Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11. PREPARAZIONE ALL'IMMACOLATA*

Molte pie persone vogliono fare un mese di preparazione alla festa dell'Immacolata e, leggendo un libro che parli della santissima Vergine, come ad esempio il Preghiamo l'Immacolata1, trovano molte istruzioni per santificare questo periodo.
Le principali disposizioni per ricevere dall'Immacolata tante grazie sono: conoscenza del grande privilegio dell'Immacolata Concezione; imitazione della Madonna nel suo odio al peccato; pregare Maria Immacolata per essere liberati dal peccato e per poter sempre meglio partecipare dei frutti della croce.
Vedete? Tutti gli uomini che furono, sono e saranno, tutti indistintamente nacquero macchiati dalla colpa di Adamo, tutti ebbero questo tristissimo retaggio, come dice Dante: «Non per mangiar del legno, ma per passar del segno»2.
Ma se tutti nacquero peccatori, tutti indistintamente furono redenti, perché come per un sol uomo venne al mondo la colpa, così per uno solo noi fummo giustificati3. L'albero della croce elevato sul Calvario sta in opposizione con l'albero del paradiso terrestre: questo, albero di morte, quello vero albero di vita. Eva portò il peccato; Maria la grazia, il Redentore. Era giusto perciò che fin dal primo istante della sua esistenza ella fosse piena di grazia.
E che cosa è la grazia? La grazia è un dono gratuito di Dio. Che significa essere in grazia di Dio? Essere in grazia di Dio significa essere suoi amici amatissimi, più amici di quel che si possa essere fra gli uomini. Quando tra noi mortali l'amicizia è molto spinta si dice: Quei due sono amiconi; oppure: Quello sta nelle maniche dell'altro! L'anima in grazia è più che nelle
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maniche di Dio, voi siete più che nelle maniche di Gesù perché egli è nel vostro cuore! Gli uomini nascono alla grazia con il santo battesimo, ne hanno un aumento nella confermazione e successivamente in tutti gli altri sacramenti, e la riacquistano, se perduta, con la penitenza.
Chi fra tutte le creature crebbe maggiormente nella grazia? Maria, che fin dal suo primo apparire alla vita, possedeva una santità più sublime di quella dei più grandi santi e di tutti gli angeli del cielo. Infatti la Chiesa canta: Tota pulchra es, Maria: tutta bella sei, o Maria!. Che splendore, non tanto nel tuo esterno, quanto nel tuo interno, ossia che sacro splendore è in te, mentre l'anima semplicemente in grazia è già bella come gli angeli! S. Giovanni, rapito a contemplare il Paradiso, s'inginocchia davanti ad uno dei beati credendolo Dio, sennonché quello spirito lo avverte: «Oh, non sono io il Signore, egli è infinitamente più meraviglioso!»4. Oh, la bellezza di un'anima in grazia! S. Leonida martire5 si levava di notte e baciava sul petto il suo bimbo ancora in fasce dicendo: Qui abita la santissima Trinità. Questo petto è tempio dell'Altissimo perché vi regna la grazia6.
Maria santissima, appena venuta alla luce, era oggetto di contemplazione da parte di tutto il Paradiso. Che fulgida aurora, che alba radiosa fu la comparsa al mondo di questa creaturina che avrebbe dovuto essere ad un tempo figlia del celeste Padre, madre del Figlio-Dio, sposa dello Spirito Santo!
Che fare adunque per prepararci meno indegnamente alla festa del suo immacolato concepimento? L'ho detto: chiediamo anzitutto un grande aumento di grazia e poi bandiamo dall'anima nostra il peccato.
La Madonna tutta pura e tutta bella, non abbia da vedere macchia nei nostri occhi, sulle mani, sulla lingua, nelle orecchie. Ci rivesta ella della veste candida della grazia, di una grazia sovrabbondante.
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Che cosa fa in noi la grazia? Produce tre effetti: 1) ci rende amici di Dio; 2) figli di Dio, cioè eredi del Paradiso; 3) ci incorpora a Cristo.
1. Ci rende amici di Dio. È niente essere amici di un re, ma è cosa grande essere amici di Dio: «Sarete miei amici se osserverete i miei comandamenti»7. Che fortuna per quella fanciulla, per quel povero, forse da tutti disprezzato, potersi dire amico di Dio!
2. Figli di Dio. La grazia ci rende figli di Dio per adozione. Sappiamo che ci sono due specie di figli: i figli naturali e gli adottivi. Questi ultimi sono quei fanciulli o giovinetti riconosciuti come figliuoli, mediante atti legali, da qualche persona caritatevole che se ne assume la cura e li costituisce suoi eredi. Che onore a questo mondo l'essere adottati da un marchese, da un principe! Ma che gloria essere adottati da Dio! Non vi sembra forse infinitamente superiore? Alle figlie8 sovente fanno invidia le principesse perché le credono gli esseri più fortunati. Avrete ancora da invidiare qualcuno sapendovi non soltanto figlie della regina, ma figlie di Dio?
Questa figliuolanza non è tanto facile a comprendersi, ma crediamo e crediamo alla sua eccellenza. In cielo capiremo il suo valore, per ora ci acquistiamo il merito della fede.
3. Incorporati in Cristo. Tanto più noi saremo incorporati in Cristo, tanto maggiore sarà la nostra gloria. Oh, la grazia di Dio che produce precisamente questo effetto, che bene in terra, che gaudio ci prepara in Paradiso! Pensate qualche volta a quel sospirato momento, in cui il Giudice divino, vedendovi rivestite dell'immacolata veste della grazia, vi dirà: «Veni, serve bone et prudens, intra in gaudium Domini tui: Vieni, o servo buono e prudente, entra nel gaudio del tuo Signore»9.
Quale stima abbiamo della grazia? Ci rispettiamo a vicenda vedendocene adornate? Una mamma santa ricevette in ginocchio il suo bimbo che tornava da essere battezzato. E noi ci rispettiamo a vicenda vedendoci tempio della grazia, ossia dimora
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dello Spirito Santo? E poi si ritiene abbastanza prezioso questo tesoro? Custodiamo gli occhi, la lingua, teniamo a freno il cuore affinché non solo ci difendiamo dal male, ma altresì aumentiamo il nostro più gran bene che è la grazia di Dio. Vi sono delle figliuole che stasera sono più ricche di grazie e di meriti di quanto erano stamane; domani saranno più ricche, posdomani ancora di più, e via di seguito, beate loro! Beate voi tutte che, disprezzando le ricchezze della terra, avrete, come la Madonna, sospirato le sole ricchezze del cielo!
Ebbene, preparatevi con fervore alla festa dell'Immacolata, aumentate i vostri meriti compiendo con diligenza i vostri singoli doveri, facendo ogni cosa con amore, cercando in tutto il più perfetto. S. Andrea Avellino10 aveva [fatto] appunto questo voto: cercare sempre il più perfetto.
Quando le bambine vengono preparate alla prima Comunione la mamma le riveste di bianco, rendendole tutte candide, persino nelle calze. Maria santissima vi renda tutte bianche, ma voi lasciatevi vestire da lei! Curate soprattutto il sacramento della Comunione e della Penitenza. La Comunione vi trasforma, vi incorpora a Cristo, vi dà i suoi meriti, vi porta alla perfezione dell'amore. La Penitenza vi monda dalle macchie contratte, vi rende care a Dio e perciò alla Madonna. Preparatevi bene alla solennità dell'Immacolata. Non attendete la novena. Avvicinandosi una grande festa della mamma i buoni figliuoli non solo diventano più buoni, ma studiano il modo di renderla più soddisfatta in quel giorno, appagando ogni suo desiderio.
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* Testo in ciclostilato nel plico di 8 pagine, fogli 2 (22,5x35) di cui all'istruzione n. 10. I curatori dei dattiloscritti successivi hanno aggiunto a mano il titolo: “La grazia”. Autore e data sono indicati in apertura: “16 novembre 1935. Primo Sig. Maestro”.

1 Ghione A., Preghiamo l'Immacolata, Alba 1930-31.

2 Alighieri D., La Divina Commedia, Paradiso, XXVI, 115.

3 Cf Rm 5,18.

4 Cf Ap 19,10.

5 Leonida (185-255), egiziano, padre di Origene filosofo cristiano. Subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Settimio Severo ad Alessandria d'Egitto.

6 L'episodio è raccontato in Storia ecclesiastica, di Eusebio di Cesarea, cap. VII.

7 Cf Gv 15,14.

8 Piemontesismo: ragazze.

9 Cf Mt 25,21.

10 Andrea Avellino (1521-1608), sacerdote, fondatore con S. Gaetano da Thiene, dei Chierici Regolari, detti Teatini.