52. SENTIRE COMPASSIONE PER LE ANIME
Lo spirito di riparazione: preghiera, mortificazione, apostolato
Meditazione alle suore e alle ragazze, Torino (SAIE), 8 ottobre 19621
Se un’anima ama veramente Dio, ama veramente Gesù, ama veramente la Chiesa, che cosa fa? Cerca di riparare le offese che si fanno a Dio, alla Chiesa, a Gesù Cristo. Questo è uno dei segni, lo spirito di riparazione, uno dei segni che veramente si ama il Signore. Perché, questo: se si ama, ad esempio, il proprio papà o un’altra persona che ci è cara, e se vengono fatte offese al papà o a quell’altra persona cara, ci dispiace. Sentire quell’offesa quasi come fatta a noi, e alle volte ci dispiace ancor più che se fosse fatta a noi. Ora, con tanti peccati che dominano il mondo, che deturpano la terra, creata da Dio, tanti peccati per cui le anime si rovinano e camminano per la strada dell’inferno… le amate queste anime? Lo amate veramente Gesù?
Allora, suppliche perché sia allontanato il peccato, riparazione alle offese fatte a Dio, riparazione dei peccati, i quali attirano sulla terra tanti castighi, tanti disordini… lo spirito di riparazione.
Che cosa disse il Cuore di Gesù, apparendo, cosa disse a santa Maria Margherita Alacoque? Chiedeva costantemente la riparazione; e mostrava, Gesù, il suo Cuore infiammato di amore ma circondato da una corona di spine, e sopra il Cuore
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stesso una croce; e chiedeva alla santa e a tutta la Chiesa riparazione, e la festa stessa del Sacro Cuore di Gesù è una festa indirizzata alla riparazione2.
Che cosa chiedeva Maria a Lourdes? Preghiera per i peccatori, riparazione. E che cosa chiedeva Maria a Fatima? Di nuovo, preghiera per i peccatori, riparazione del peccato.
Vi è in noi questa sensibilità? Anime che sono un po’ egoiste anche nella loro pietà, pensano solo a se stesse: non c’è tutta la vera pietà, tutta la vera pietà. E allora chiediamo al Signore di avere tanta sensibilità, così da sentir compassione di tutte le anime che sono travolte dal peccato, o dall’orgoglio o dall’avarizia o dalla sensualità o da altra passione… Compassione è pregare. E se molti entrano per la strada che conduce all’inferno, perché non ci mettiamo a pregare per tutte queste anime? Gesù chiama… e i cristiani stessi vanno ai sacramenti? Quanti mancano persino al dovere pasquale… E quanti errori nel mondo! Quanti errori contro il Vangelo, contro la Chiesa, contro Dio… fino all’ateismo. Quel gran libro Andiamo al Padre per mezzo di Gesù Cristo3, quanto è utile che venga letto! Riparare in modo speciale l’ateismo, che un po’ c’è sempre stato, ma ora è anche organizzato. Riparare con fede viva! E cioè una fede che porti allo zelo: desiderio di diffondere la fede, diffondere la dottrina cristiana in tutte le maniere. La riparazione particolarmente per i peccati moderni – diciamo -, i peccati dei tempi nostri. Non che i tempi nostri siano peggiori degli altri tempi, ma oggi vi sono tanti mezzi di bene di più, e gli uomini possono abusare di tutti questi mezzi per il male. Così abusano della stampa: e quante riviste scandalose! Ma delle cose che vengono date in pasto, in lettura alla gioventù femminile, alla gioventù maschile, ai fanciulli stessi, ai bambini!
Ora, il cuore nostro è sensibile o insensibile? Allora la riparazione per la stampa cattiva, per i cinèmi che proiettano
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per lo più il 75, l’80%, cose che non si dovrebbero vedere né sentire. E poi vi è la radio e la televisione, che in Italia ha ancora una certa moderazione, ma però non sempre tutto è moderato, è trattenuto nei limiti del giusto e di ciò che è buono. Così anche i dischi, così le canzoni. Il cardinal Valeri4, facendo un discorso ai Superiori degli Istituti Religiosi diceva: Io non vado mai alla televisione, perché mi disturba lo spirito, riempie la fantasia in maniera che [poi] ci vuol più raccoglimento, più forza a raccogliersi; e anche perché persino al mattino si risvegliano nella fantasia quelle immagini, quelle scene intravedute, e mentre che io vorrei concentrarmi tutto nella Messa, nella meditazione…. Non è vietato sentire il Notiziario, ma quel che c’è in più e quel che c’è in meno, in generale non seguire… Tuttavia può essere usata sia la stampa come il cinèma come la radio, può essere usata per il bene. Sì, usarla in bene in riparazione degli abusi che si fanno... e che quindi questi mezzi sono usati per il male.
Oh! La riparazione si fa in tre maniere.
Primo, con la preghiera: offrendo Comunioni e Messe in riparazione, e delle offese di Dio e degli scandali che vengono alle anime.
Secondo: qualche mortificazione, qualche penitenza… e sceglierla. D’altra parte chi professa e vive il voto, la virtù dell’obbedienza, ripara i peccati di disobbedienza e di disordine, di rivoluzioni, di… quei peccati che son contro la legge di Dio. E poi con la pratica e l’esercizio della castità, il voto, la virtù della castità, allora si riparano i peccati che procedono dalle passioni, dai disordini, dalla sensualità, dalla pigrizia, dalla golosità. E con il voto, la virtù della povertà, si riparano i peccati che procedono dalla concupiscentia oculorum [1Gv 2,16]: avarizia, disordini, ladroneggi, inganni, furti, eccetera… abusi del denaro, specialmente quelli che hanno in abbondanza i beni della terra e ne abusano solo per una
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vita più peccaminosa, alle volte; almeno, non sempre usano dei beni della terra per il servizio di Dio e per la loro anima, per la loro eternità.
Ma terzo modo di riparare è proprio l’ufficio che fate, cioè nella diffusione della verità… della verità la quale non si può predicare tutti i giorni, ma ci son sempre occasioni: al massimo, nelle condizioni ordinarie, c’è il catechismo domenicale. Ma le letture son cose di tutti i giorni, e sono i predicatori silenziosi i quali vengono sentiti a tutte le ore, se si vuole. Ed è sempre là il libro, pronto per essere letto. E quale proporzione c’è tra i libri non buoni e i libri buoni? Il 90% non è buono. Parlo di quello che riguarda la lettura ordinaria. E togliamo pure e mettiamo a parte i libri scientifici, che sono buoni quindi - quando c’è bisogno. E allora diffondere al massimo, perché sempre Leone XIII predicava: Opponete stampa buona a stampa cattiva; e oggi la Santa Sede: Opponete pellicole buone a pellicole cattive5, eccetera… Quella è riparazione per mezzo dell’apostolato. Si ha veramente amore a Gesù? Si pensa alla rovina di molte anime, specialmente quando si tratta di bambini ancora innocenti, e degli scandali che sono disseminati e si moltiplicano particolarmente nelle città? Quale scandalo maggiore che la stampa disordinata! Perché poi entra in tutte le famiglie… E che cosa avviene in certi cinèmi? E che cosa si sente nei discorsi, [al]la radio, eccetera?
Riparazione. Tre modi: con la preghiera, con la mortificazione e con l’apostolato.
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Il Signore ci dia la grazia di un cuore sensibile, un cuore che ama veramente Gesù e che si addolora per le offese che si fanno a Gesù. Non pietà egoista, che pensa soltanto a sé, che poi è una pietà monca, è una pietà insufficiente, è una pietà molto imperfetta. Se veramente si ama Dio, occorre che noi sentiamo ripercuotersi la eco nel nostro cuore delle offese, dei peccati che si commettono contro Dio.
Anime che camminano per la via del peccato, gente che lavora, che traffica, che si mostra tutta in attività… si direbbe [che] son tutti vivi, son tutti in attività, sono in salute. Ma la loro anima com’è? «Nomen habes quod vivas, et mortuus es»6 [Ap 3,1], sembrano gente viva e invece nello spirito sono morti, perché sono privi della grazia di Dio, della vita della grazia, quindi della vita eterna, finché sono in quello stato.
Concludiamo: che cosa facciamo noi di riparazione? Si offre la giornata in riparazione? Si fa l’apostolato in spirito vero di riparazione? Si fa la parte positiva, proprio per l’aiuto alle anime?
La nostra pietà quindi è profonda? Procede da un amore intenso a Dio, a Gesù, alla Chiesa, alle anime? E tutto si fa per amore a Gesù e alle anime?
Proposito: ognuno scelga quello che gli è più facile offrire a Gesù in riparazione.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 141/62 (Nastro archivio 129a. Cassetta 129, lato 1. File audio AP 129a). Titolo Cassetta: “Spirito di riparazione”. Probabilmente, questa meditazione era indirizzata, oltre che alle Apostoline, anche ad alcune ragazze dipendenti della SAIE.
2 Cf AP 1960, p. 266, nota 12.
3 Si tratta del testo, che ebbe diverse edizioni, del vicario generale di Grenoble, poi vescovo di Cambrai (Francia del nord): EMILE GUERRY, Andiamo al Padre. Meditazioni, Milano 1938, 357 pp.
4 Il cardinale Valerio Valeri (1883-1963) era il Prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi, in carica dal 1953 fino alla morte.
5 Leone XIII, Gioacchino Vincenzo Pecci (1810-1903), Papa dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903, diede grande attenzione ai temi sociali e alle necessità dei tempi nuovi. Fu effettivamente definito “il primo Papa della Stampa”, per la sua insistenza verso l’uso della “buona stampa” da parte dei cattolici da opporre al male che si insinua attraverso i libri e le riviste… Cf Documenti pontifici sulla stampa (1878-1963), Edizioni della Radio Vaticana, Città del Vaticano 1964, 573 pp.; cf anche GIACOMO ALBERIONE, Abundantes divitiae gratiae suae, (AD), Storia carismatica della Famiglia Paolina, Roma 1998, 14; ID., L’Apostolato dell’Edizione, (AE), Manuale direttivo di formazione e di apostolato, Roma 1998, 11-17; UPS, I, 313-318; III, 131; IV, 198.
6 «Ti si crede vivo, e sei morto».