Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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42. LA PREGHIERA CONTINUATA42
1. Tra le varie specie di preghiera, consideriamo la preghiera individuale, ad es. quando una persona va in chiesa e fa la visita; pubblica quando è fatta da un ministro di Dio; liturgica, quando si prega con la chiesa; collettiva è la preghiera di una comunità. Ogni religiosa sia sollecita a trovarsi con la comunità per la preghiera, se non potesse, supplisca individualmente. Le preghiere più meritorie sono quelle fatte in comunità.
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2. Chi fosse malato e non potesse pregare faccia atti di uniformità al divino volere, poiché buono è il pregare, ma migliore è il soffrire. Le pene fisiche e morali vengono offerte al Signore. Possiamo anche iscriverci all'apostolato della preghiera, organizzato su tutta la faccia della terra, per elevare a Dio la prece suggerita dal Santo Padre per ogni mese e ogni giorno.
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3. Se siamo veramente di Gesù buon Pastore noi ci uniremo a lui, cercando di ricopiarlo quanto ci sarà possibile. Dal cuore del bambino Gesù salivano al Padre le più belle preghiere. In Egitto o a Nazaret, Gesù diede sempre tempo abbondante alla preghiera. E' bello contemplare Gesù, Giuseppe e Maria, nella casetta di Nazaret che fu il più bel santuario del mondo. Al sorgere del sole erano in preghiera, per sette volte pregavano lungo il giorno, e al sabato si recavano nella sinagoga per le preghiere comune. E dopo i dodici anni, Gesù compiva tre pellegrinaggi all'anno a Gerusalemme, per pregare.
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4. Nel Vangelo è notato parecchie volte che Gesù durante la vita pubblica pregava. Iniziò con quaranta giorni di digiuno e preghiera, e poi si fece battezzare da Giovanni col battesimo di penitenza "ut adimpleretur omnem iustitiam" (Mt 3,15).
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5. Gesù pregava dalla barca, sul dorso della montagna, sotto l'albero, da solo e coi discepoli. Pregava prima di compiere i miracoli, pregò prima di eleggere i dodici apostoli, "erat pernoctans in oratione Dei" (Lc 6,12). E nella passione non fece che pregare. Durante la giornata Gesù pregava sette volte, secondo l'uso ebraico, uso ripreso anche dal Breviario.
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6. "Oportet semper orare" (Lc 18,1), cioè compiere bene le pratiche di pietà, fare comunioni spirituali, giaculatorie, e il lavoro continuo nel raccoglimento. Gesù dal tabernacolo sempre prega. Oh, le belle orazioni che si innalzano ogni giorno dal tabernacolo! Egli è la preghiera. Nella santa messa la chiesa dice: "per ipsum et in ipso et cum ipso". Noi preghiamo con Gesù, è lui che si presenta al Padre.
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7. Vi sono quattrocentomila tabernacoli sulla terra, da cui Gesù attira le grazie e la protezione sulla chiesa tutta. Oh! quanti sono i peccati di adesso, fossero anche solo quelli della stampa, del cinema e della radio. Ho visto la tipografia di un quotidiano di Londra di cui si pubblicano sette milioni di copie, e i quotidiani in Inghilterra sono circa un centinaio. Se non ci fosse la voce di Gesù che cosa sarebbe di questa povera umanità?
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8. Ed ora contempliamo il cielo. In quella abitazione di Dio ecco la beatissima Trinità. Alla destra del Padre Gesù compie gli stessi uffici che compie nel tabernacolo. Maria, capo coro, intona il suo eterno e meraviglioso Magnificat che viene continuato dai cori potenti degli angeli e dei santi.
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9. Se voi andate nella basilica di san Pietro, nel momento delle canonizzazioni, vi sembrerà di essere per un momento in paradiso! Che solennità di liturgia! Ma la solennità della liturgia celeste è infinitamente maggiore. La messa di lassù non finisce più
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10. Noi vogliamo rassomigliare al Cristo: sempre pregare! E nello spirito di Gesù buon Pastore preghiamo per tutta l'umanità, ripariamo, diamo lode, adorazione, ringraziamento. Ecco come il Signore ci ha elevati! Non ci ha dato occupazioni terrene ma celesti, quelle proprie degli angeli e dei santi.

San Pietro - Massa Martana (PG)
22 settembre 1949

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42 San Pietro - Massa Martana (PG), 22 settembre 1949