Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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LA VISITA

| [220] È ottima cosa che voi ora prendiate delle risoluzioni generali per la vita e non soltanto per far bene la professione.
La professione vi apre una via che poi dovrete percorrere sino alla morte. Proponete, dunque, sull'andamento del vostro spirito riguardo a ciò che costituisce la sostanza delle Regole, e cioè la disposizione costante a lasciarvi guidare dalla Congregazione; la prontezza ad istruirvi e ad eseguire; il rimettere le vostre forze, attitudini, il tempo, nelle mani di chi Dio v'ha dato per | [221] guida. Una volta emessi i voti, voi sarete membri della Congregazione, la Congregazione sarà vostra, voi dunque potrete attendervi da lei tutto quanto vi serve per lo spirito, mentre la Congregazione, a sua volta, potrà pretendere da voi tutte le vostre energie.
La giovinetta finché vive in famiglia è libera di scegliere una via o un'altra, ma una volta fatta la scelta deve percorrerla coraggiosamente. Prima di prendere l'ultima decisione (pur tanto importante) essa ha da passare per il noviziato durante il quale studia tutti i lati della vita che vuole intraprendere e vi misura le sue forze; passata però la professione deve camminare svelta senza mai più esaminare se era veramente chiamata o no. Queste, per una professa, sono tentazioni e delle peggiori. La tentazione più grave è sempre quella contro la vocazione, perché non tenta solo di sviare per un momento, bensì di far uscire senz'altro dalle rotaie ed una volta che il treno abbia deragliato, noi sappiamo la sua triste fine! Si tratta, in questi casi, d'allontanare per tutta la vita, il cuore e l'anima dalla volontà di Dio. Dicono i savi che non v'è cosa peggiore dell'ozio; ora, il tornare ad esaminare se stessi quando s'era già fatto, è un vero oziare, un perdere tempo, mentre si avrebbero tante belle cose da fare.
Quando si è fermi nelle decisioni prese senza scrupoli e si agisce in base ad esse, quanto si opera!
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| [222] Alcune dicono tristemente: La mia anima è come una terra secca, non vi cade una goccia di rugiada. Poverette, dove le avete imparate tali frasi? Non le ripetete, non sono vostre; le avete apprese su qualche libro un po' sentimentale, che non era certamente fatto per voi!
Quante tendenze al male io sento!. Eh, sì, non mi dici una cosa nuova; abbiamo tutti una natura corrotta.
È necessario che si divenga svelte, operative! Ma io mi rappresento il Signore così e così. Pensalo come vuoi, ma intanto non perdere tempo nel suo santo servizio.
Siate svelte e decise anche nella vostra pietà. Quando si fanno tanti piagnistei si finisce col non concluder nulla; ci si siede sopra un paracarro e si guardano gli altri che vanno, vanno e ci oltrepassano...
Dice quella suora: Io ho sempre in mente i peccati della mia vita passata e mi sento una pena…. Senti, li hai confessati in noviziato? Sì? Ebbene, abbi un dolore generale di tutti i peccati commessi perché furono offesa di Dio, ti servirà per mantenerti umile, ma ai peccati particolari già confessati ed assolti, non pensar più; correresti rischio di riaccenderti la fantasia... Dice un'altra: Io avevo quella cara superiora, quella carissima compagna ed ero contenta, ora invece.... Lascia stare, il Signore ha voluto che ti separassi da loro ed avrà avuto i suoi fini. Non perder tempo, cammina, che c'è tanto lavoro!
| [223] I generali facevano le condoglianze a Napoleone perché aveva perduto in una battaglia, ma egli invece di dar loro ascolto, guardò l'orologio e: Non è tardi, disse, possiamo ancora vincerne un'altra. E diede gli ordini per un secondo assalto e vinse.
Alcune figliuole stanno lì a disputare: Chissà perché invece dell'Immacolata ci parlano della Regina degli Apostoli, invece del Cuore di Gesù, di Gesù Maestro Via, Verità e Vita....
Ma via, non state a studiare certe questioni, fate la volontà di Dio quale vi si presenta, con tutta semplicità. Non vedete che sono questioni inutili? Non cambiate tanto sovente i propositi, non perdetevi a fantasticare e a cercar consigli, non riempite tanti taccuini e tanto meno fate il diario spirituale. Svelte, svelte! Svelte come la Madonna che era semplicissima. E mettete fede nelle vostre intraprese!
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Questa mattina volevo fermarmi sulla Visita al santissimo Sacramento.

I. CHE COS'È [LA VISITA]

Per noi la Visita non è una meditazione e tanto meno una lettura spirituale, ma è l'andare a trovare Gesù allo scopo d'intrattenerci con lui per adorarlo, ringraziarlo, chiedergli perdono dei nostri peccati e tutte quelle grazie che ci sono necessarie. Figuratevi che abbiate fatto i voti e che per una ragione speciale vi si | [224] permetta di tornare qualche giorno in famiglia. Che cosa fareste? Appena arrivate salutereste la mamma e poi v'intratterreste con lei e alle notizie sue belle o brutte, vi rallegrereste o rammarichereste. Inoltre sfoghereste tutti i vostri sentimenti, e parlereste del nuovo genere di vita (almeno con il riserbo religioso che sempre vi si consiglia) e domandereste quello che vi serve, non è vero?
Natanaele domandò a Gesù: «Dove stai?» e Gesù: «Vieni e vedi»1. Ed egli andò e stette con Gesù tutto quel giorno e la notte ancora e si parlarono a lungo e si cibò alla sua mensa, andò al riposo con lui e chiestogli con insistenza se era veramente il Messia promesso, ascoltò Gesù che gliene dava le prove, cosicché quando venne via era tutto persuaso di questa verità. Quell'andare a Gesù con semplicità di cuore e con fiducia per essere illuminato, gli fruttò davvero luce alla mente, coraggio per seguire il Maestro e finalmente gli aumentò la confidenza per chiedere ed ottenere un mondo di grazie e prima la propria santificazione.
Ecco la nostra Visita. Ma lei ha detto che il rosario e la lettura non costituiscono la Visita. Allora devonsi omettere queste parti?. No, però non abbiano la preminenza. La lettura deve servirvi per illuminare la mente e disporla a meglio onorare Gesù Verità, dato che preferibilmente la fate sulle Sacre Scritture, ma non bisogna leggere tutta l'ora. E così il rosario deve | [225] accompagnare la terza parte in cui onorate Gesù Vita, perché il rosario con la meditazione dei misteri, vi ricorda le grazie
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principali per voi e per gli altri che subito chiedete con le Ave Maria, ma anche il rosario non deve durare un'ora.
La Visita, ben compresa, ha dei grandi vantaggi, perché è quello il tempo in cui rientriamo di più in noi stessi. Nella lettura leggiamo un libro, non siamo noi che parliamo al Signore. Nella meditazione sforziamo la volontà a decidersi nel bene o nell'esercizio di una data virtù, ma nella Visita, raccolte tutte le facoltà dell'anima, compresi della presenza sacramentale di Gesù, noi gli parliamo con parole nostre e gli chiediamo fede, gli confidiamo i nostri difetti, gli esponiamo le difficoltà e soprattutto il forte desiderio che abbiamo di amarlo tanto, tanto. L'anima con Gesù si apre schiettamente e sempre volentieri. Una volta poi che si è sfogata è contenta. La Visita infatti dev'essere il nostro più grande conforto; se non è così, non è ben fatta. Bisogna allora lasciarla?. No, migliorarla! Dopo una buona Visita vi sentirete guarite da qualunque malattia spirituale, qualunque tristezza, qualunque languore. Abituatevi ad andar volentieri da Gesù e non apritevi con gli uomini se prima non avete accennata la cosa a Gesù. Quante volte entrerete in chiesa tutte in lacrime, agitate, sconvolte, tante volte ne uscirete contente e perfin stupite della vostra contentezza. Sentirete | [226] ancora il sacrificio, ma avrete la forza per abbracciarlo, perché Gesù vi terrà per mano.

II. IL NOSTRO METODO

Esistono dieci o dodici metodi di Visite al santissimo Sacramento, ma quello che Gesù gradisce maggiormente da noi è quello in cui lo riconosciamo Via, Verità e Vita. Si potrà indifferentemente iniziare con la Verità o con la Via, premettendo una breve introduzione in cui ci mettiamo bene alla presenza di Dio.
Supponiamo di onorare prima Gesù Via. Facciamo un confronto tra la virtù di Gesù e la nostra, leggiamo quel tratto del Vangelo in cui Gesù ci risulta maggiormente modello e magari la Passione, considerando in essa il lato che più c'interessa: l'umiltà, il silenzio, la pazienza di Gesù. Si viene quindi all'esame di coscienza per notare il progresso o il regresso fatto
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dal giorno prima sul proposito principale, poi dopo un profondo atto di dolore, si stabiliscono nuovi mezzi da prendere per vincersi e si termina con la recita dei misteri dolorosi e con l'Atto di carità o il Miserere.
Gesù Verità. Per compenetrarci delle grandezze di Dio, è bene leggere le Sacre Scritture e specialmente le Epistole di S. Paolo, padre nostro.
Alla fine della lettura si recita l'atto di fede, si protesta al Signore la nostra fede in lui, si domanda un aumento di questa virtù e si recitano i misteri gloriosi (due o tre).
| [227] Gesù Vita. In quest'ultima parte della Visita si chiedono le grazie: qui sì che è il caso di starcene a capo chino! Abbiamo bisogno di tutto e Gesù è la Vita stessa! Grazie per noi e per gli altri, poi si può recitare un salmo o il Veni Creator, ovvero una terza parte di rosario, o se è venerdì la Via crucis.

III. QUANDO DOBBIAMO USARE IL NOSTRO METODO

Dobbiamo in generale servircene, ma quando, entrando in chiesa, abbiamo già il cuore pieno di Gesù ed un solo sguardo al tabernacolo suscita in noi mille affetti e ci basta, accontentiamoci di quello e continuiamo tranquillamente la nostra Visita, purché non tralasciamo la parte dell'esame con il dolore che è il più importante.
Iddio ci ha ordinato di amarlo con tutta la mente e noi lo facciamo con la parte della verità, con tutta la volontà e lo facciamo con la via, con tutto il cuore e lo facciamo con la vita.
Andiamo a Gesù! Non stiamo a dolerci tanto delle nostre mancanze, con un pianto affannoso e sterile: andiamo a Gesù. A Gesù si dia sempre il primo posto, Gesù sia in capo a tutti i nostri pensieri!
L'anima che sarà fedele alla Visita qui in terra, meriterà di visitare poi Gesù in cielo e d'intrattenersi con lui per tutta l'eternità.
| [228] La fedeltà della Visita è quindi uno dei segni più certi di predestinazione. Se andrete a Gesù con cuore retto, egli si farà trovare, non temete! Dovunque andiate, abbiate con voi un tabernacolo
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il più presto possibile e non tralasciate mai e poi mai di andarne in cerca. Anche quando vi sentite fredde come un marmo, andate da Gesù: egli vi riscalderà, vi illuminerà. Quante volte dobbiamo constatare che le Visite a Gesù in Sacramento furono la salvezza della nostra vocazione e magari la nostra fortuna! Siate fedeli alla Visita; essa riassume tutte le altre pratiche di pietà.
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1 Cf Gv 1,46.