Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI 1949
27. DAVANTI A DIO27
1. Il suono e il canto dell'Ave ci danno l'impressione di trovarci in un luogo dove vi sono anime che vogliono avanzare nelle virtù. Voi siete convenute tutte qui per passare qualche giorno sole con Dio solo.
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2. Gli esercizi ci fanno mettere davanti a Dio, sono una grande grazia. Accettiamoli come un segno della bontà di Dio, giorni concessi dalla sua misericordia, e facciamo il proposito di uscirne più unite a Dio, con dedizione generosa a lui, purificando tutto quanto può esserci di meno puro. Tendere a giungere a questo. Questi giorni sono per cercare la pace fra queste sacre mura. Entrate nell'intimità di Gesù.
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3. Che sono gli esercizi? Come farli? Quali frutti devono portare? Uno dei frutti riguarda noi, la propria santificazione; l'altro riguarda l'apostolato, il compimento di quanto Dio si aspetta da noi, dove vuole mandarci, come vuol adoperarci.
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4. La nostra santificazione: è necessario prima di tutto che ci pentiamo e ci purifichiamo dai difetti. Mettere tutto per acquistare le virtù. Liberiamoci dai mali passati, per questo la prima parte degli esercizi è basata sul pentimento e richiede un'attenta confessione. Pensare la presente e sentire dispiacere dei propri peccati. Dai mali presenti liberaci, o Signore. Notare che cosa vi è in noi che dispiace a Dio.
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5 Negli esercizi esercitarsi per acquistare le virtù: più fede, imitazione di Cristo Pastore, aumento di preghiera. Fate già bene l'esame, la meditazione, la comunione? Siete unite con Dio? Dovete esserlo ancora di più. Chiedete in questi esercizi di migliorare la pietà. Da essa dipende la nostra santificazione.
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6. Migliorare il nostro apostolato: vedere quanto amiamo le anime. "Voi siete pastorelle, io sono il Pastore". Con gli occhi della nostra fede vediamo il costato di Gesù e capiamo il valore delle anime. Sentire una sete ardente di anime, crescere nell'amore: ama le anime come te stesso. Bisogna che usciate dagli esercizi più pastorelle, che amiate le anime fino al punto che le amò Gesù. Se scrutando il nostro cuore noi scoprissimo un amore freddo alle anime, ecco, questi sono giorni per scaldarsi: "Emitte Spiritum tuum creabuntur".
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7. Se non c'è l'amore alle anime le opere sono morte. Quando una pastorella ha il fuoco in cuore, si sente e si vede anche all'esterno: sono accesa per accendere. san Ignazio quando mandava i suoi gesuiti nel mondo diceva: "Andate ed infiammate".
Esaminiamoci bene se siamo calde o egoiste.
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8. Penetrate bene l'essenza della vocazione: vedere quali sono le vie, i pericoli, cosa abbiamo fatto, che cosa non abbiamo fatto. Quindi leggere le costituzioni ed essere sempre più agili ad allargare il ministero, a diventare più abili. Uscire dagli esercizi con una grande stima della vocazione. Oh, come è stato buono il buon Pastore a chiamare proprio voi al suo apostolato!
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9. Pregare per le anime, per i peccatori, per i bambini, per le anime del purgatorio, per riparare i peccati. Quando voi pregate per gli altri la vostra preghiera ha più valore di quella di altre suore, perché avete questa specifica vocazione. Tutti gli uomini del mondo devono essere compresi nelle nostre preghiere. O Signore, fateci sante.
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10. Concludete questi esercizi con due propositi:
- per la nostra santificazione;
- per l'apostolato.
Pregare ed accendere. Quando voi andate nell'apostolato portate nel cuore il mondo intero. Vi benedica Gesù. Ora fate subito l'esame di coscienza cominciando dai comandamenti.

San Pietro - Massa Martana (PG)
settembre 1949

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27 Massa Martana (PG), San Pietro - settembre 1949