Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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5. CONOSCERE - IMITARE - PREGARE MARIA SS. *

Il mese di maggio è già inoltrato e, in questi primi giorni, avete onorato, pregato, imitato la santa Madonna?
Tre cose bisogna fare ad onore di Maria:
1. Conoscerla e cioè istruirsi sopra le virtù, i privilegi, le grandezze sue, le grazie che ella ama concedere; sulla sua vita e i suoi insegnamenti e particolarmente sui tratti della sua vita che meglio dimostrano a quale altezza di grazie e di merito sia ascesa la Mamma nostra del Paradiso.
Figlio, conosci tua madre? Il suo cuore? La sua nascita? La sua vita, durante la concezione e la nascita di Gesù, quella di Nazaret, quella del tempo di passione, della risurrezione del Figliuol suo, dei giorni precedenti e seguenti la Pentecoste, la sua morte e la gloria che condivide con Dio in cielo? Conosci come sei nel numero dei suoi favoriti?
Tu conosci la tua madre terrena, le sue fattezze, certi episodi della sua esistenza e ciò è buono, è gentile, è cristiano, ma conosci ugualmente la Madre celeste?
Chi non si stupirebbe nel sentire da una sorella che non sa chi sia sua madre; come, si direbbe, è possibile? E così vi sono delle figliuole che conoscono a perfezione la mamma di quaggiù, ma ignorano o quasi la Madonna. E diremo di conoscerla attraverso i quadri? Non basta, essi ce la mostrano nelle pose più svariate, secondo i gusti e la devozione degli artisti. Ma per conoscere bene la Madonna bisogna leggere con amore i libri che parlano di lei e ci porgono la sua fisionomia spirituale attraverso il racconto delle sue grandi virtù, poi, fare le meditazioni su lei.
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2. Imitarla: significa fare come i pittori i quali, prima di tracciare sulla tela l'effigie di un personaggio, lo fanno posare e quindi, osservandolo attentamente, ne ritraggono il volto, la persona, l'atteggiamento suo particolare.
Ora, come il pittore ha bisogno del modello, così noi abbiamo bisogno di Maria che è il migliore dei modelli, è uno specchio di virtù. Guardiamola ed imitiamola. Al mattino appena alzati, se abbiamo il proposito sull'umiltà, pensiamo: Com'era umile la Madonna? Se [abbiamo il proposito] sull'ubbidienza: Come ubbidiva? Come faceva la volontà di Dio? E subito si presenterà alla nostra mente la dolcissima e umilissima figura di Maria che riceve l'annunzio dall'Angelo, oppure che viveva presso il tempio, sempre attiva, fervorosa, ubbidiente, silenziosa, puntuale e lieta.
Imitiamola ancora nel suo comportamento, nella sua straordinaria carità quando, lei Regina e Madre di Dio, si recò a servire, come una povera ancella, la cugina Elisabetta che per quanto fosse una donna di grande virtù, era molto inferiore a Maria santissima. In questo mese certamente voi tirerete a sorte i fioretti in cui troverete da imitare la Madonna. Su uno è scritto: Canta bene la lode. Su un altro: Di' con particolare fervore le tre Ave Maria. Su un altro ancora: Appena sarai entrato in chiesa, dopo Gesù, saluta subito Maria. Ecco che nei fioretti trovate non solo da imitarla, ma anche da pregarla.
3. Pregarla. In tutte le sue immagini Maria viene rappresentata come Madre di Dio, rifugio dei peccatori, dispensiera e mediatrice di grazie, che ci ottiene dal Signore luce, santità e merito. Nella Salve Regina, la Chiesa ce la descrive con i titoli più belli, ma il più bello è quello che vediamo raffigurato nel nuovo quadro della Regina degli Apostoli dove la Madonna non serra al suo cuore Gesù, ma lo porge agli Apostoli come il suo frutto dolcissimo, perché a loro volta lo porgano agli uomini.
Quando fra qualche anno passerete in giardino, quegli alberelli da frutta che ora hanno appena le prime gemme allungheranno un ramo e vi porgeranno gentilmente una pesca. Maria però non vi dà una pesca, ma Gesù. Il frutto di Maria è Gesù. Ella lo presentò ai pastori, ai Magi, al tempio, lo pose fra
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le braccia del santo vecchio Simeone, l'offrì sul Calvario, lo restituì al Padre nell'ascensione, l'offre ogni mattina nella santissima Eucaristia1.
Ecco che nella Comunione noi ci nutriamo del frutto di Maria, e poiché Maria ha Gesù, è ricca e con lui ci dona tutto.
Quale regalo più bello potrebbe fare la Madonna agli uomini? La stessa Eucaristia è un dono suo. E che cosa potrà negarci dopo di averci dato tanto? Abbiamo quindi pensato a chiederle una grazia particolare? Ciascuna se ne fissi una, e confidi di ottenerla da sì buona Madre; ciascuna scelga una virtù da esercitare a sua imitazione; ciascuna abbia un libro della Madonna per leggerlo, meditarlo, approfondirlo. Lo avete tutte? Abbiatelo, ne avete proprio bisogno.
Tre cose dunque: conoscere, imitare, pregare la Madonna per crescere nel suo amore ogni giorno sino alla morte. Poi appena sarete in Paradiso, chiedete di lei, andate a prostrarvi davanti al suo trono, baciate quelle mani che vi hanno fatto tante grazie.
Lo farete, non è vero?
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* Testo in ciclostilato, fogli 2 (22x29,5). Sul ciclostilato è posto come titolo: “Predica del Primo Sig. Maestro”. Curatori dei dattiloscritti successivi hanno aggiunto a mano il titolo. “Maria SS.ma. Conoscerla, Imitarla, Pregarla”. È pure indicato: “Maggio 1935”. Non si è potuto precisare ulteriormente la data e il luogo.

1 Richiama la circolare scritta il 1° maggio 1935 nella quale il Fondatore commenta il quadro della Regina degli Apostoli (cf CVV 49; SP, n. 14, 1 maggio 1935).