60. VARI METODI PER L'ESAME DI COSCIENZA60 1. Per farsi santi ci vogliono sempre due cose; togliere il male e compiere il bene. Il male si toglie principalmente con la confessione.
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2. Per fare una buona confessione si richiedono cinque cose: esame di coscienza, dolore, proposito, accusa, penitenza o soddisfazione, ma a tutte queste condizioni occorre premettere sempre la preghiera. Quando dovete fare la confessione settimanale recitate prima un Pater a Gesù buon Pastore, una Salve Regina alla Vergine santissima rifugio dei peccatori, un Angelo di Dio all'angelo custode che vi ha visto commettere il peccato. Questo lo suggerisco per la confessione settimanale. Per la confessione del ritiro bisogna pregare un po' di più, si può recitare una terza parte di rosario. E agli esercizi spirituali si ha maggior tempo per pregare e perciò si deve pregare molto di più.
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3. Dopo aver pregato, la prima cosa da farsi, per la confessione, è l'esame di coscienza. Fare l'esame di coscienza vuol dire fare la ricerca dei peccati commessi, incominciando dall'ultima confessione ben fatta. Come si fa questa ricerca? Vi sono vari metodi. Alcuni suggeriscono di far passare i comandamenti ed i doveri del proprio stato, uno ad uno. Questo metodo serve soprattutto per chi si confessa raramente.
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4. Per voi, che vi confessate una volta alla settimana, è bene procedere così: anzitutto esaminarvi se avete avuto la buona volontà nel lavoro spirituale: volontà ferma, decisa, costante, forte. Se manca questa volontà, non si può lavorare spiritualmente. E poi esaminarvi se avete pregato confidando nella grazia di Dio. Perciò, due domande, sempre: ho sempre avuto buona volontà o mi sono scoraggiata? ho pregato bene? Un ottimo modo per accusarvi è dire sempre che avete avuto la buona volontà e se avete pregato.
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5. Dopo queste due domande dovete passare all'esame sul proposito principale. Quindi esaminarvi sui doveri particolari del proprio stato, condizione e ufficio. Se sei novizia, devi esaminarti sui doveri del noviziato: se hai assecondato gli insegnamenti ricevuti; se sei stata docile ad apprendere e ad eseguire. Se sei professa, esaminati sui doveri provenienti dalla pratica dei voti, della vita religiosa e delle costituzioni. Se sei aspirante sui doveri di docilità, di sottomissione, di studio nell'apprendere tutto ciò che viene insegnato.
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6. Oppure si può eseguire anche un metodo diverso: esaminare le azioni della giornata, dalla levata del mattino fino al riposo della sera: come ho fatto l'obbedienza? come mi sono comportata nelle relazioni con le sorelle e con i superiori? ho progredito? sono stata pia? ho avuto amore all'apostolato, alla mia vocazione? ho occupato bene il tempo?
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7. Oppure, dopo essersi esaminati sulla buona volontà, sulla confidenza nella grazia e sul proposito principale, fare l'esame sui pensieri, sentimenti, azioni, apostolato. Ricordatevi che nell'esame è anche sempre necessaria la domanda: come stimo, amo, compio il mio apostolato?
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8. L'esame di coscienza è necessario, perché non ci si potrebbe accusare senza conoscere e ricordare i peccati commessi. Esaminarsi specialmente se ci sono stati peccati gravi: per questi vi è l'obbligo di specificarne il numero, le qualità, le circostanze. Se uno andasse alla confessione senza dire i peccati potrebbe ricevere l'assoluzione? No. E se uno confessasse solo le virtù, non farebbe una confessione. Bisogna accusare i peccati ed accusarli con umiltà e sincerità.
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9. Il vostro modo di confessarvi dev'essere conforme al vostro istituto. Non pensiamo però di poter accusare tutti i nostri difetti e mancanze, non riusciremo mai a conoscerli tutti. Ma questo non ci deve scoraggiare, perché le mancanze che non si conoscono, spesso sono solo mancanze di fragilità.
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10. Se una fa bene sempre la confessione e umilmente ascolta la parola del confessore rivolta proprio a lei, e quindi adatta ai suoi bisogni, si farà certamente santa.
San Pietro - Massa Martana (PG)
13 novembre 1949
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60 San Pietro - Massa Martana (PG), 13 novembre 1949