Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Il riposo festivo

Bisogna osservare il riposo festivo. Ma se alla domenica si lavora più che negli altri giorni, il riposo festivo non c'è. Che cosa esige la santificazione della domenica? Un lavoro spirituale più abbondante, più preghiera, se possibile anche una seconda Messa, la funzione serale, la conferenza. Poi un giusto sollievo, sollievo che deve essere preso prima di cena, e andare quindi per tempo a letto, affinché la domenica sia proprio anche [un giorno di] riposo.
E se invece alla domenica si hanno impegni vari, per cui si lavora quanto gli altri giorni o di più, allora bisogna dare un giorno di meno alla propaganda o ad altro impegno. Ci sia veramente un giorno per lo spirito, per il riposo, che non sia di lavoro. Osserviamo quindi il riposo festivo. Si possono fare anche altre opere buone; per esempio, ci sarà da insegnare il canto o fare il catechismo, ma questo è già tutto stabilito10; però ci sia veramente il riposo domenicale. Se tutta la domenica viene impegnata a prepararsi per andare fuori [in propaganda] al lunedì, la suora non è riposata; alla fine [se] ne risente molto, e allora aumenta il numero delle malate. Un giorno di vero riposo festivo, in cui i nervi si distendano, in cui si trovi un po' di gioia e di letizia sana in casa; e si procuri che tutte si sentano più sorelle in quel giorno, si sentano unite con la loro maestra. Di questo, credo, che ogni superiora potrà vedere che cosa è necessario fare per disporre [affinché la domenica sia] proprio un giorno totalmente per lo spirito, per il riposo. È la natura stessa [che lo richiede].
La domenica è il giorno del Signore, e il Signore ha operato per sei giorni e ha riposato al settimo. Questo riposo settimanale è proprio conforme alla necessità fisica; e fa parte della stessa povertà, perché, a lungo andare, si farà di più. Sembra che quella tensione che si conserva anche nel giorno festivo porti vantaggio, ma a lungo andare non è così.
Il riposo festivo assicura anche la costanza della suora, perché si ristora spiritualmente alla domenica, senza nessun pensiero o preoccupazione di altre cose.
Ci sono nazioni in cui si fanno due giorni di riposo settimanale, ma non seguiamo questi esempi, che purtroppo vanno estendendosi. Ho visto sui giornali che anche in Italia alcune categorie di professionisti hanno domandato un secondo giorno di riposo. Non andiamo appresso a questi, ma quello che è nella natura delle cose, quello che è disposto dalla Chiesa, quello che è a vantaggio delle persone religiose e quello che serve a stabilire una maggiore intimità tra i membri dell'Istituto, tutto questo osserviamolo bene, ma proprio bene! Se fosse possibile, ci sia anche la confessione alla domenica, sarebbe meglio ma non sempre è possibile. Si faranno bene almeno gli altri esercizi di pietà.

16. VOLERE LA SANTITÀ*
Articoli: 163-169

Oggi c'è un piccolo spostamento, e cioè adesso faremo l'istruzione che doveva essere [fatta] stasera alle cinque e tre quarti; la seconda sarà alle tre e mezza, orario solito. Stamattina mi pare che avete la conferenza, e possibilmente, cioè possibilmente dico, se si può spostare, farei ancora io [un'altra istruzione]1.
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10 Il Fondatore ha presente dell'articolo 205 delle Costituzioni dove è detto come la Figlia di San Paolo deve trascorrere la domenica.

* 16. Ariccia, 23 maggio 1961. Reg.: A6/an 114b = ac 184a. Il titolo della registrazione è: “Obbligo di tendere alla perfezione”.

1 Nel programma era stabilita la conferenza di Maestra Tecla che fu tenuta il 25 maggio (cf CSAS 114).