Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16. LA GRAZIA DI DIO CON ME - (GRATIA DEI MECUM)16
1. La prima santa messa del mattino ha sempre il fine particolare di ottenere lo spirito delle pastorelle. Gesù buon Pastore deve dare alle pastorelle il suo stesso spirito, affinché vivano in lui Pastore buono. Dopo trent'anni di vita nascosta, Gesù passò come dimora a Cafarnao, ove non stette mai a casa ma sempre fuori, eccetto alcuni brevi momenti. Egli è il modello di ogni buon pastore.
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2. La messa ottiene le grazie necessarie. Essa adora Gesù buon Pastore, lo ringrazia, soddisfa per le insufficienze nostre e dei pastori. Dal secolo IX a un secolo fa il lavoro sacerdotale fu poco pastorale. I papi ora hanno dato tutto uno spirito pastorale.
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3. Il Signore vi illumini, con luce straordinaria e divina che passa dal tabernacolo alle anime. Fra cinquant'anni si farà come fecero le prime pastorelle. Ora prendete tutto dal buon Pastore e contate in modo assoluto sulla grazia, sulla luce e sulla forza che vengono dall'Ostia, ove il pastore nutre le pecorelle. Occorre pensare così, e avere sempre presenti quei luoghi ove la vita pastorale si svolge in modo più largo e completo. Questa luce divina è una grazia attuale speciale che si ottiene sicuramente se c'è la buona disposizione.
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4. Dite: "Gesù, qui c'è tutto da costruire". Non fate grande conto delle molte devozioni che vi sono; voi abbiate devozione al buon Pastore
La grazia attuale è il fuoco celeste che dà energia, forza, spirito giusto, vittoria sulle passioni e sullo spirito del mondo. La grazia ottiene efficacia ai desideri, è necessaria come il respiro per vivere. "Sine me nihil potestis facere" (Gv 15,5), né poco né molto. Per poter fare qualcosa deve intervenire un elemento nuovo, la grazia, che è dono divino per vincere i nemici e rafforzare la volontà nel bene.
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5. La grazia santificante è aiutata da molte grazie attuali. Uno potrebbe sapere tutta la teologia, avere la dottrina di un vescovo e non esercitare le virtù che richiedono la grazia attuale. Alle volte si sente dire: "Io non posso più credere". Non puoi credere perché non preghi e non hai la grazia !
La grazia attuale può essere preveniente, concomitante, seguente. La grazia attuale può essere anche efficace ed inefficace. Efficace in quanto ci arricchisce di meriti, inefficace poiché ci carica di responsabilità.
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6. La grazia è gratuita, ma da adulti si ottiene per mezzo della preghiera, la quale è di necessità assoluta. Se uno viene a chiedervi consiglio vedete se prega, altrimenti ditegli: "Prega!".
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7. L'adorazione più meritoria della suora è quella della sua consacrazione, è obbedire, è morire. Gesù diede la massima gloria a Dio sulla croce morendo per obbedienza e donazione volontaria.
La preghiera è sempre efficace. "Qualunque cosa chiederete al Padre in nome mio, egli ve la darà" (Gv 14,13). Certi articoli di fede servono per essere buoni cristiani, altri per essere santi: "Da me nulla posso, con Dio posso tutto, per amore di Dio voglio far tutto. A Dio l'onore a me il disprezzo".
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8. E' necessario che io preghi sempre e che non cessi mai. Tralasciare la preghiera è un indebolimento per l'anima. Nella meditazione, nell'esame, nella messa spesso c'è maggior efficacia che non nelle pratiche liturgiche, se la nostra applicazione e le nostre disposizioni sono maggiori. La diffidenza di noi e la fiducia in Dio richiamano allo stato di preghiera: "non ego sed gratia Dei mecum" (1Cor 15,10).
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9. La grazia attuale può essere aiutante ed elevante. La grazia aiutante non è sempre necessaria, l'elevante invece sì: senza grazia non si può far nulla nello stato soprannaturale: "Senza di me non potete far nulla" (Gv 15,5). La grande bontà di Dio sta qui, nell'averci destinati ad un premio soprannaturale, alla partecipazione del suo stesso gaudio: "Intra in gaudium Domini tui" (Mt 25,23).
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10. La volontà di Dio è al disopra di qualsiasi volontà. Tenete sempre presente che nella chiesa noi abbiamo una missione che non c'è. Si tratta di indovinare il segreto per muovere le parrocchie. Quando non abbiamo il favore degli uomini, rivolgerci a Dio! Sempre in una parrocchia possiamo riparare per i peccati, suffragare i defunti, compiere l'apostolato della preghiera, portare la devozione a Maria e la devozione al cuore di Gesù.
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11. Da Dio si ottiene! Andate da Dio. Si può sempre partire dai piccoli, essi ci avvicinano i genitori e tutta la parrocchia. Poi c'è la beneficenza, ci sono gli ammalati. Il paganesimo diceva dei cristiani: "Ecco come si amano".
San Francesco di Sales diceva: "occupate anche vent'anni nel farvi amare e in due anni raccogliete molto frutto. E se ci sarà bisogno, Iddio farà prodigi sotto i vostri occhi.
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12. Al vescovo di Alba, che mi ha chiesto un consiglio entrando in diocesi, ho detto: "Faccia lei la scuola di pastorale!".
Siate liete: la malinconia è la più brutta raccomandazione. In tutte le cose abbiate il "sensus Christi".

20 marzo 1949

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16 20 marzo 1949