Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. MARIA È LA PIÙ GRANDE APOSTOLA
Vita claustrale, vita religiosa, consacrazione laicale
Ritiro alle ragazze, 1a Meditazione, Torino (SAIE), 27 maggio 19621


Stiamo per conchiudere il mese di maggio. Nel mese di maggio certamente abbiamo progredito alquanto nella divozione a Maria, e allora ricavare qualche frutto stabile, perché il mese di maggio di ogni anno ci deve elevare un po’ di più, particolarmente elevarci con Maria ed in Maria e per Maria e, se vogliamo dare il concetto, anche da Maria.
Ora, ecco, conoscere sempre più intimamente Maria. Maria è la prima religiosa di Dio, secolare; vi è il libro che spiega tutto questo e che è letto dai Gabrielini in questi giorni: Maria la prima religiosa di Dio2, sì. Maria prima religiosa di Dio in quanto a santità sua e in quanto al suo apostolato.
Noi abbiamo come Apostolo per natura, per natura Apostolo, Gesù Cristo: Habemus pontificem et apostolum nostrum Christum Iesum [cf Eb 3,1; 4,14]. Maria è l’apostola per ufficio, per vocazione, per partecipazione, cioè partecipare all’apostolato di Gesù Cristo.
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Che cosa è l’apostolato, allora?
L’apostolato è il far bene alle anime, in qualunque forma, far del bene alle anime! Non si dice apostolato quando si fanno certe opere di carità, buone anche quali opere sociali, ma quando la nostra mira è diretta alle anime, il nostro lavoro o direttamente o indirettamente si orienta, si rivolge alla salvezza delle anime, alla santificazione delle anime. Così Gesù si è fatto uomo per aiutar le anime, per salvarle… e lo chiamiamo il Salvatore. Nessuna anima avrebbe potuto più entrare in paradiso: Gesù è venuto, ha pagato i debiti nostri, cioè ha pagato il debito che noi avevamo di conseguenza per il peccato originale, e egli ha pagato il debito, e con questo egli ha dato la gloria al Padre, ha aperto il paradiso a noi. Gloria a Dio… in excelsis Deo et in terra pax hominibus [cf Lc 2,14].
Quindi l’apostolato è far del bene alle anime. Far del bene: e uno fa il catechismo e l’altro fa le conferenze, una dirige l’Azione Cattolica, l’altra fa scuola in cui entra sempre un po’ il pensiero cristiano, e poi quante forme ci sono a questo riguardo; e poi apostolato è il confessionale; apostolato è l’educazione cristianamente ai fanciulli; apostolato è il pulpito; apostolato è la stampa che illumina le anime e indica le vie della salvezza; apostolato è tutto quello che si riferisce ed è quello che è in Gesù! Il dare il buon esempio, il soffrire per le anime, aiutare le anime con la parola spicciola, aiutare le anime con l’offerta della sofferenza, con la riparazione dei peccati, aiutare le anime poi in tutto quello che è istruzione religiosa o per mezzo della stampa o per mezzo della parola; tutto quello che aiuta le anime a tenersi lontano dal peccato, a riparare i peccati, a convertire i peccatori, a chiamare i giusti alla via più santa, a chiamare alla Chiesa gli eretici e gli scismatici, chiamare alla Chiesa e alla salvezza, alla luce del Vangelo i popoli del mondo: lì è apostolato.
Chi è stato nel mondo fra tutte le creature, fra le creature che già ci sono state, che ci sono adesso e quelle che saranno, chi ha fatto più apostolato fra le pure creature3? Abbiamo
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già detto - a parte Gesù Cristo che è l’apostolo per natura -, Maria è la più grande apostola, Maria ha una vocazione essenzialmente apostola. Si tratta di far del bene alle anime…chi ne ha fatto di più? Maria. Maria, la quale ha dato al mondo il Salvatore, Gesù Cristo; Maria, la quale ha pregato di più per le anime: la sua preghiera è stata quella più gradita a Dio; Maria ci ha dato Gesù e in lui c’è la sapienza, c’è la santità, c’è la grazia, c’è tutta la verità che noi abbiamo, la Chiesa, lo stato religioso, lo stato sacerdotale, tutto quello che è la Chiesa stessa… tutto è già passato per Maria.
E veder là Maria che al presepio riceve il Bambino tra le sue braccia, lo copre con umili panni, lo espone sopra un po’ di paglia nella greppia, avvolto così lo espone all’adorazione di san Giuseppe, all’adorazione dei pastori che vengono, all’adorazione dei magi; e poi lo cresce e lo prepara al mondo… al mondo! Lo ha nutrito, lo ha allattato, lo ha vestito, lo ha custodito, e con lui pregava, eccetera: cresciuto finché egli cominciò il ministero pubblico. Così ha dato al mondo il predicatore, cioè colui che ha dato la verità, che ha predicato la verità; poi ha dato al mondo l’Ostia, la vita; ha dato al mondo il Maestro; ha dato al mondo il Sacerdote - perché poi noi partecipiamo del suo sacerdozio, ma lui è il Sacerdote, noi partecipiamo dei suoi poteri in quanto lui vuole -.
Cosicché, tutto ciò che viene al mondo, è passato per Maria: Qui totum nos habere voluit per Mariam4. Quindi, si immagina un apostolato più grande? Potrete domandare… Ma gli uomini che erano già prima? Migliaia di gente5. Oh! Se si son salvati è [per] quella profezia di Dio: quando Dio, castigando Adamo ed Eva, rimproverò il serpente: E io
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susciterò una donna la quale sarà tua nemica e ti schiaccerà la testa; essa avrà un figlio, avrà un figlio che sarà il santo [cf Gen 3,14-15], e per mezzo del Figlio, Maria ha schiacciato la testa al serpente. E così il giorno in cui si trovavano al Calvario Gesù crocifisso, Maria addolorata, trapassata dalle spade, in quel momento si schiacciava la testa a satana, veniva vinto, in quel momento si apriva di nuovo il paradiso all’umanità… Erano là Gesù, Maria. Quindi anche gli uomini che sono vissuti prima di Gesù Cristo, prima di Maria, se speravano in quella promessa, sono stati salvi; e se i giusti dell’Antico Testamento sono salvi… erano nel limbo aspettando che Gesù morisse sulla croce, cioè che il Figlio di Maria… quell’offerta là di Gesù che si immolava, di Maria che univa i suoi dolori ai dolori del Figlio, ecco, anche allora si son salvati così gli uomini: per Gesù che ci ha dato Maria, che ci venne dato da Maria.
Allora tutto è venuto da Maria, e gli uomini che adesso ci sono e quei che saranno [possono dire]: Benedetto il frutto del tuo seno che è il Salvatore… tutto.
Quindi, Maria è essenzialmente apostola. E perché il Signore l’ha preservata immacolata all’origine, nella sua creazione, nella creazione? Per essere degna madre, cioè per compire il suo apostolato: per poter dare Gesù al mondo. Perché i privilegi di verginità, maternità divina, eccetera? Tutto perché compisse bene il suo apostolato: dare aiuto alle anime. Maria è essenzialmente apostola.
Se voi volete attendere alla vita claustrale, ci sono anche le persone chiamate alla vita claustrale: in Italia ci sono centocinquantacinquemila suore e ventimila soltanto sono di vita claustrale; le altre sono di vita attiva e spirituale, cioè uniscono la vita contemplativa alla vita attiva. E poi ci sono tutti gli Istituti Secolari, i quali comprendono persone che sono consecrate a Dio e che si santificano e portano il bene in mezzo al mondo, in mezzo al mondo e in mezzo alle famiglie, in mezzo alle officine e in mezzo agli uffici e nei vari impieghi, e dappertutto dove si trovano: profumano il mondo del profumo di Gesù Cristo.
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Ora, Maria tutto quel che ha, è stato per poter dare degnamente Gesù Cristo. Quando poi Maria compì il suo apostolato dando Gesù Cristo, offrendolo morto, era finito il suo compito verso Gesù. Allora Gesù le indicò: D’ora avanti è Giovanni ad esser tuo figlio [cf Gv 19,26], e cioè in lui [erano] rappresentati gli apostoli; e allora, ecco, Maria deve guardare gli apostoli dopo, cioè quelli che Gesù aveva scelto, e Maria li aiutò. E quando è chiamata al cielo, adesso aiuta gli apostoli e lei è madre delle vocazioni alla santità, madre degli apostolati, aiuto degli apostolati, luce di quelli che sono nell’apostolato, particolarmente dei sacerdoti e di quelle persone che si consacrano a Dio nel mondo. Perché Maria non è stata soltanto un’anima contemplativa e chiusa in un convento… ha unito alla vita contemplativa, la massima santità interiore, ma ha fatto il maggior bene esteriore che si potesse fare: e cioè dare Gesù Cristo al mondo, e accompagnarlo e assisterlo là nella passione quando Gesù funzionava da Sacerdote, cioè offriva se stesso ed era la vittima e acquistava la grazia da distribuire alle anime. Maria è l’apostola, ma apostola santa.
Quindi, che cosa dobbiamo pensare?
Sì, ci son anime che sono destinate soltanto alla vita contemplativa, ma il numero maggiore, ed è più perfetto: unire la santità interiore all’apostolato esteriore nelle forme in cui voi potete operare sempre meglio. Oh, ci sono tante cose da fare nel mondo, in questo mondo così guasto, così bisognoso! Dalle anime che si offrono per vittima fino alle anime che si spendono e sovraspendono come san Paolo, c’è una gamma, c’è una distesa enorme, sì: quanti apostolati ci sono da compiere!
Ora che cosa dobbiamo dire?
Il pensiero adesso è questo: che negli Istituti Secolari si imita molto bene Maria, si vive la vita di consecrazione e di contemplazione, cioè di pietà; e si vive la vita di attività e si vive proprio lì in mezzo agli uomini. Maria viveva a Nazaret come ogni altra fanciulla; poi come un’altra madre; poi come esule in Egitto, un donna profuga, una profuga, con Giuseppe e portando il Bambino - e si è fatta la Giornata
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del Profugo, c’è la Giornata del Profugo6, e sono fra i più derelitti, fra i più derelitti dell’umanità questi: espatriati dove non hanno un ricovero, una casa, un personale… persone che li conoscano, che [li] soccorrano così facilmente -. Oh! E nello stesso tempo [Maria] viveva nel mondo in massima unione con Dio, viveva nel mondo tutto il suo apostolato; e fu lei che ha capito meglio il Vangelo che Gesù predicava e fu lei che partecipò al massimo ai dolori, alla passione di Gesù Cristo, ecco. Quando poi Gesù disse a Maria: Donna, ecco tuo figlio, Giovanni la prese con sé, la portò in casa. E Maria guidava quella santa casa: e bisogna consecrare le nostre case a Maria, neh!, le nostre famiglie a Maria! Guidava quella casa e Giovanni la manteneva, come prima Gesù, quando aveva dai venticinque ai trent’anni… non c’era più Giuseppe e Gesù lavorava, manteneva anche Maria; e così Giovanni riguardo a Maria, anche quando Giovanni continuava ad andare a pescare in principio, quando non aveva ancor cominciato la predicazione… [lavorava] anche per Maria.

Gli Istituti Secolari aprono una bella vita alla gioventù entusiasta, fervente, tesa verso le anime e tesa verso Dio, tesa verso Dio!
Ora nella seconda meditazione considereremo che cosa significa, quale sia il regolamento, lo Statuto7 - nelle sue parti essenziali però -: l’Istituto delle Annunziatine.
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Pregate un po’ perché possiamo comprendere, seguire… pregare… ed aver di mira quel che ho detto: tese verso la santità e tese verso le anime, l’apostolato! Così radunate le due serie di meriti e una moltiplicata gloria in cielo, perché la gloria in cielo è proporzionata al bene fatto sulla terra.

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 127/62 (Nastro archivio 115c. Cassetta 115bis, lato 1. File audio AP 115c). Titolo Cassetta: “La Madonna, prima religiosa”.
2 Cf LUDOVICO COLIN, Maria prima religiosa di Dio, Torino 1956, 241 pp. (il testo originale francese fu pubblicato dalle Editions Saint-Paul con il titolo Notre-Dame: Première Religieuse de Dieu).
Nella II parte del volume, “La Madonna sorgente di vita religiosa”, l’autore, sacerdote redentorista, dedica il capitolo X al titolo mariano di “Regina degli Apostoli” (pp. 156-178).

3 Qui il PM intende dire: coloro che sono semplici creature.

4 “[Veneriamo, dunque, con tutto l’impeto del nostro cuore, dei nostri affetti, dei nostri desideri Maria: così vuole] colui che tutto volle che noi avessimo per mezzo di Maria”. BERNARDO DI CHIARAVALLE, Nella Natività della B.V. Maria, 7, Milano 19902. Vedi alcune fonti citate dal PM da cui ricava il suo pensiero su Maria Mediatrice di tutte le grazie: GIACOMO ALBERIONE, Per un rinnovamento spirituale, (RSP), Predicazione alle comunità paoline in Roma, 1952-1954, Roma 2005, pp. 440-441.
5 Parole incerte.

6 Nel 1962 vi furono nella Chiesa “solenni manifestazioni” per la ricorrenza del decimo anniversario dalla pubblicazione della Costituzione Apostolica Exsul Familia di Pio XII [AAS 44(1952), pp. 649-704], considerata la “magna charta” della cura pastorale dei migranti. “L’incipit del documento si riferisce alla famiglia di Nazaret, esule in Egitto, modello e sostegno di ogni migrante e profugo” (Migrazioni. Dizionario socio-pastorale, Cinisello Balsamo 2010, p. 485). La Giornata delle Migrazioni era stata istituita da Pio X in Italia già nel 1914 (estesa a tutta la Chiesa nel 2005), con la finalità di rendere solidali le parrocchie e le diocesi verso gli emigranti italiani che cercavano lavoro e condizioni di vita migliori in altri Paesi, e divenne con il tempo una Giornata di sensibilizzazione e raccolta di fondi per tutte le persone “in mobilità” nel mondo (cf Id., pp. 519-522). Ricordiamo anche che nel 1951 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione sui profughi (Convention Relating to the Status of Refugees), e che il 1960 fu dichiarato Anno Mondiale del Rifugiato.
7 Vedi pp. 153-160.