Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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26. CUORE IMMACOLATO DI MARIA26
1. San Giovanni Bosco aveva cura che i giovani ed anche le suore andassero alla comunione non ordinatamente ma nella rinfusa, affinché, chi voleva lasciare la comunione, non avesse da preoccuparsi di essere notato, e ci fosse quindi una grande libertà. Ci vuole infatti a questo riguardo, una grande libertà anche maggiore di quella che si ha nell'andare a confessarsi.
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2. Però i superiori devono insistere sui buoni effetti della comunione onde i fedeli si dispongano sempre meglio a riceverla e la ricevano spesso. La comunione è una divozione tale che non può essere paragonata alle altre divozioni, come il pane non può essere paragonato agli altri cibi. Tuttavia bisogna che ci sia grande libertà per evitare che si facciano comunioni con freddezza e solo per abitudine.
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3. L'angelo Gabriele salutò Maria con grande riverenza, quando le annunziò il mistero dell'Incarnazione. Maria ebbe tanti privilegi poiché doveva fare la più grande comunione. Maria è il tabernacolo di Dio, tabernacolo vivente in cui ella formò l'Ostia, formò Gesù e diventò la vera Madre del Figlio di Dio incarnato.
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4. L'angelo le disse "Ave gratia plena" (Lc 1,28), adoperando una circonlocuzione per indicare il grande privilegio che Dio le aveva concesso. Egli aveva preparato in Maria un bellissimo tabernacolo per il suo divin Figlio. Maria fin dalla concezione fu piena di grazia.
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5. Per noi invece non fu così; per un certo tempo, fino al giorno del battesimo, noi non fummo cari a Dio perciò non possiamo dirci "pieni di grazia". La Madonna invece sì.
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6. "Il Signore è con te". Il Signore è con quelli che sono in grazia, ma con Maria lo fu in una maniera tutta speciale. Con Lei il Signore è stato sempre. Uscì dalle mani di Dio così piena di grazia che la chiesa canta "Fundamenta eius in montibus sanctis". Ebbe una grazia così abbondante da superare quella di tutti gli altri santi insieme. Non solo si può dire che Maria è bella, ma si dice di Lei che è "tutta bella".
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7. "Benedetta tu fra le donne". Tante donne ebbero dei figlioli che compirono opere grandi, ma esse diedero alla luce figlioli concepiti nel peccato. Invece Maria fu la Madre di un figliolo straordinario, del Figlio stesso di Dio.
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8. Conseguenze e applicazioni:
- accedere alla santissima Vergine con umiltà. Il demonio purtroppo è stato per un po' di tempo il nostro padrone: ci volle un sacramento per liberarcene;
- pensare che una volta acquistata la grazia non dobbiamo più perderla: dobbiamo far sì che Dio possa stare sempre in noi, non più cacciarlo con il peccato che impedisce la santità dell'anima.
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9. Quando l'anima si lascia andare facilmente a peccati veniali deliberati, si trova in uno stato in cui Gesù non può lavorare in essa. Si tolga il peccato e allora Gesù potrà occupare tutta l'anima, come l'acqua occupa tutte le parti di un vaso in cui non vi è alcun impedimento, mentre non l'occuperebbe tutto se in esso vi fossero pietre o anche solo pietruzze.
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10. Nella via della mortificazione l'anima nostra spesso è più impedita dall'abitudine del peccato veniale che non da qualche raro peccato mortale. Perché quest'abitudine al peccato veniale è per l'anima come tante pietruzze che impediscono all'acqua viva della santità, che è Gesù, di penetrare in essa e, se c'è già, la costringe a uscire.
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11. Il peccato diminuisce la grazia; ci raffredda nell'amor di Dio. "Benedetta fra le donne" (Lc 1,28) e benedette quelle anime che si danno all'apostolato della preghiera, della sofferenza, delle umiliazioni; che vivono la vita religiosa, che esercitano l'apostolato: esse cooperano a far nascere Gesù nelle anime. Sono, in un certo senso, le "madri di Gesù" e allora si capisce quello che Gesù rispose a quella donna che gli aveva detto: "Beata colei che ti fu madre" (Lc 11,27).
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12. Sì, beata certamente la Madre di Gesù, ma beati anche tutti coloro che ascoltano la sua parola e la mettono in pratica, che fanno la sua volontà, perché "chi fa la volontà del Padre mio è nei cieli", disse altrove Gesù, "è mio fratello, mia sorella, mia madre" (Lc 8,21).
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13. Oggi cantare le lodi al Cuore immacolato di Maria in cui il santo Padre ha posto tanta fiducia; ma ricordare che anche noi dobbiamo serbare immacolato il nostro cuore e questo lo facciamo dichiarando una guerra spietata e continua al peccato, anche al peccato veniale.

22 agosto 1949

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26 22 agosto 1949