Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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12. L'ORDINE SACRO*

Domenica scorsa abbiamo considerato il sacramento dell'estrema unzione; quest'oggi debbo parlarvi dell'Ordine. I primi cinque sacramenti: battesimo, cresima, Eucaristia, penitenza, estrema unzione, sono detti individuali, l'Ordine e il matrimonio sono sacramenti sociali, perché giovano a tutta la società e pongono l'uomo in un nuovo e importante stato di vita.
Il sacramento dell'Ordine infatti serve per la santificazione delle anime, intorno a cui lavora il sacerdote mediante la predicazione e l'amministrazione dei sacramenti; il matrimonio serve per la propagazione del genere umano secondo i disegni divini. Per ambedue questi sacramenti è molto necessario pregare.
Pio X1 non finiva di raccomandare di pregare per le vocazioni sacerdotali.
Che cosa è l'Ordine? L'Ordine è il sacramento istituito da nostro Signor Gesù Cristo per la formazione dei ministri di Dio. L'Ordine è un solo sacramento, ma comprende sette gradi e la pienezza dell'Ordine si ha nell'episcopato.
Dei sette gradi, quattro sono detti minori e tre maggiori. I primi non sono veri sacramenti, ma funzioni ecclesiastiche preparatorie che conferiscono molti poteri e portano alcuni obblighi. Il suddiaconato neppure è sacramento. Lo sono invece il diaconato, il presbiterato, l'episcopato, i quali, poiché indirizzano ad un solo ministero, sono un unico sacramento, come unico è il sacramento risultante dalle parole della consacrazione, sebbene sia sotto le duplici specie del pane e del vino.
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Ordini minori. La tonsura è la porta e consiste nel taglio dei capelli in forma di croce, per ricordare la coronazione di spine del Salvatore e il disprezzo del mondo, che il tonsurato vuol abbandonare entrando nello stato ecclesiastico.
La tonsura non è nemmeno parte del sacramento come gli ordini minori, ma dispone all'Ordine. Per essa il chierico entra a far parte del clero e gode di molti benefici, come l'esenzione dal servizio militare, l'abilitazione alla giurisdizione ecclesiastica, i così detti privilegi del canone, del foro e della competenza.
L'ostiariato è l'Ordine minore per cui con la consegna delle chiavi della chiesa viene conferito al chierico il potere di aprirla e chiuderla e di tenerla con decoro. Voi direte: Anche le suore fanno questo! Ed è vero; ma vedete, come è importante ogni minimo servizio reso a Dio nella sua casa! Tale potestà viene data anche alle suore, perché la necessità lo richiede, ma ciò è soltanto un allargare, una misericordiosa misura disciplinare della Chiesa la quale vuol fidarsi di voi.
Il lettorato: in cui per la consegna del libro della sacra Scrittura e la pronunzia della forma, viene conferita al chierico la potestà di leggere le Scritture in chiesa e di istruire i fedeli.
L'esorcistato: in cui per la consegna del libro degli esorcismi viene conferito il potere di scacciare i demoni e di allontanare dalla chiesa gli indegni. Quest'Ordine era necessario soprattutto nei primi tempi del cristianesimo quando in chiesa convenivano anche i catecumeni i quali, per prudenza, non erano ammessi alla celebrazione dei misteri. Oggi gli esorcismi, essendo più rari, vengono compiuti dai religiosi più anziani ed esperti.
L'accolitato: è l'Ordine minore che rende atti al servizio dell'altare, infatti l'accolito accende e spegne i ceri prima e dopo le funzioni, porge il vino e l'acqua nella Messa solenne.
Ordini maggiori. Il suddiaconato è considerato il primo degli ordini maggiori e porta con sé tre doveri: il celibato, il dovere di portare sempre l'abito e quello di recitare il breviario, e insieme il privilegio di cantare l'epistola e di servire il diacono nella Messa solenne.
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Il diaconato dà il potere di cantare il vangelo e di servire il sacerdote nella Messa solenne. Il diaconato è il primo degli Ordini cosiddetti gerarchici e può vantarsi di essere stato onorato da tre grandi santi: uno della Chiesa di Gerusalemme: S. Stefano protomartire, uno della Chiesa di Roma: S. Lorenzo2 ed uno di quella di Spagna: S. Vincenzo3.
Il sacerdozio o presbiterato dà il potere di consacrare l'Eucaristia, di amministrare i sacramenti tra cui la penitenza, di governare i fedeli. Il sacerdozio viene conferito con grande solennità essendo della massima importanza.
L'episcopato è la pienezza del sacerdozio. Il vescovo infatti gode di tutti i privilegi dei sacerdoti, li può ordinare, ha la responsabilità dei medesimi oltre a quella di tutti i fedeli della diocesi. Inoltre il vescovo soltanto amministra la cresima, il sacramento che rende perfetti cristiani.
Vi sarebbe poi ancora il papato che non viene numerato fra gli ordini maggiori perché si conferisce ad una sola persona e non è altro che l'episcopato con pienezza di giurisdizione sui vescovi e su tutti i fedeli, e con il potere liturgico e dottrinale.
Ho detto che l'episcopato, il presbiterato e il diaconato costituiscono un solo sacramento istituito da nostro Signor Gesù Cristo. Ed è vero, infatti Gesù istituì l'episcopato, quando con grande solennità elesse i dodici Apostoli. Il Vangelo dice che egli passò la notte in preghiera e al mattino, al cospetto della moltitudine, chiamò per nome gli eletti4.
All'elezione dei vescovi seguì quella dei sacerdoti e furono i settantadue che egli mandò a due a due, nei vari paesi, per predicare la sua dottrina5; li mandò nei singoli paesi come avviene oggi per i parroci, mentre ai vescovi affidò in seguito la fondazione delle varie Chiese nel mondo intero.
Dopo la sua risurrezione, il divin Maestro comparve nel luogo ove Apostoli e discepoli si erano ritirati per timore dei
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giudei, soffiò su di essi e disse: «Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e saranno ritenuti a chi li riterrete»6. Con queste parole conferì ai vescovi e ai presbiteri il potere di rimettere i peccati; quello di consacrare l'Eucaristia l'aveva dato nell'ultima cena con le parole: «Hoc facite in meam commemorationem»7.
E i diaconi? L'istituzione dei diaconi è pure divina sebbene sia stata fatta per mezzo degli Apostoli. Ne parlano gli Atti degli Apostoli: «In quei giorni moltiplicandosi i discepoli, si levò un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché nella distribuzione quotidiana le loro vedove erano trascurate. E i Dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: Non è bene che noi lasciamo di predicare la parola di Dio per servire alle mense; scegliete adunque, fratelli, sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza, ai quali potremo affidare tale ufficio. Noi invece ci occuperemo totalmente della predicazione e dell'orazione. E piacquero tali discorsi a tutta l'assemblea e ne elessero sette: Stefano, pieno di fede e di Spirito Santo; Filippo, Procoro, ecc. »8. Ecco l'istituzione dei vescovi, dei sacerdoti e dei diaconi nella Chiesa di Dio.
La Chiesa va molto adagio nel conferire gli ordini. E voi lo sapete, per formare un sacerdote ci vogliono: cinque anni di elementari, cinque di ginnasio, tre di liceo, quattro e talora sei di teologia; diciassette o diciotto anni di studio accompagnati dall'esercizio costante delle virtù; come vedete è cosa ben più ardua che il formare una suora. In capo a sei mesi la suora prende l'abito, fa poi un anno o due di noviziato ed eccola professa! Ma per un sacerdote si richiedono grandissime e lunghe cure, spese immense, virtù distinte e zelo nel candidato. Quanto è difficile!
Negli anni di preparazione il demonio non manca di tentare e lusingare i chiamati. Si è calcolato infatti che delle giovanette
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che entrano nelle case religiose ne riescono il sessanta per cento, per i seminaristi è molto minore la percentuale, anche perché entrando da piccoli non sempre hanno vocazione.
Preghiera, adunque, preghiera!

Quali sono i vostri doveri verso i sacerdoti?
1. Stima. S. Paolo dice: «Sic nos existimet homo ut ministros Christi et dispensatores mysteriorum Dei»9. «Ut ministros Christi» perciò non guardino i fedeli se i sacerdoti hanno o no una vasta cultura, purché sappiano bene la teologia.
2. Rispetto. Diceva S. Teresa: Io mi sento di baciare la terra, su cui hanno posato i piedi di un sacerdote. E S. Francesco di Sales narra di aver veduto un chierico accompagnato dal suo angelo custode che gli camminava alla destra. Ebbe occasione in seguito di incontrare in un tempio il medesimo chierico ordinato sacerdote: l'angelo non teneva più la destra, ma la sinistra. E dovendo uscire, l'angelo cedette il posto al ministro di Dio. Il padre dello stesso S. Francesco di Sales non avrebbe voluto che il figlio si facesse sacerdote, ma una volta ordinato, a mensa lo voleva sempre al posto di onore. Quanti begli elogi del sacerdozio leggiamo in S. Giovanni Crisostomo che volle scriverne un libro intero10, e in S. Paolo che non finisce di raccomandarne la venerazione ai fedeli!11.
Fosse anche malato, avesse dei brutti difetti, il sacerdote bisogna rispettarlo. Non offendete, parlandone, i sacerdoti! Non parlate del confessore e se avete da dir qualcosa, dite bene. Ma no, meglio: non parlatene, tacete come tacete della Comunione che è la cosa più santa.
3. Preghiera. I sacerdoti hanno bisogno di innumerevoli e specialissime grazie, per la predicazione, per la confessione, per l'esercizio perfetto del loro ministero. Preghiamo perché il Signore si degni di darci un santo clero. Pregate per il confessore
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che tanto bene fa all'anima vostra. Ma no, pregate per tutti in generale.
4. Aiuto. Essendo il sacerdozio ordinato al bene comune è giusto che i fedeli sostengano i ministri dell'altare come i loro migliori benefattori. L'aiuto dovrà essere duplice: aiuto materiale, perché il sacerdozio non ha dei cespiti di guadagno e generalmente, se non è ricco di famiglia, attende il necessario dalla nostra carità; aiuto morale che è il più importante e indispensabile. Questo si dà: parlando in bene, difendendo se occorra, servendo nella necessità e in mille modi che tanti santi e sante potrebbero insegnarci. Come non ricordare S. Teresa del Bambino Gesù, e prima, S. Teresa la grande, S. Caterina da Siena, S. Chiara12, ecc.?
Daccanto a S. Domenico13 il Signore pose le domenicane, accanto ai francescani le francescane, agli agostiniani le agostiniane, ai salesiani le salesiane.
Che significa questo fatto? Significa che il Signore destina le suore ad aiutarci nell'esercizio del ministero sacerdotale. Come farebbe il povero missionario senza l'assistenza delle missionarie che insegnano catechismo, che curano e formano la gioventù femminile e le donne? In molti campi l'azione sacerdotale da sola sarebbe insufficiente. Comprendiamo dunque, almeno in generale, i pregi del sacerdozio ed i suoi bisogni.
Preghiamo, pregate per tutti i sacerdoti e in particolare per quella mano che assolve la vostra anima, che benedirà la vostra fossa, che vi suffragherà con la celebrazione della santa Messa appena passate all'altra vita.
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* Testo in ciclostilato nel plico di 8 pagine, fogli 3 (22,5x35) di cui all'istruzione n. 10. Autore e data sono indicati in apertura: “17 /11/35. Primo Sig. Maestro”.

1 San Pio X, Giuseppe Sarto (1835-1914), veneto, sacerdote, parroco, vescovo, patriarca, papa dal 1903. Pontificato caratterizzato dalla lotta contro il modernismo. Promosse la Comunione frequente e in tenera età, riformò la liturgia, operò in campo catechistico, riorganizzò la curia romana.

2 Lorenzo (ca. 210-258), diacono. Subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Valeriano.

3 Vincenzo (IV secolo), diacono della Chiesa di Saragozza, martire.

4 Cf Lc 6,12-16.

5 Cf Lc 10,1.

6 Cf Gv 20,22-23.

7 Cf Lc 22,19: «Fate questo in memoria di me».

8 Cf At 6,1-5.

9 Cf 1Cor 4,1: «Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio».

10 Giovanni Crisostomo, De Sacerdotio, opera in sei libri, composta verso il 386, in forma di dialogo.

11 Cf 1Tm 5,17; 1Ts 5,12-13.

12 Chiara d'Assisi (1193-1253), diede inizio al secondo Ordine Francescano detto delle Clarisse.

13 Domenico Guzman (1170-1221), fondatore dell'Ordine dei Predicatori, detti Domenicani