Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIII
DIVOZIONE A GESÙ MAESTRO VIA, VERITÀ E VITA

| [130] Questa mattina abbiamo considerato lo spirito di pietà in genere ed abbiamo veduto come esso sia una spiccata tendenza a stare con il Signore per pensare, pregare, soffrire e lavorare con lui: voler essere, in una parola, un cuore ed un'anima sola con Gesù.
La pietà serve a tutto: per la pace dello spirito, per studiare, per far scuola, per la salute, per ammonire ed educare, per essere efficaci nell'apostolato, per trovare sempre nuove vie, per morire tranquilli.
Lo dice lo Spirito Santo: «Pietas ad omnia utilis est»1.
Utile e benedetta giacché il Signore si compiace di fecondarla in questa vita e specialmente nell'altra.
Io sono persuaso che voi date alla pietà l'importanza che merita, muovendo questa ruota del vostro carro sempre per la prima.
| [131] La vostra pietà ha un carattere speciale, quello che voi dite metodo paolino, che consiste nell'onorare in tutte le singole pratiche Gesù Maestro, il quale è Via, Verità e Vita.
Cominciamo con l'applicarlo alla meditazione. A questo proposito vi dico subito che ora si sta compilando un libro2 con trecentosessantacinque meditazioni per ogni giorno dell'anno: sarà una specie3 dei Santi di ogni giorno4, ma alquanto più voluminoso.
Tutte le Figlie di San Paolo sanno che cosa sia la meditazione e tutte la fanno. Sta quindi da vedere il modo in cui può riuscire più fruttuosa per trarne il maggior profitto, essendo precisamente nella meditazione che Dio illumina la mente e parla al cuore. Nella meditazione si ripete la scena evangelica di Maria che tace, seduta ai piedi del Maestro, tutta intenta ad
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1 1Tm 4,8: «... la pietà è utile a tutto».

2 Probabilmente il Fondatore allude al libro che verrà pubblicato solo nel 1948: Alberione G., Brevi meditazioni per ogni giorno dell'anno. Vol. I, Roma SAS, 1948; Vol. II, Roma SAS, 1948.

3 Originale: spece.

4 I Santi per ogni giorno dell'anno, Alba, Roma, Catania, I ed. 1933. Preparato dai novelli professi del 1931, con Prefazione di Don Alberione.