37. LE MISSIONI *
In questo primo venerdì del mese noi chiediamo al Cuore di Gesù queste due grazie: l'amore di Dio e l'amore delle anime che sono, in realtà, un'unica carità. Il Cuore di Gesù è venuto a portare il fuoco sulla terra e non ha altro desiderio se non che questo fuoco sia acceso. Per i meriti della sua passione [Gesù] si degni di accendere questa divina fiamma nel nostro cuore, questa divina fiamma per Iddio e la sua gloria, per le anime e la loro pace. Il programma della nostra vita gli angeli possono scriverlo e cantarlo: «Gloria a Dio e pace agli uomini»1, e allora noi rassomiglieremo davvero a Gesù Cristo nelle nostre intenzioni, nelle nostre aspirazioni, in tutto lo sviluppo della nostra vita: spirito, studio, apostolato, povertà. Beato colui che il giorno del giudizio sarà trovato simile a Gesù Cristo, sarà immagine del Figlio di Dio che piacque in tutto al Padre.
Stamattina dobbiamo considerare gli ordini religiosi che si sono consecrati alle missioni fra gli infedeli. Dobbiamo vedere: 1) che cosa sono le missioni; 2) l'esercito dei missionari, esercito che milita nelle trincee avanzate della Chiesa; 3) che cosa noi stessi dobbiamo imparare e imitare.
1. Che cosa sono le missioni. Le missioni sono un mandato, il «mandatum novum» nel suo più alto senso: «Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate»2, e «Nessuno ama di più il suo prossimo di colui che consacra tutto, dà tutta la sua vita per le anime»3. Perciò Gesù Cristo ha detto ancora: «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi: Sicut misit me Pater, et ego mitto vos»4. Ecco, la missione! È un mandare anime a salvare anime. Come il Figlio di Dio discese dal cielo per cercare le
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nostre anime, così egli disse: Voi dovete partire da me e andare a cercare altre anime. «Mitte nos»5: missione, incarico di predicare, incarico di amministrare i sacramenti, incarico di insegnare tutto quello che Gesù aveva insegnato.
«Predicate il Vangelo ad ogni creatura»6, «battezzatele nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnate loro ad osservare quello che io vi ho comandato»7. Ecco le missioni! E come gli Apostoli sono partiti dai piedi di Gesù, sono partiti dal cenacolo o meglio da quel luogo benedetto dove ricevettero lo Spirito Santo, così tutti gli apostoli e tutti i missionari dei secoli seguenti, [sono partiti e] partono dai piedi del vicario di Gesù Cristo, il Papa.
Roma è il centro della cristianità. A Roma vi è il Papa, vicario di Gesù Cristo che continua a mandarli, in ogni tempo, in ogni secolo, in ogni regione, in tutto il mondo. Non a una o a due città, ma al mondo intero perché si compia il desiderio di Gesù Cristo: «Un solo pastore universale, un solo gregge docile ai comandi di questo pastore, un gregge che si lasci condurre ai pascoli salutari»4. Perciò le missioni sono la continuazione dell'opera degli Apostoli e specialmente la continuazione dell'opera di S. Paolo. Gli Apostoli, quando Gesù salì al cielo, si divisero il mondo per evangelizzarlo; particolarmente questa missione fu esercitata da S. Paolo che ebbe una parte vastissima del mondo: evangelizzare i gentili. Egli è chiamato per questo l'Apostolo dei gentili, «doctor gentium, apostolus Christi»9. Tutti i missionari mirano a S. Paolo e riconoscono in lui un modello e il maestro di ogni missione.
[2.] Ai nostri giorni l'opera delle missioni va prendendo slancio ammirabile. I primi tre secoli della Chiesa hanno dato missionari zelantissimi: dopo gli Apostoli, tanti sacerdoti e tanti anche non sacerdoti spandevano, propagandavano la fede cristiana, infatti gli stessi soldati, gli stessi commercianti, andando di luogo in luogo, portavano la notizia del Vangelo. Dopo venne il secondo periodo delle missioni tra i barbari, tra i popoli del nord-est
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dell'Europa che diede frutti meno abbondanti, ma specialmente abbiamo avuto un rallentamento delle missioni nel periodo che va dal secolo XII al secolo XVI. Non che in quel periodo siano mancati i missionari, tutt'altro, piuttosto i missionari hanno trovato difficoltà grandissime. D'altra parte la Chiesa tutta intenta a lottare contro ogni sorta di difficoltà nei luoghi già cristiani, meno poteva attendere all'opera di espansione. Ma dal secolo XVI, quando Lutero10 cercò di allontanare dalla Chiesa nazioni civili e cristiane, la Chiesa sentì il bisogno di rivolgersi ad altre anime, quasi a prendere il posto di coloro che si erano allontanati dal suo seno. E perciò da allora in tante anime si riaccese l'ardore per le missioni: francescani e domenicani, gesuiti e carmelitani, i servi di Maria e tanti altri ordini e istituzioni religiose si diedero a questo apostolato tanto bello e così santo.
Sarebbe bene adesso conoscere lo stato attuale delle missioni fra gli infedeli.
Il personale delle missioni comprende: 15.086 sacerdoti, di cui 5.424 indigeni; 5.364 fratelli conversi, di cui 1.402 indigeni; 30.929 suore di cui 14.918 indigene; 770 studenti e chierici novizi, di cui 500 indigeni; 43.018 istitutori ed istitutrici; 61.941 catechisti; 20.196 battezzatori; 103 medici; 9.454 suore viventi fuori del chiostro; 3.777 giovani che si preparano al sacerdozio in 144 scuole, e 8.420 in 213 seminari minori; 2.834 studenti di teologia divisi in 98 seminari maggiori dei diversi paesi non cristiani e in vari istituti d'Europa.
Le missioni contano 24.779 scuole di preghiera con 745.058 bambini; 26.937 scuole elementari con 1.467.139 fanciulli e fanciulle; 827 scuole professionali con 29.813 alunni d'ambo i sessi; 1.172 scuole primarie superiori con 116.997 partecipanti; 172 scuole normali con 8.142 alunni; 468 collegi con 119.067 alunni e 17 università con 12.000 studenti d'ambo i sessi.
Come istituzioni di beneficenza le missioni posseggono 1.609 orfanotrofi con 76.528 bambini; 677 ospedali con 242.383 ammalati; 2.222 dispensari di soccorso per più di 15 milioni di sofferenti. Inoltre sono al servizio delle missioni 145 stamperie, 10 osservatori e 165 riviste.
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Statistica del personale missionario:
Francia: 7.754; Indocina: 4.612; India: 4.268; Cina: 4.133; Italia: 2.876; Germania: 2.807; Olanda: 2.503; Belgio: 2.175; Irlanda: 1.719; Spagna: 1.404; Canada: 816; Africa (Negri): 788; America (Stati Uniti): 728; Siria: 584; Inghilterra: 571; America Meridionale: 336; Giappone: 320; Svizzera: 293; Austria: 229; Corea: 210. Seguono altri 36 stati.
È poi molto interessante conoscere quali siano gli istituti che maggiormente si sono consacrati alle missioni. Il posto d'onore spetta ai francescani, i figli di S. Francesco; seguono i figli di S. Ignazio, i domenicani, i servi di Maria: questi sono gli istituti più forti perché anche più antichi. E a questa milizia così potente, la quale da tempo è in battaglia con il paganesimo dominante in quelle regioni, si sono aggiunte ai giorni nostri milizie nuove, giovani e piene di vitalità. Ricordiamo almeno: i Salesiani, i Padri bianchi per l'Africa, i Missionari della Consolata, i Pallottini, figli del ven. Pallotti, i Maristi, e poi una serie numerosissima di missionari che sono sorti nelle varie città: Parma, Bologna, Milano, Verona, Venezia. Anche ora però constatiamo che la Francia è sempre la più generosa e i missionari francesi sono sempre più numerosi. I francesi danno alle missioni un contributo grande di preghiere, di sacrifici e di offerte: sono al posto d'onore. Le opere missionarie comprendono: la Propagazione della fede11, l'Opera della Santa Infanzia12, l'Opera di San Pietro apostolo per il clero indigeno13, ecc.
Il libro Stato attuale delle Missioni14 comprende circa 200 pagine di statistiche, e dà una nozione completa di esse, un quadro generale e molto chiaro, fatto a base di numeri; e questi numeri sono veramente belli.
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Ma intanto il Cuore di Gesù questa mattina ci fa sentire la voce: «Messis quidem multa, operarii autem pauci»15, la messe è ancora immensamente superiore, immensamente sproporzionata al numero degli operai. Se si pensa che nella sola Asia i pagani sono più di nove decimi della popolazione, cosa dovremmo concludere? Dovremmo concludere che dopo diciannove secoli dalla redenzione, molti non hanno ancora sentito la parola del Vangelo, della redenzione, sono ancora nelle tenebre di morte, nell'ignoranza più miserabile.
[3.] Quali sono adunque i nostri doveri?
1) Scrivere delle missioni. Bisogna che noi scriviamo delle missioni affinché si suscitino vocazioni, aumenti il personale, affinché sorgano anime che formino un esercito orante in aiuto dell'esercito vivente. Scrivere perché si moltiplichino le offerte.
Quale grido viene dalle regioni pagane del mondo! È il grido di tanti cuori, ma sempre uguale: Mandateci soccorsi, mandateci missionari. Tanto più in questi anni così critici deve essere più grande la nostra fede perché la misericordia di Dio si manifesta maggiormente quando mancano i mezzi umani; allora interviene più direttamente Iddio e le cose di Dio prosperano anche di più.
2) Pregare per le missioni. Pregare per le missioni perché il Signore ce lo ha comandato: «Pregate il padrone della messe perché mandi buoni operai alla sua messe»16.
Chiunque ha un cuore pieno di amore di Dio, chiunque ha un cuore acceso di amore al prossimo, preghi! Sarebbe molto bene che si dedicasse un giorno alla settimana per offrire la Comunione specialmente per le missioni. Quanto piacerebbe questo al Cuore di Gesù! Non abbiamo idea di quel che sono quei bambini, figli di pagani, destinati spesso ad essere pasto dei coccodrilli, buttati via appena nati come cosa d'ingombro, sempre, si può dire, avviliti con una educazione miserabile e spesso la più abbietta. Ah, se noi vedessimo certi bambini, se noi sentissimo le descrizioni che ci vengono di là! Sono famiglie numerose d'ordinario quelle dei pagani, hanno nidiate di bimbi. Quelle anime sono care al cuore di Gesù e Gesù le chiama perché sono anime lontane da Gesù. Quei piccoli, pure nel loro inconscio silenzio,
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invocano il pane del Vangelo e della verità, e non vi è chi glielo spezzi. E se questo potesse dipendere anche da noi, e se noi, per la nostra negligenza, fossimo causa a uno solo di quei piccoli che morisse spiritualmente di fame, cioè si perdesse, come risponderemmo davanti a Dio? Preghiamo adunque.
3) Inoltre accendere nel nostro cuore il fuoco per le anime. Innanzi a questo spettacolo di missionari (15.000 sacerdoti) che abbandonano il mondo e l'Europa e le comodità del vivere civile per recarsi a cercare anime, non ci scuotiamo? Non ci sentiamo quasi umiliati di essere così freddi verso il Signore? Non ci sentiamo quasi umiliati di perdere ore in bagattelle ed in sciocchezzuole? Si accenda il nostro cuore di amore verso Dio, si accenda il nostro cuore di amore verso il prossimo, e siano sante le Comunioni! Siamo tutti ardenti per la causa di Gesù Cristo.
Le missioni hanno un grande bisogno di stampa. In molti luoghi, dicono i missionari, quasi solo la stampa può fare qualche cosa.
Cominciamo davvero ad avere un altro ideale: non il presente ma l'eterno, non il corpo ma le anime, non il denaro o l'onore, ma la gloria di Dio e la pace degli uomini.
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* Meditazione, alla Famiglia Paolina, in ciclostilato, fogli 3 (22,5x34), tenuta ad Alba l'1.9.1933. Nell'originale il titolo è: “Primo venerdì del mese - Le missioni”. Non è indicato chi ha tenuto la meditazione, ma dall'insieme sembra sia del Primo Maestro. C'è copia dell'originale anche presso l'Archivio della SSP.
1 Cf Lc 2,14.
2 Cf Gv 13,34.
3 Cf Gv 15,13.
4 Cf Gv 20,21.
5 Cf Is 6,8: «Manda noi».
6 Cf Mc 16,15.
7 Cf Mt 28,19-20.
8 Cf Gv 10,11-16.
9 Cf 1Tm 2,7; 1,1: «Dottore delle genti, apostolo di Cristo» (Volgata).
10 Lutero Martin (1483-1546), teologo tedesco, monaco agostiniano. Diede origine al luteranesimo e al movimento della Riforma protestante.
11 Pauline Marie Jaricot (1799-1862), francese. Ebbe l'intuizione dell'Opera della Propagazione della Fede, movimento di preghiera e raccolta di offerte per le missioni cattoliche.
12 Pontificia Opera della Santa Infanzia, fondata nel 1843 da mons. Forbin-Janson in collaborazione con Pauline Marie Jaricot, allo scopo di salvare la vita naturale e soprannaturale dei bambini pagani.
13 Opera istituita nel 1888 a Caen, con sede a Roma, opera pontificia dal 1922.
14 Cf Stato attuale delle Missioni, a cura dell'Unione Missionaria del Clero, Roma 1934. Attualmente è titolato: Guida delle Missioni cattoliche, Pontificie Opere Missionarie, Roma 1970.
15 Cf Mt 9,37: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi».
16 Cf Mt 9,38.