Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

55. GESÙ ATTIRA A SÉ CHI SI ARRENDE AL SUO AMORE
Domenica XIX dopo Pentecoste, Meditazione,
Castel Gandolfo, 21 ottobre 1962
1


Il Vangelo di san Matteo, capo XXII:

«In quel tempo, Gesù parlava ai principi dei sacerdoti ed ai farisei con parabole, dicendo: Il regno dei cieli è simile a un re il quale celebrò le nozze del suo figliolo. Egli mandò i suoi servitori a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano andare. Mandò di nuovo altri servitori a dire agli invitati: Il mio desinare è già in ordine; si sono ammazzati i miei tori e gli animali grassi, e tutto è pronto: venite alle nozze. Ma quelli non se ne curarono e se ne andarono, invece, chi alla sua villa, chi al suo negozio. Altri poi, presero i servi di lui, li trattarono ignominiosamente e li uccisero. Udito ciò, il re si sdegnò, e mandate le sue milizie, sterminò quegli omicidi e dette alle fiamme le loro città. Allora disse ai suoi servi: Le nozze sono all’ordine, ma quelli che erano stati invitati non ne furono degni. Andate dunque ai capi delle strade e, quanti incontrerete, chiamateli alle nozze. E andati i servi di lui per le strade, radunarono quanti trovarono, buoni e cattivi, così che la sala del banchetto fu piena di convitati. Ma entrato il re per vedere i convitati, vi osservò un uomo che non era in abito da nozze e gli disse: Amico, come sei tu entrato qua, non avendo la veste nuziale? Ma quelli ammutolì. Allora il re disse ai suoi ministri: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto e stridore di denti. Poiché molti sono i chiamati e pochi gli eletti»2.
~
Qui parla della Chiesa, e cioè è una delle parabole che si riferiscono al regno di Dio, cioè alla Chiesa. Il re che vuol celebrare le nozze del figlio è il Padre celeste. E quali sono le nozze? L’unione della divinità [del] Figlio di Dio con l’umanità, cioè il Figlio di Dio incarnato che quindi si è fatto uomo, e acquista la grazia e vuole le anime unite a sé. Quindi lo sposalizio, le nozze fra Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, e l’anima.
Questo significa che le anime devono unirsi a lui, e quanto più l’amore è intimo, tanto più si partecipa alla gioia e all’intimo di Gesù, così da avere i suoi stessi sentimenti, i suoi desideri, i suoi pensieri, le sue parole, la sua attività… la vita!
Gesù portò questo a tutta l’umanità e invitò tutti, ma quanti non accettarono l’invito rivolto dal Padre celeste, e che ripete il Figlio di Dio incarnato: «Venite ad me omnes» [Mt 11,28], venite tutti a me. Ma molti, anche missionari, non accettano l’invito, anzi si contraddicono. I servi che vanno a invitare sono il Papa, i vescovi, i sacerdoti e tutti quelli che fanno un apostolato, anche laico, sì.
E come trattano, come hanno trattato i servi? Gesù disse: Come hanno trattato me, così tratteranno anche voi [cf Gv 15,20]. E come han trattato Gesù? L’han messo sulla croce. E pochi però, e pochi e semplici aderirono a Gesù: i pastori, Maria, Giuseppe, tanti pescatori, contadini. Ma quelli che erano i dottori della legge, i farisei che si credevano [di fare]grandi cose e pretendevano di essere essi soli i servitori di Dio, rimasero a mani vuote, anzi chiesero la morte di Gesù: «Crucifigatur» [cf Mt 27,22-23]. E non avviene anche oggi così? E quanti ancora sono nelle prigioni, e quanti già sono morti nelle carceri, e le persecuzioni un po’ dovunque… La Chiesa anche oggi ha dei dolori, delle pene come in ogni tempo.
Ma se molti rifiutano, ecco, il re manda a chiamare i poveri, coloro che sono per le strade, e cioè quelli che lavorano o quelli che non possono lavorare, che sono nelle necessità, povertà. Ecco che molti di questi… e vedete sempre le chiese affollate di gente comune che non di signori e di potenti e di quelli che hanno fatto studi… pochi.
~
La sala si riempì ma il re che celebrava le nozze del figlio si accorse che uno non aveva la veste nuziale, cioè non era in grazia di Dio; perché ci sono anche i cristiani che vivono in peccato, e se si ostinano: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto e stridore di denti. Allora, occorre sempre la veste nuziale, cioè la grazia, e vivere in grazia di Dio, in amore a Dio.
Oh, allora, per venire proprio a noi in particolare: la grazia del Signore investe certe anime più abbondantemente. Gesù attira quelle anime ed esse si arrendono al suo amore, e desiderano di unirsi a lui per tutta la vita, per tutta l’eternità: e questo è amore, è vocazione. Perciò, si arriva alla professione in che maniera? Non perché il cuore non senta… no: il cuore sente; la donna, d’altra parte, è ordinata all’uomo. Ma perché è portata a Gesù? Perché lo ama e lo ama così da volere non intramezzo, nessuna persona in mezzo… Gesù, unione intima a Gesù. Quindi la vocazione e la professione sono il risultato dell’amore a Gesù. Se vi è questo amore vivo, sentito e profondo, quest’amore il quale vuole manifestarsi e vuole essere vissuto in intimità con Gesù… ecco la vocazione, e quindi la professione è per amore. Ma quando poi questa figliola ha scelto Gesù, che cosa avviene? Non è che il suo cuore debba esser solitario, senza affetto, ma ha trovato uno sposo degno: Gesù. La donna è ordinata all’uomo e la donna può contentarsi di un uomo terreno; e l’anima, la giovane che ha aspirazioni più alte, [desidera] un amore più alto, profondo, l’Uomo Dio vuole, l’Uomo che è anche Dio, il quale accontenta: Se vuoi… [Mt 19,21]. Gesù l’ha fatto sentire, ed ella si sente lieta con lui, con Gesù; anche se poi lì son le prove, le prove in varie maniere: e ci son i sacrifici da fare e l’obbedienza particolarmente, e poi la delicatezza e poi la povertà, e poi l’apostolato, e poi le varie cose che vi sono sempre nella vita, e sono particolarmente le Costituzioni che richiedono abnegazione.
Se l’anima vive in un amore più perfetto, se questa vocazione è vissuta in un amore più perfetto, la vita religiosa non pesa; e se anche qualche cosa è difficile, è sacrificio,
~
lo si fa volentieri per Gesù, per il paradiso. Quindi ciò che deve sostenere la vocazione è ancora l’amore; e ciò che ti perfeziona e rende degni dell’entrata in paradiso, è ancora l’amore. Cosicché la vocazione sentita, la vocazione corrisposta, la vocazione vissuta, la vocazione che si consuma, che si perfeziona, che si salda per l’eternità… la morte accettata baciando Gesù crocifisso e offrendo la vita: Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito [cf Lc 23,46]. Poi può anche dire le parole: Tutto è compiuto, «Consummatum est» [Gv 19,30], ho fatto tutto ciò che volevi. E allora l’anima spira, si distacca dal corpo, entra, arriva all’amplesso eterno con il suo Sposo divino.
Quindi, ciò che avete da curare in modo speciale è l’amore! Qualcheduno calunniando [le] suore: Oh, se avessero un cuore, non abbandonerebbero i genitori!. Che cosa dicono?! Hanno un cuore più bello, invece; hanno un cuore che è più sensibile per le cose spirituali, celesti, per Gesù. E perché stanno in tante fatiche, le suore? Ospedali e lavori di tante qualità… ricordando anche le missionarie, ricordandole anche oggi perché è Giornata Missionaria3. Oh! Non perché non amino, ma perché amano: amano Gesù e in Gesù amano le anime!
Amare, quali anime per voi? Quelle che son chiamate da Gesù, che son la parte migliore. Quindi la vocazione vostra è la vocazione migliore in questo senso… e avanti, portarle al
~
Signore… portarle al Signore. Andate nel bosco, andate nelle campagne, per i campi: cercate i fiori più belli e portarli a Gesù. I fiori più belli e i più profumati: questo è il gran lavoro.
Oh, però rimanga ben impresso che quest’amore è unione di pensieri, di sentimenti, di desideri con Gesù, con i pensieri, i sentimenti, i desideri, i voleri di Gesù. Questo: che non è solamente una sensibilità, quest’amore, una dolcezza che si sente magari dopo la Comunione… perché vale di più un atto di amore intiero, di pensiero e di volontà, di cuore con Gesù, che non diecimila sospiri o pensieri vaghi, così incerti: no… vero amore, la vera unione con Gesù. Queste sono le nozze che il Padre celebra per il suo Figlio, il quale si unisce all’anima, e l’anima si unisce a Gesù… [fino a] quelle [che] sono le nozze eterne.
Sopra questo punto ci son tanti trattati ben scritti, particolarmente il libro La vera sposa di Gesù Cristo4; anche il libro La vita interiore5, che porta qui; e poi un po’ tutte le vite delle sante vergini, le quali [sono] vergini con il vergine Gesù: l’amore soprannaturalizzato, più alto, e in Gesù, poi, l’amore a tutti gli uomini.
Se vi sentite ben illuminate, potete far la Visita lì sopra, anche oggi, domani, quando crederete; e se invece non vi sentite ben illuminate, domandate la luce al Signore. Che cosa sia la vocazione: è la chiamata all’amore perfetto; è la chiamata, ma ha bisogno sempre [del] se vuoi: se proprio vuoi vivere questo! Allora sì: Se vuoi, vieni e seguimi [cf Mt 19,21]. E così che lo possiate ripetere a mille anime, a centomila anime!
Quale intimità con Gesù, lo Sposo celeste, sentono certe anime! Non solamente un sentimento, ma proprio mostrato con l’azione, con l’apostolato che allora è più completo.
~
Il Signore ci illumini, ci dia grazia di essere sempre portati avanti dall’amore. E l’ultimo atto, il maggior atto di amore è accettare volentieri la morte6: allora quella unisce a Gesù l’anima, eternamente e beatamente.

Sia lodato Gesù Cristo.
~

1 Nastro originale 142/62 (Nastro archivio 129c. Cassetta 129bis, lato 1. File audio AP 129c). Titolo Cassetta: “Gli invitati alle nozze. Le Apostoline”.
2 Vangelo: Mt 22,1-14.

3 Ricorreva la 36a Giornata Missionaria Mondiale, una “grande opportunità per stimolare il fervore e la generosità dei cattolici nell’aiuto al lavoro dei missionari” (GIOVANNI XXIII, Amantissimo Patris, Lettera al card. Agagianian, Prefetto della S. Congr. de Propaganda Fide…, 3 maggio 1962, in AAS 54(1962), pp. 429-434). Ricordiamo che nel mese di maggio si era anche celebrato il I Congresso Missionario Internazionale a Lione (Francia). Cf ID., Gratulamur, Lettera al card. Gerlier, arcivescovo di Lione, in occasione del I Congresso Missionario Internazionale, 20 marzo 1962, in AAS 54(1962), pp. 382-385.
«Nel 1926, l’Opera della Propagazione della Fede, su suggerimento del Circolo missionario del Seminario di Sassari, propose a Papa Pio XI di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale. La richiesta venne accolta con favore e lo stesso anno fu celebrata la prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, stabilendo che ciò avvenisse ogni penultima domenica di ottobre, tradizionalmente riconosciuto come mese missionario per eccellenza» (CEI, Ufficio Nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese Fondazione Missio).

4 La vera sposa di Gesù Cristo: la monaca santa per mezzo delle virtù proprie d’una religiosa, è una delle più belle opere spirituali di sant’Alfonso M. de Liguori (1696-1787), che vide la luce nel 1760-1761. La Pia Società San Paolo lo pubblicò la prima volta ad Alba nel 1928 e lo ristampò successivamente in diverse edizioni.
5 Potrebbe trattarsi del già citato volume di AMATO DAGNINO, La vita interiore…, pp. 521-625 (unione dell’anima con Cristo), 639-664 (incorporazione dell’anima a Cristo), 1103-1120 (unione trasformante); oppure del testo di FRANÇOIS POLLIEN, Vita interiore semplificata e ricondotta al suo fondamento, Cinisello Balsamo 199610, pp. 185-186; 314-316.

6 Il PM dice: è l’accettazione volentieri della morte.