Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21. MAGNIFICAT ANIMA MEA MARIAM *

Abbiamo posto Maria come sigillo sul nostro cuore e sul nostro braccio, perché l'amore è forte come la morte e perché la santa gelosia è inesorabile1 come l'inferno1. Ora, il frutto che si deve ricavare è un triplice progresso: nella fede, nella speranza e nella carità.
Nella fede e nella scienza sacra: che da un maggio all'altro noi abbiamo un vero progresso nello studio, nella scienza, nella penetrazione delle cose divine e, più di tutto, nello studio che è l'impegno costante a progredire.
Dobbiamo ancora progredire nella virtù: da un maggio all'altro sia un camminare più avanti, a passi più decisi nel progresso nella fede, nella speranza e nella carità, e specialmente in quest'anno sia molto largo il progresso nelle tre virtù religiose: castità perfetta, obbedienza perfetta, povertà perfetta, essendo questo uno dei fini principali che ci proponiamo nei vari corsi di santi Esercizi che si terranno. Un vero progresso nella virtù paolina, per entrare più addentro nello spirito e avanzare in quel senso, in quel gusto e in quelle tendenze proprie dello spirito di S. Paolo. Dobbiamo ottenere questo progresso nella mente, perché divenga più soprannaturale, nelle azioni che siano accese da una volontà soprannaturale, nel cuore che sia acceso da un vero spirito di orazione e dall'amore all'Eucarestia.
Noi oggi salutiamo Maria e come veri figli le giuriamo amore e fedeltà.
Quando Maria si incontrò con Elisabetta, questa illuminata da una luce divina la salutò Madre di Dio, e Maria uscì allora in quel cantico sublime: «L'anima mia ingrandisce, loda il Signore»1. E voi che avete il cuore pieno di amore per questa grande Madre, voi con il cuore così acceso di amore filiale le rispondete
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oggi: Noi ti ingrandiamo, o Maria, noi ti lodiamo, noi scriviamo di te, o Maria, noi parliamo a tutti di te, fiduciosi nelle parole che la sacra Scrittura dice di te: «Qui elucidant me, vitam aeternam habebunt»4. Noi lodiamo Maria facendola padrona del nostro cuore; la ingrandiamo stampando volentieri e diffondendo quel che la riguarda, cioè tutta la letteratura mariana. Si può dire che non sia uscito in quest'anno un periodico, un foglio che non contenga anche indirettamente un accenno o una lode alla Madre di Dio e Regina nostra.
Oggi avete cantato il nuovo Magnificat5, tanto bello, e in poche parole ora ne spiegheremo il senso.
Magnificat anima mea Mariam. E noi, come abbiamo già visto, la ingrandiamo, la magnifichiamo, la lodiamo scrivendo di lei, facendola conoscere a tutti, diffondendo la sua letteratura.
Et exultavit spiritus meus in Matre, Regina et Magistra mea. Il nostro spirito, il nostro cuore esulta nella santa Madonna, il cuore dei figli esulta perché: Quia respexit Deus virginitatem et humilitatem ancillae suae, ecce Matrem Dei eam proclamant coelites et homines. Dio riguardò la verginità e l'umiltà di Maria sua ancella, e se per la sua verginità piacque, concepì per la sua umiltà. E avvenne che per questo la proclamano Madre di Dio coelites et homines, che si rispondono lodando Maria: Beata la Madre di Dio!
Quia fecit ei magna qui potens est et immaculatam, et virginem et in coelum assumptam: Colui che è potente, nostro Signor Gesù Cristo ha fatto grandi cose alla Madre sua, le ha dato tre privilegi: l'aurora di Maria è la sua immacolata concezione, la sua via
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è la verginità, la sua gloria è l'assunzione. Qui si compendiano le vittorie che ella ha concesso all'umanità: la gloria agli uomini illustri, la verginità a tante anime, la gloria a tante anime che grandeggiano nel cielo. Ah, fortunato chi ama e chi cerca Maria! Chi l'ama l'ha già trovata e chi la cerca la troverà! È una madre che aspetta i suoi figli, che li chiama, che li accoglie sempre con le mani piene di doni e nessuno parte da lei sconsolato.
O cuori che vi scoraggiate, anime dubbiose, anime tentate, giovani buoni preoccupati della vostra innocenza, anime assetate di santità e di meriti, coraggio, voi siete i figli di una grande madre! Et misericordiae Mariae a progenie in progenies, diligentibus et quaerentibus eam.
Potentia et sapientia et amor eius salvat humiles mente cordis sui. Vi è una tessera per essere sempre bene accolti da Maria, che siamo umili, ma umili nel segreto del nostro cuore, e allora per peccatori che siamo l'amore di Maria ci salverà dal peccato e ci condurrà alla santità. E infatti chi segue Maria ne resta ammirato, e il profumo delle sue virtù, della sua santità trascina i cuori e li fa correre nella via della perfezione: Trahit omnes respicientes in eam, in odorem unguentorum suorum currentes. Oh, il profumo delle virtù di Maria rubi i nostri cuori e li accenda di amore e li trascini verso il paradiso!
Esurientes implet bonis, caecis praebet lumen cordis: a quelli che hanno fame e sete della giustizia e della santità ella dà ogni bene, e a coloro che sono ciechi e ottenebrati dalle passioni Maria fa risplendere il sole di giustizia: Gesù.
Suscepit orbis Magistrum suum, benedictum fructum ventris sui, Jesum. È per Maria che noi abbiamo ricevuto il Maestro divino Verità, Via e Vita, e quindi concludiamo con S. Paolo: Qui in ea factus est nobis sapientia a Deo, et iustitia et sanctificatio et redemptio6 in saecula. Gloria Patri... In Maria, il Figlio di Dio, sapienza divina, s'incarnò per noi, ma non solo, si fece per noi santità e redenzione, e quindi in Maria abbiamo tutto. Oh, chiediamo dunque alla santa Madonna la grazia di essere fedeli alle promesse fatte, di averla sempre come sigillo nella mente, nel cuore, sul nostro braccio, che la vita nostra sia tutta un inno a questa grande madre che Iddio ci ha dato! Sia ella
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sempre nel nostro cuore in vita, per poterla avere con noi in morte e nell'eternità.
Oggi ci è sembrata troppo angusta la chiesa per contenere le nostre lodi, e siamo usciti all'aperto, sotto la volta del cielo a innalzare i nostri canti alla grande Regina del cielo e della terra, per unirci al coro che parte dall'universo tutto, per invitare il creato tutto a unirsi a noi e cantare: Magnificat, magnificat anima mea Mariam!

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* Predica, alla Famiglia Paolina, in ciclostilato, fogli 2 (22,7x34), tenuta ad Alba dal “Primo Sig. Maestro”, il [27.5.1933]. Nell'originale la data è espressa così: “Alba - Vespro della Regina degli Apostoli”.

1 Originale: dura.

Cf Ct 8,6.

3 Cf Lc 1,46.

4 Cf Sir 24,31: «Coloro che m'illustrano avranno la vita eterna» (Volgata).

5 Versione mariana del Cantico di Maria, cf Lc 1,46-55. Cf Le preghiere mariane di Don Alberione - Storia e commento, a cura di Sgarbossa E., ed. Arch. Stor. Gen. FP, Roma 1988, n. 18, p. 124. Traduzione italiana del testo latino: L'anima mia magnifica Maria;/ E il mio spirito esulta nella mia Madre, Regina e Maestra./ Perché Dio riguardò l'umiltà della sua ancella, ecco gli angeli e gli uomini la chiamano beata./ Perché cose grandi ha operato in lei colui che è potente, e la elesse Immacolata, Vergine, Madre e Assunta in cielo./ La misericordia di Maria si estende dall'una all'altra generazione verso coloro che la amano e la cercano./ La potenza, la sapienza e l'amore di Maria salvano coloro che sono umili nell'intimo del loro cuore./ Attira a sé tutti coloro che la contemplano, coloro che corrono al profumo dei suoi unguenti./ Sazia di beni gli affamati, ai ciechi dona la luce del cuore./ Donò al mondo Gesù Maestro cioè il frutto benedetto del suo seno./ Ed egli è diventato per noi sapienza da Dio, giustizia, santificazione, e redenzione nei secoli./ Gloria al Padre. Cf Le Preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1957, pp. 224-225.

6 Cf 1Cor 1,30.