Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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NOSTRA SIGNORA DEL BUON CONSIGLIO
(26 aprile)

Storia. - La divozione alla Madonna del Buon Consiglio è diffusa in tutto il mondo, ma il centro principale è nel Santuario di Genazzano, diocesi di Palestrina. Risale al 1467. Benedetto XIV, nel 1753, approvò una Pia Unione che onora la Vergine sotto questo titolo, ed egli stesso vi si fece iscrivere.
Leone XIII aveva particolare fiducia nella Vergine del Buon Consiglio. La Messa e l'Ufficio ora in uso, vennero approvati da lui nel 1884. La festa si celebra il 26 aprile.

Fine. - Appare da alcune antifone del Mattutino. Esse esprimono questi concetti:
Non agire senza consiglio, e non ti pentirai di quanto avrai fatto.
Ascolta il consiglio e le istruzioni, onde sia savio nel tuo ultimo tempo.
È vera saggezza chiedere consiglio. Occorre infatti chiedere consiglio, se si vuole schivare il peccato e crescere nelle cognizioni e nelle virtù.
Se la sapienza entrerà nel tuo cuore, e la scienza piacerà all'anima tua, il consiglio ti custodirà, e la prudenza ti conserverà...
Beato l'uomo che trova la sapienza ed è ricco di prudenza; poiché sono preziosi e purissimi i suoi frutti...
Osserva la legge ed il consiglio; essi saranno vita all'anima tua e ornamento al tuo collo.
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Allora camminerai con sicurezza per la tua strada ed il tuo piede non inciamperà.

I grandi consigli. - Il primo grande consiglio si ebbe quando Dio deliberò la creazione dell'uomo: «Faciamus hominem ad imaginem et similitudinem nostram: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza» (Gen. 1,26). Ma la primogenita di tutte le creature è Maria Santissima: «Ego ex ore Altissimi prodivi, primogenita ante omnem creaturam: Io uscii dalla bocca dell'Altissimo, nacqui innanzi a tutte le creature» (Eccli. 24,5). «Ab aeterno ordinata sum, et ex antiquis antequam terra fieret: Dall'eternità io sono stata scelta e consacrata, prima che la terra fosse» (Prov. 8,23). «Quando praeparabat coelos, aderam: Quando Iddio preparava i cieli, io ero presente» (Prov. 8,27).
Maria fu dunque oggetto di quel consiglio. Ella fu designata come la più bella e più grande di tutte le creature: il capolavoro di Dio. Ella si può chiamare con la Sapienza, «un'emanazione, un riflesso dello splendore dell'Onnipotente Iddio, candore della luce eterna, specchio tersissimo della divina Maestà. Infatti è più bella del sole e di ogni costellazione; e, se si paragona alla luce, essa la supera» (Sap. 7, 25, 26, 29).
Il secondo grande consiglio si fece dopo la caduta dell'uomo, quando questi ebbe perduta la grazia e con essa ogni dono soprannaturale. Per salvarlo, le tre Persone Divine decisero l'Incarnazione: il Figlio di Dio avrebbe assunto la natura umana e con la morte di croce avrebbe riaperto le porte del Paradiso. In quel consiglio Maria fu prevista come la fortunata Madre del Redentore: De qua natus est Jesus (Matt. 1,16).
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Prevedendo il momento dell'Incarnazione, il Figlio contemplava accanto a sé la Madre, che lo avrebbe accompagnato dal presepio al sepolcro.

Nel Breviario. - «Fin dai tempi più antichi la Madre di Dio ebbe, tra gli altri titoli, quello di Madre del Buon Consiglio, ma l'uso di invocarla e venerarla sotto questo titolo, invalse nel tempo in cui, regnando Paolo II, apparve miracolosamente sulla parete della Chiesa dei Fratelli Eremiti di S. Agostino in Genazzano, una bellissima immagine di Maria, la quale si rese famosa per le strepitose grazie che elargiva continuamente. Quivi si recano per onorare la celeste Madre, invocare il suo aiuto, o ringraziarla per grazie ricevute, non solo gli abitanti della città o dei paesi limitrofi, ma convengono i fedeli da ogni parte e da ogni nazione.
«Sotto lo stesso titolo fu pure istituita una Pia Unione che Benedetto XIV approvò e confermò arricchendola di indulgenze. Pio VI permise ai Cenobiti di Genazzano e quindi a tutto l'Ordine degli Eremiti, di celebrare la Messa e recitare l'Ufficio proprio della Madre del Buon Consiglio nel giorno della sua festa.
«Il Sommo Pontefice Leone XIII, per la singolare sua pietà e quella di tutti i fedeli verso la Madre del Buon Consiglio, non solo approvò un nuovo Ufficio con Messa per il giorno della festività, concedendo scapolare proprio indulgenziato, ma elevò, con Rescritto Apostolico, lo stesso Santuario alla dignità di Basilica Minore. Infine, aumentando sempre più il culto e la devozione verso la SS. Vergine onorata sotto tal titolo e dimostrandosi questa veramente Madre, con l'impetrare il dono del Buon Consiglio, lo
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stesso Sommo Pontefice, stabili e decretò che nelle Litanie Lauretane, dopo l'invocazione Mater Admirabilis, si aggiungesse Mater Boni Consilii».

Frutti. - 1. La B. Vergine è Madre del Buon Consiglio per tre motivi: buon consigliere è colui che sa: «Da un uomo sapiente chiedi consiglio» (Tobia, 4,19); che è santo, ossia vuole rettamente e non insegna una via qualunque, ma la vera; che ama: solo chi ama è premuroso del bene altrui. Consigliare è opera di misericordia e di amore.
Maria sa e vede. Ella è la più sapiente, anzi la Sede stessa della Sapienza: Sedes Sapientiae, Virgo prudentissima.
Colei che doveva essere la Madre della Sapienza increata, doveva anche possedere sapienza e prudenza. Eva, ingannata per insipienza, rovinò se stessa ed il mondo; Maria, per la sua saggezza, meritò di cooperare a restaurarlo ed a salvarlo.
Maria è santa. Ella è la «piena di grazia», la più santa di tutte le creature: Fundamenta ejus in montibus sanctis. «L'Altissimo ha santificato il suo tabernacolo» (Salmi, 45,5) e questo tabernacolo è Maria.
Maria ci ama. Ella è la Madre del bell'amore: Ego mater pulchrae dilectionis (Eccli. 24, 24). Il suo amore verso Dio supera quello degli Angeli, dei Cherubini, dei Serafini, il suo cuore è un oceano di carità e di amore.
Maria quindi è l'ottima fra tutti i consiglieri.
Ecco perché tutti i Dottori e i grandi luminari della Chiesa sempre ricorsero a Maria. Di essa si può dire, come della Sapienza, che «sfavilla»
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e il suo splendore non patisce oscuramento; chi l'ama, la vede e chi la cerca, facilmente la trova (Sap. 6,13).
Pregare. Chiediamo alla Vergine del Buon Consiglio luce e sapienza celeste. Ricorriamo a lei nei dubbi e nelle difficoltà di spirito, di studio e di apostolato. Maria non solo ci illuminerà, ma ci otterrà pure la forza di seguire i suoi consigli. Infatti ella è «candore di luce eterna, specchio senza macchia della maestà di Dio ed immagine della sua bontà». Perciò «il suo consiglio è come una fonte perenne di vita».
3. Abbiamo, inoltre, l'umiltà di ricorrere a chi è superiore a noi, per essere guidati. L'orgoglioso si fida di sé, ma vede per uno. L'umile si consiglia e vede per due o più.
In ogni età abbiamo bisogno di consiglio, ma specialmente nella gioventù.
In ogni impresa abbiamo bisogno di consiglio, ma specialmente nelle più difficili ed ardue.
In ogni lavoro abbiamo bisogno di consiglio, ma specialmente nel lavoro interiore per la santificazione.
Ma a chi chiedere consiglio?
Non chiederlo a persone mondane, interessate per sé, leggere, ignoranti. Chiederlo invece: ad un buon confessore, ad un buon direttore di coscienze, a uomini saggi e maturi, a persone esperte della materia. È bene rivolgersi al miglior medico, al miglior avvocato, al miglior maestro, nelle rispettive materie. Così, tanto più, ad un competente in materia di spirito, di vocazione, di morale.
Eleggi il tuo consigliere uno tra mille! Sia egli uomo di Dio e saggio per se stesso. Abbia le tre condizioni: sapienza, santità e prudenza.
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Ecco che dopo aver pensato alle cose, dopo aver ben pregato la SS. Vergine, dopo esserti ben consigliato, puoi confidare di indovinare la buona via e di avere la benedizione divina.

Messa Mater Boni Consilii


Introito
. Ci rallegriamo nel celebrare la festa della Madre del Buon Consiglio. La Chiesa nell'Ufficio mette in bocca a Maria le parole della Sapienza: «Io, la sapienza, abito nel Consiglio e sono presente ai saggi pensieri... A me appartengono il consiglio e l'equità, a me la prudenza; a me la fortezza. Per me regnano i Sovrani; ed i Legislatori dispongono cose giuste» (Prov 3,12,14s.)
Preghiera. Chiediamo la grazia di seguire sempre i consigli di Maria. A lei infatti si applicano le parole «Chi mi ascolta non sarà confuso, e chi lavora con me, non pecca» (Eccli 24,30s.).
Epistola. I Santi appresero da Maria la saggezza e seguirono le vie della giustizia e della virtù. I Dottori trovarono in Maria la sede della sapienza. Tutti i devoti furono da Maria illuminati; tutti i dubbiosi trovarono, ricorrendo a Maria, la loro strada. A tutti ella brilla come stella del mare, tra le tenebre e le tempeste. Ma occorre seguirla; e l'Epistola conchiude «Chi mi ascolta non sarà confuso, e chi lavora con me, non pecca. Quelli che mi predicano, avranno la vita eterna» (Eccli 24, 30s.).
Salmodia, Offertorio, Comunione. È lodata la sapienza, la saggezza, la prudenza che risplendono ed ispirano tutti i consigli di Maria. È la Vergine prudentissima; è più sapiente di tutti i dottori, indica a tutti il sentiero sicuro del cielo.
Vangelo. Un ammirabile esempio di saggezza e prudenza di Maria l'abbiamo nell'Annunciazione. Eva, parlando con il demonio, si era lasciata ingannare da promesse bugiarde, e finì con allontanare Dio da sé. Maria parlando con l'Arcangelo Gabriele, dimostra tutta la sua prudenza; ed il colloquio finisce con l'Incarnazione del Figlio di Dio.
S Alfonso aveva molta confidenza nella Madonna del
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