Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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3. DEVOZIONE A GESÙ MAESTRO VIA, VERITÀ E VITA E SPIRITO PAOLINO*

I francescani hanno diffuso il culto della passione di Gesù dopo la stigmatizzazione di S. Francesco ed hanno preso in modo speciale la tesi dell'amore.
I domenicani hanno preso la verità. Tutte le congregazioni hanno portato il loro contributo. La vostra riassume tutte le divozioni mediante l'ossequio a Gesù Verità, Via e Vita. Anche voi dovete dare qualche cosa alla Chiesa, dovete dare Gesù Verità, Via e Vita, ma in tutto, anche nella santa Messa, nella Comunione e nella Visita. Quello che studiate fatelo vivere nella scuola, nella meditazione, in ciò che dite agli altri. La figura di Gesù Maestro portante il Vangelo e la croce rappresenta la Via, la Verità e la Vita.
Voi non siete traduttori di libri, e le suore andando in propaganda non devono dare solo libri, ma in essi vi deve essere il vostro spirito, altrimenti non fate il vostro dovere. Voi dovete ascoltare tutto quello che vi dicono i vescovi, ma prendere solo quello che riguarda l'apostolato esterno; dovete sentire le prediche, ma poi bisogna che le correggiate da voi seguendo le idee della Casa. Tanti capiscono il vostro apostolato, ma ancora in senso materiale, voi dite loro che avete un tesoro da dare: il Vangelo.
Anche voi non prendete l'apostolato in senso materiale, non guardate solo i libri che avete da vendere.
Non siate chiacchierone perché Iddio parla alle anime nel silenzio. Avete introdotto certi canti che non sono secondo il vostro spirito; vivete della teologia dogmatica, morale, ascetica.
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Non siate vanerelle, e con questo non voglio intendere che vi aggiustate bene i capelli facendo apparir belle le trecce; la vanità non si manifesta solo sotto questo aspetto, ma anche nell'invanirsi della scienza. Certune studiano solo per avere un po' di cultura e per dire che studiano teologia.
Studiate la teologia, ma non cercate di voler sapere tutte le cose e perdervi in particolarità, studiate secondo il vostro metodo. Avete una grande responsabilità voi che studiate perché mentre le altre facendo bene la propaganda, facendo bene la minestra, fanno bene il loro apostolato, voi, se non apprendete il vostro spirito, non corrispondete alla vostra vocazione. Quantunque gli altri non vi rimproverino, tuttavia dovete rispondere di tutto davanti a Dio. Temete il giudizio di Dio. Quelle che vanno in propaganda, diffondendo i libri di porta in porta fanno il loro dovere e contribuiscono ad aiutare Casa madre in tutte le spese che deve sostenere [anche] per i vostri studi.
Siate umili; temo per voi che non arriviate a corrispondere alla vostra vocazione per la vostra superbia. Rispettate quelle che vanno in propaganda, che piantano i cavoli, che sono in cucina; disprezzatevi pure, umiliatevi. Siete superbe. Fate bene l'esame di coscienza su questi punti e di queste mancanze accusatevene in confessione; sono queste le cose che dovete accusare perché riguardano i doveri del vostro stato. Temo tanto che non arriviate a capire il tesoro che il Signore vi ha posto fra le mani e che non riusciate a prendere l'eredità che il Signore vuole lasciarvi. Direte: Proprio stamattina è venuto a sgridarci. Sì, proprio stamattina perché sono stato parecchi giorni fuori e non avevo altro da pensare. Le stesse cose mi ha detto il Maestro Giaccardo1 delle Figlie di Roma ed ha dovuto ammonirle perché in questo non seguono l'indirizzo dato. E questo ha servito a confermarmi sempre più in queste cose che vi ho detto. Temo che non seguiate gli indirizzi dati.
Statevene nell'umiltà. Cambiate le vostre idee, siate umili; in sostanza cambiate mente, volontà e cuore.
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* Parole rivolte alle studenti delle Figlie di San Paolo. Dattiloscritto, carta vergata, fogli 1 (21,9x27,5). Il dattiloscritto è senza data; a mano è scritto: “Dal 1930 al 1935, Alba”. Il riferimento alla statua di Gesù Maestro fa situare l'intervento del Fondatore all'inizio del 1935. Dice l'EC: «È finalmente giunta la tanto desiderata statua del Divin Maestro. È in legno […], dell'altezza complessiva di metri 2,40. In una mano tiene il Vangelo aperto con la scritta: «Ego sum Via, Veritas et Vita» e nell'altra una grande croce» (EC, 1[1935]4).

1 Beato Giuseppe Timoteo Giaccardo, nato a Narzole (Cuneo) il 13 giugno 1896. Primo sacerdote paolino, collaboratore fedelissimo del Fondatore, e vicario generale. Muore a Roma il 24 gennaio 1948. Beatificato il 22 ottobre 1989 da Giovanni Paolo II.