Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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RITIRO EPIFANIA 1949
4. RAFFORZARE LA VOLONTA' E LA MENTE4
1. Per fare con frutto il ritiro mensile è necessario fissare un fine determinato: che cosa voglio ottenere pregando, pensando; e poi proporre. Non dobbiamo cambiare il nostro ideale e proposito in ogni ritiro, ma ogni volta considerare più profondamente, incoraggiarci di più. Proporre e pregare per compiere nel mese venturo qualche passo in meglio. Il proposito deve essere in armonia con quello degli esercizi o dell'ultimo conferimento con il padre spirituale.
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2. In un istituto nuovo proporre: "Voglio imparare tutto ciò che mi insegnano". Aggiungere a questo proposito generale il proposito principale. La formazione riguarda tutto l'essere. Dobbiamo uniformarci a cose che sembra non abbiano importanza e che pure sono la volontà pratica di Dio per noi.
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3. Amare Iddio, amarlo tanto, amarlo sempre di più; amarlo quanto più si diventa vecchi e l'organismo si ammala e cade, ma lo spirito si rinforza ed ama di più. Quando morì il mio papà, mia mamma alla vista della cassa disse: "Figlioli, ecco l'ultima veste".
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4. Per progredire nello spirito sono necessarie la nostra volontà e la grazia di Dio. Chi rinforza la volontà e confida in Dio raggiunge la santità.
La pace del Bambino è per coloro che hanno la buona volontà.
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5. Si era diffusa in Oriente la notizia che alla nascita del Bambino sarebbe apparsa una stella. La stella apparve, ma pochissimi si mossero. Tra tanti, tre si fecero santi, i Re Magi. La buona volontà non si ottiene dicendo: "Io voglio volere", bisogna chiederla a Dio ed educarla con lo sforzo. Rinforzare la volontà contro le difficoltà.
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6. Il nostro bene maggiore è la libertà, ma essa è anche il nostro maggior pericolo. Il grande pericolo è nella scelta. Adamo ed Eva erano liberi, sapevano che, peccando, avrebbero rovinato sé e i loro figli, ma intanto peccarono.
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7. Il Vangelo ci presenta le due strade: una che conduce al paradiso, la più ripida e seminata di spine; l'altra che va all'inferno. Gesù invita tutti al paradiso, ma egli stesso riconosce che molti, nonostante tutto, vanno all'inferno. Ciascuna deve avere questa convinzione e confessarlo: io sono naturalmente portata al male. Ho tutte le inclinazioni al male e sono libero di seguirle. Posso andare verso molti peccati. Uno può continuare ed essere iracondo, orgoglioso, pigro, avaro e non scuotersi. Diffidare, temere di noi e dominarci.
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8. La volontà nostra, per il peccato originale, è rimasta infirmata dalle passioni. Questa inclinazione al male, questa difficoltà al bene viene dal peccato originale ed anche dalle nostre passioni e dalla natura stessa. Abbiamo abitudini cattive a vendicarci, a inorgoglirci, tendenze all'ira, alla curiosità. Tutte le passioni ci rendono un po' schiavi di noi stessi.
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9. Tre cause quindi spingono al male:
- il peccato originale;
- la nostra natura;
- le abitudini cattive.
Si tratta di riuscire a rinforzare la volontà perché sappia resistere al male e praticare le virtù. Educare la volontà, renderla forte, retta, dominante, effettiva.
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10. L'Alfieri dopo una vita scapestrata decise di studiare, e per riuscire si faceva legare dal servo al tavolino; si stancava presto e quindi chiedeva che lo slegassero, ma poi sgridava il servo che lo aveva slegato. Il primo poeta tragico italiano ebbe come motto: "Volli, sempre volli, fortissimamente volli". Per farsi santi non basta dirlo! Ti piace andare nella nicchia come sant'Antonio? Ci vuole la volontà. Non è il pensiero o le belle idee che ci fanno santi, e nemmeno è il sentimento; è la volontà! Se si ricevono le costituzioni e poi si chiudono nel cassetto non servono a nulla. Bisogna metterle nella mente, nella volontà e nel cuore. Abbiamo tante belle idee, ma è il "voglio" che conclude.
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11. Voglio diventare paziente, voglio accettare la fatica e tutte le pene della mia vocazione. Come si rinforza la volontà?Il primo mezzo consiste nel formarsi buone idee, coltivare pensieri buoni. L'intelligenza aiuta tanto la volontà. Chi pensa male a un certo punto opera il male, come fece Eva. Se invece uno pensa e medita la volontà di Dio, al momento della tentazione sa vincere: "Dio vuole così!".
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12. Governare la mente. La santità parte dalla mente. Se si pensano cose cattive si parla male. "Ex abundantia cordis os loquitur" (Mt 12,34). Rigettare i pensieri cattivi contro la fede, la speranza, la carità; contro l'umiltà, la docilità, la mortificazione, l'obbedienza, la povertà, la purezza. Rigettare i pensieri cattivi sostituendoli con pensieri buoni. Alle volte uno si lascia sopraffare da pensieri tristi. Quando vogliamo togliere la gramigna dobbiamo estirparne le radici. I pensieri sono le radici del nostro agire. E' necessario governare la mente.
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13. Se uno discorre di cose cattive o vane si fissa nella mente pensieri cattivi. I pensieri sono i semi delle opere. Se pianti ortica non avrai grano; pianti spine non avrai uva! I pensieri cattivi eccitano la fantasia. Ciascheduno si tenta da sé "a concupiscientia sua" (Gc 1,14). Chi invece fa sante meditazioni, letture spirituali, discorsi buoni, fissa pensieri di bontà e di purezza. Certe cose piccole le facciamo grosse grosse. Poveri noi, che testoline che siamo! Vi sono persone che perdono il lume degli occhi, che si lasciano arrovellare il cervello, confondere la mente, sino a prendere decisioni senza alcun criterio.
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14. I buoni pensano a cose buone e trovano facile il bene, i cattivi invece pensano a cose cattive. E' utile che ora facciate tre mesi di insegnamento sul valore della volontà. Prima di venire alle parole ed alle opere, la mente deve aver fatto il suo lavoro interno. Chi pensa bene opera bene, parla bene, sta con Dio.
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15. Esaminiamo la nostra mente, i nostri pensieri: come penso io? I santi sono persone che hanno amato Dio con tutta la mente. Prima, sempre la mente, guardare come siamo in fondo, se abbiamo tolto i pensieri cattivi e messo i buoni. Gesù ha detto: "Io sono la verità" (Gv 14,16).
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16. Custodite la mente. "O Maria, tenetemi la vostra santa mano sul capo". Il principio della santità nella mente è questo: seminare il bene nel vostro pensiero.

6 gennaio 1949

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4 6 gennaio 1949