso più lungo, quella l'ha più corto; ma si doveva discendere a quello? Non piccinerie, per piccole cose.
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Secondo: oltre che mente grande, cuore grande. E poi, adattabilità, agibilità [ad] adattarsi: oggi, il tale ufficio; domani, il tal altro; una può essere Superiora generale, domani passare in cucina; può essere che una oggi sia studente, domani vada a fare i servizi di cucina. Adattabilità. Non abbiamo resistenza al volere di Dio, non abbiamo cose così particolari da chiuderci, occorre che il cuore sia tutto utilizzato e tutto renda a Dio. Questo è l'amore. Amar Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze.
Oh, sentivo una conversazione quando ero proprio giovane prete. E, vi era un sacerdote il quale era già sulla media età, il quale aveva radunato anche denaro, costruito due case per le opere catechistiche, per le opere catechistiche, e aveva stampato e lavorava tanto. Oh, aveva domandato di entrare a «San Paolo», ma non era il caso. E si è presentato al Superiore generale dei Salesiani: «Io porto tutta l'opera catechistica. I Salesiani son fatti per la gioventù, quindi, specialmente per il catechismo e qui mi occuperete nelle cose catechistiche e fate andare avanti l'opera catechistica e poi quest'opera catechistica resta tutta innestata sulla Società Salesiana». Il Superiore, subito: «Lei venga senza programma, se vuol venire, qui farà l'obbedienza. E se invece del catechismo lei sarà impiegato a fare scuola o sarà mandato in missione?» «Eh, ma le case che ho, i...» «Son dell'Istituto». Dunque, nessun programma, nessuna idea fissa.
Questa prontezza ad adattarsi al volere di Dio, questa è la vera pietà. San Tommaso definisce magistralmente la pietà, cioè la vera divozione: prompta voluntas se tradendi ad Dei famulatum1: volontà pronta, è qui il punto, prontezza, non obiezioni, non eccezioni, non far valere l'idea propria, neppure entrando in un ufficio metterci una personalità propria. Prima si è Pie Discepole e la personalità nostra è fusa in Cristo, ed è «fusa in Cristo» vuol dire fusa nell'Istituto. Allora, ecco, la santificazione dipende da questa prontezza di uniformarsi a tutto quello che nell'Istituto viene disposto.
Amare la Chiesa Cattolica, allora, e sentirsi cattolici, cioè persone di cuore universale. In Cristo, come lui: gli stessi pensieri, gli stessi desideri, gli stessi sentimenti. E se si recita sempre bene il «Cuore divino di Gesù, io vi offro...» è ispirato a quello. Perché nessuno dica come si era creata quella divisione in Corinto e per cui San Paolo manda una lettera forte; si erano introdotti dei predicatori, dei cristiani, nella Chiesa di Corinto, dopo che San Paolo aveva dovuto andare a impiantare la Chiesa al suo posto, portando divisioni. E San Paolo dice a loro: «Che cosa è questo: io son di Pietro, io son di Paolo, io sono di Apollo. Che cosa sono queste divisioni? Forse che Paolo si sia lasciato crocifiggere per voi?»2. Siete di Cristo, tutte, tutti.
Qui: siete Pie Discepole di Gesù Maestro. E il cuore nostro si deve fondere col Cuore di Gesù; la mente nostra fondere con la mente di Gesù e che lui viva davvero coi suoi pensieri, coi suoi sentimenti, coi suoi desideri, con le sue virtù, con le sue virtù, in noi.
Oh! «Credo la Chiesa cattolica». Ma non credere alla Chiesa Cattolica solo fuori: noi siam parte della Chiesa e dobbiamo pensare, operare secondo la Chiesa, la Chiesa che è universale.
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Oh, poi avremo da considerare la comunione dei santi. Sempre sentirci così. La Chiesa è cattolica, cioè universale: Chiesa militante, Chiesa purgante, Chiesa trionfante. Gli Istituti possono aver membri nella Chiesa trionfante, possono averne nella Chiesa purgante e ne hanno certamente nella Chiesa militante. Sentirsi uniti. Uniti tutti insieme e tutti aspiranti alla Chiesa trionfante, cioè alla beata, celeste visione di Dio, perché là si riuniranno le Pie Discepole in un reparto proprio, formeranno come un reparto. Non che si formino divisioni nel modo umano, ma canteranno a Dio quelle lodi particolari che sono proprio delle Discepole che daranno onore a Dio e suppliche nello spirito delle Pie Discepole, mica che devono stare in una camera sola della abitazione del cielo. E' lo spirito che unisce e lo spirito proprio è portato anche di là perché la beatitudine corrisponde ai meriti acquistati nella vita presente.
Dunque, sentirsi aspiranti al cielo, novizie del cielo, della Chiesa trionfante; novizie dopo la professione perpetua, novizie della professione eterna sulle porte del paradiso, là dove chi vi riceverà sarà Gesù stesso. Nello stesso tempo, quindi, questo frutterà pensieri eterni, orienterà la vita, vita verso il cielo.
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E nello stesso tempo si suffragheranno le anime del purgatorio e si domanderà al Signore la grazia di evitare il purgatorio e, se lo abbiamo meritato: penitenze, mortificazioni, indulgenze, soprattutto evitare la tiepidezza, ché i tiepidi tardano a entrare in paradiso. Evitare la tiepidezza e il peccato veniale; non dover fare una lunga sosta, perché poi la tiepidezza in un'anima come la Pia Discepola è molto dannoso e merita molto purgatorio, perché voi siete scaldate allo stesso tabernacolo dove tutto è calore, è luce, è amore. Mentre che altre suore si devono occupare, supponiamo, delle cliniche, delle scuole, che son più lontane da quel fuoco divino che arde nel tabernacolo di cui ogni Discepola è una lampada vivente. Quindi, aspirare alla vita sempre fervorosa, sempre più calda, e, quindi, la vita di perfezione. Non permettersi venialità.
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Poi, sentire che siamo nella Chiesa militante: quindi invocare la Chiesa trionfante a nostro vantaggio per avere gli aiuti necessari. E mentre che onoriamo le persone che già son passate all'eternità, pensare che esse ci aspettano: me exspectant justi1: mi aspettano i giusti che sono in cielo. Sentire la comunione dei santi; sentire l'aiuto che una sorella può dare alle altre sorelle. Perché stare a criticare? Che brutta cosa la critica che crea le divisioni. Perché stare a criticare? Aiutare.-«Ma ha il tal difetto». - Prega che possa evitarlo tu e che possa evitarlo lei, tutte e due. Poi ognuna dia anche il suo contributo di buon esempio, perché influisce tanto l'esempio in comunità; come non vi devono essere divisioni: io son della tale, io son della tal altra: siete di Gesù Cristo, cosi si è tutti dell'Istituto. E se l'Istituto è più santo ne guadagnano tutti. Se l'Istituto fa cose migliori, le fa più bene, ne guadagnano tutte. E poi si mostra all'esterno il bene. E, dolorosamente, qualche volta, bisogna anche che dia all'esterno i difetti. Ma siamo fatti così. Su questa terra la perfezione non c'è. E poi vi sono gli obblighi di manifestare le cose necessarie.
Adesso basta. Molte cose sarebbero qui da aggiungersi, ma il Signore le fa sentire nelle comunioni, nelle Visite, specialmente.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Esercizi Spirituali (25 marzo-1° aprile 1957) alle «Capitolari» Pie Discepole del Divin Maestro in preparazione al 1° Capitolo Generale
Roma, Via Portuense 739, 28 marzo 1957 *
* Nastro 12/c (=cassetta 30/a). Per la datazione, cf PM: «Siamo all'articolo del Credo: la Chiesa Cattolica». - dAS, 28/3/1957: «Alle ore 6 va [il PM] a tenere una meditazione alle PD di via Portuense. Verso le ore 15 va nuovamente dalle PD per la seconda predica. - dAC, 28/3/1957: «La Chiesa Cattolica. La remissione dei peccati».
2 Mt 11,28.
3 Mc 16 15.
4 Messale Romano Quotidiano (latino-italiano). Commemorazione di s. Paolo, 30 giugno, colletta.
5 Eb 4 Eb 4,15.
1 Gv 17,11. 21a. 21b. 22.
1 Periodico mensile di liturgia redatto dalle PD dal 1952.
1 Più esattamente: Voluntas quaedam prompte tradendi se ad ea quae pertinent ad Dei famulatum (S. Th. II-II ae, q. 82,1).
2 Cf 1Cor 1,12-13.
1 Sal 141,8.