Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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30. IL PECCATO VENIALE30
1. Il peccato è il vero nemico dell'umanità, per la vita presente e per la futura. Tutti coloro che in questo momento si trovano all'inferno vi sono per questo nemico.
Ab omni peccato, a poenis inferni libera nos Domine! Occorre per noi orrore al peccato.
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2. Combattere il male e nello stesso tempo spargere fede, virtù, devozione perché le anime si salvino. Evitare le occasioni della colpa! Avete nelle costituzioni parecchie istruzioni per allontanare dalla colpa. Evitate le amicizie particolari, che portano presto al peccato grave. La sera andate presto a letto; nessuna ragione deve farvi rompere questa buona usanza.
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3. Due altre cose dobbiamo ancora vedere: odio e fuga del peccato veniale. Vivete in stato di fervore. Fissate il vostro sguardo sull'Ostia santa. La vera lotta della religiosa è contro i difetti e contro i peccati veniali indeliberati. Il peccato mortale richiede piena avvertenza, consenso, materia grave, per esempio, leggere una mia lettera personale è peccato mortale. Sono peccati veniali l'orgoglio, l'invidia, la vana compiacenza acconsentita e l'ira; invece una forte ira assecondata può anche essere peccato grave, piccole bugie, disobbedienze, inosservanza delle costituzioni.
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4. I peccati veniali possono essere di pensiero, di affetto, di opere e parole, di omissioni. Peccati contro la fede, la speranza, la carità, la prudenza, ecc. Le perdite di tempo e la trascuratezza dei doveri di stato, spesso sono peccati veniali. Il peccato veniale è sempre uno scalino per cui si discende al peccato mortale. Chi si abitua alle venialità perde molte grazie da Dio, s'indebolisce in molte maniere, perché è come se perdesse sangue da varie parti.
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5. Nel noviziato, la maestra delle novizie può illuminare, ed ha delle grazie speciali; e la novizia può avanzare domande, essendo il tempo della sua preparazione. Non si facciano solo conferenze generali ma occorre parlare a tu per tu.
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6. Chiedete l'odio al peccato veniale. Alzate l'occhio all'Ostia santa e dite a Gesù: "Io ti voglio evitare anche le spine, le ingratitudini, che nei religiosi fanno tanto penare il tuo cuore".
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7. Vi sono piante brutte che crescono nei climi freddi, i peccati veniali sono per le anime fredde! Quando l'anima prega con fervore, e ripete nelle messe, nella comunione: "Fateci santi", non è possibile che in un momento cada nel peccato. Chi fa assai bene al mattino non ha da piangere alla sera.
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8. Quando invece si abbassa le temperatura spirituale viene il freddo. Vivete in stato di fervore! Esaminiamoci quanto odio abbiamo al peccato, con fervore e intensità di vita spirituale. La pastorella non sopporti nelle bambine la bugietta, la golosità, la curiosità; corregga sempre in modo soprannaturale, non dia schiaffi ai ragazzi. Chi si arrabbia e ricorre agli schiaffi non educa, non ragiona, non capisce la debolezza umana. Non siamo così deboli da permettere che attorno a noi si offenda Iddio. Evitare il peccato veniale nelle occupazioni quotidiane e ucciderlo nella comunità.
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9. Chi più cade, si accosti di più ai sacramenti. Non regolarci secondo il sentimento, ma agire nella buona fede, e in materia di peccato mai esagerare. Essere esattissime, ma non fidarci di noi né del modo in cui abbiamo capito le prediche. Alle volte capiamo male e per freddezza e trascuratezza nostra si possono guastare delle innocenze.
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10. Procuriamo che chi sta con noi viva in stato di fervore, ci sia sempre un gruppo fervoroso, se non altro i peccati da cento si ridurranno a novanta. Forse la gente si confesserà due volte l'anno invece di una. Il bene di una parrocchia fervente si effonde tutto intorno. Formate in essa un gruppo di madri modello, fervorose. La donna è debole, ma opera sui figli e sul marito in una maniera potente.
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11. Quando c'è un gruppo fervente di madri i peccati sono di meno. E' una piccola fiamma che diverrà anche incendio. La beata Rossello era una fiamma che accendeva ovunque si recava. Il calore spirituale è una sorgente di opere sante che allontana e distrugge il peccato.

San Pietro - Massa Martana (PG)
settembre 1949

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30 San Pietro - Massa Martana (PG), settembre 1949