Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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di molte grandezze. Centro però, e ragione di tutte, è la Maternità Divina.
Ma tra le grandezze una ci colpisce e meraviglia: la sua verginità congiunta alla Maternità. È miracolo che rimane unico nella storia dell'umanità. Esso ha rovesciato tutte le leggi della natura. Due sono le glorie di una donna: la verginità e la maternità. Ma la donna o sceglie la prima o la seconda: sono incompossibili nella stessa persona. Era però nei disegni di Dio che in Maria si raccogliesse tutto quanto di buono è diviso tra le altre creature. Ed ecco che Dio fece Maria la Vergine più perfetta e la Madre più grande. Dice san Bernardo: «Doppio miracolo, doppio privilegio... Una vergine non poteva aver per figlio che un Dio; un Dio non poteva avere per Madre che una vergine».
La Chiesa celebra la festa della Purità della B. Vergine Maria, il 16 ottobre.

Fine. - Onoriamo la purezza di Maria SS.; chiediamo la purità secondo il nostro particolare stato.
La purezza di Maria fu miracolosa e singolare. Quale purezza, domanda S. Bernardo, quale purezza anche angelica, potrà paragonarsi a quella di Colei che fu degna di essere fatta sacrario dello Spirito Santo e tempio del Figlio di Dio? Maria è la castissima sposa di S. Giuseppe, è la purissima, l'immacolata, la Madre dell'Agnello senza macchia.
Maria è modello di purezza. La Vergine Immacolata, purissima nell'anima, castissima nel corpo, è modello alle vergini, alle spose, alle madri: modello di purezza nei pensieri sempre alti e rivolti a Dio; nei sentimenti sempre santi;
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nelle parole sempre prudenti e sempre ispirate dall'amor di Dio; nelle opere, nel tratto, nel comportamento, in tutta la persona. Maria è il modello propostoci dalla Chiesa che ci vuole simili a questa Vergine Santissima.
Chi si confida in Maria e chiede grazia di conservar la purezza è certo di ottenerla. S. Luigi Gonzaga fece il voto di verginità a 9 anni e lo conservò in tutta la vita perché era divoto di Maria SS.; S. Tommaso d'Aquino consacrò giovanissimo il suo cuore alla Madonna, e S. Alfonso affidò a Maria la custodia di tutti i suoi sensi. Così numerosissime altre anime posero la loro purezza sotto la protezione di Maria e riportarono vittoria. S'intende che ciò non è tutto: occorre affidarsi a Maria, ma bisogna anche mettere le condizioni da parte nostra, specialmente l'umiltà: Deus superbis resistit, humilibus autem dat gratiam; Dio resiste ai superbi e dà la grazia agli umili (1Pietro 5,5). Togliamo gli impedimenti e Maria ci darà più abbondanti grazie.

La purezza. - Maria è giglio purissimo e, come scrive S. Ambrogio, è un vaso celeste. Maria è la stessa purezza: il suo cuore fu così nitido e terso da attirare su di sé lo sguardo del Signore e determinarlo a sceglierla per Madre. Onde S. Bernardo esclama: Virginitate placuit.
I santi Padri, anche i più antichi, chiamano unanimemente la B. Vergine: santa, illibata, immacolata. Basti ricordare l'esordio di un discorso di S. Efrem sulla purezza di Maria: «O inviolata, o integra, o tutta pura e casta Vergine Maria, Madre di Dio, Regina dell'universo, speranza dei disperati... più sublime degli Angeli,
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più candida dei raggi e dei fulgori del sole, più onorata dei Cherubini, più santa dei Serafini... incomparabilmente più gloriosa di tutta la milizia celeste».
La purezza di Maria è purezza miracolosa, purezza esemplare, purezza tanto accetta al Cuore di Dio, che ella può ottenere tale virtù a tutti coloro che gliela chiedono.
Con questa parola s'intende purità di mente, di cuore, di parole, di opere; purità del corpo, dell'anima e dello spirito.
Questa virtù è necessaria perché l'impurità è la principale causa di dannazione. Niente di impuro, dice la S. Scrittura, potrà entrare nel regno dei cieli: Non intrabit in eam aliquod coinquinatum (Ap. 21,27). Se vivrete secondo la carne, morrete: Si enim secundum carnem vixeritis, moriemini (Rom. 8,13).
S. Giovanni Crisostomo afferma che dobbiamo essere puri come gli angeli, perché destinati a vivere con essi; e S. Ambrogio asserisce che chi conserva la castità è un angelo, mentre chi la perde è un demonio: Qui castitatem servaverit, angelus est; qui perdidit, diabolus.
La virtù della purezza merita speciale elogio, perché virtù assai difficile e tanto combattuta dal demonio e dal mondo. Tre sono le concupiscenze. Omne quod est in mundo, concupiscentia carnis est et concupiscentia oculorum et superbia vitae: Tutto ciò che è nel mondo, è concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e superbia della vita (1Giov. 2,16). Ma quella che produce maggior strage è la concupiscenza della carne.
La purezza è virtù eroica, perché portiamo sempre con noi il corpo, e non basta fuggire il
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mondo per evitare le tentazioni; ovunque è possibile peccare contro la virtù angelica; il saper vincere costantemente è vero eroismo. Vincere la concupiscenza è la più insigne delle vittorie, anzi, secondo S. Girolamo, nel vincere le passioni e conservare la purezza, si ha il merito e la gloria stessa del martirio.
È virtù rara. Virtù che rende simile agli angeli. Anzi, in certo modo, le persone caste sono più preziose agli occhi di Dio che gli angeli stessi. Gli Angeli infatti sono puri per natura, e non ne hanno merito. Gli uomini che sanno mantenersi casti in mezzo a tante difficoltà, ne hanno grandissimo merito. L'anima pura può esclamare con Maria: «Colui che è onnipotente ha fatto in me grandi cose... E in questo Iddio ha manifestato il valore del Suo braccio» (Luc. 1,49,51).
La castità rende l'uomo felice; procura la pace, la gioia, l'onore, la riputazione, la santità, la bellezza, la grazia, vita lunga, morte serena. Fa appartenere a Dio in vita, in morte, nell'eternità. Quis puritate pectoris dulcior fructus? quis cibus suavior? qual frutto più squisito, qual nutrimento più dolce della purità di cuore? scrive S. Ambrogio.

Nel Breviario. - «Sia descritta in voi come in un'immagine la verginità e la vita della beata Vergine Maria nella quale rifulge, come in uno specchio, la bellezza della castità e la forma della virtù.
«Da lei prendete l'esempio del vivere e imparate che cosa correggere, che cosa fuggire, che cosa fare. Il primo impulso ad imparare è la dignità del Maestro. Ma qual Maestro più nobile
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della Madre di Dio? Chi più splendido di lei che elesse lo splendore? Chi più casto di Maria che generò un corpo senza contatto di corpo?
«Che dire delle altre virtù di Maria? La Vergine era pura non solo di corpo, ma anche di mente che non offuscò mai col minimo peccato. Umile di cuore, grave nelle parole, prudente di animo, parca nel parlare; sperava non nelle ricchezze, ma nella preghiera; sempre intenta nel proprio lavoro, vereconda nei discorsi, non cercava mai gli uomini, ma Dio solo; non danneggiava nessuno, ma beneficava tutti; fuggiva il vizio ed amava la virtù.
«Maria diede la gloria al cielo, un Dio alla terra, la fede alle genti, la fine ai vizi, l'ordine alla vita, la disciplina ai costumi, e per la grazia annunziatale dall'Angelo, la salute a tutti i secoli.
«Veramente benedetta, o Vergine, che possiedi il decoro della verginità e la dignità della Madre, veramente benedetta perché meritasti la grazia di concepire il Figlio di Dio, conservando la corona dell'integrità, veramente benedetta perché ricevesti la gloria del germe divino e fosti incoronata Regina di ogni castità».

Frutti. - 1. Fede in questo privilegio. La verginità di Maria non fu un fiore vago e profumato che presto si scolora, si sgualcisce, cade. Il fiore cade quando viene il frutto. La verginità di Maria è perpetua: prima del parto, nel parto, dopo il parto: in tutti gli stadi di sua vita e della sua divina maternità. Concepì verginalmente il Figlio di Dio; Lo diede alla luce verginalmente, e dopo conservò sempre fresco ed inalterato il suo giglio.
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È dogma definito dal Concilio Lateranense I (649): «Se alcuno non confessa, in conformità alla dottrina dei SS. Padri, che la santa ed immacolata Vergine Maria, vera e propria Madre di Dio, concepì verginalmente per opera dello Spirito Santo e che diede alla luce il Figlio incorruttibilmente, rimanendo indissolubilmente, anche dopo il parto, la sua verginità, sia condannato». In Maria operò soltanto Dio; mentre ella in estasi di inesprimibile amore si congiungeva a Colui che discendeva nel suo seno. E dalla nascita di Gesù il sigillum virginitatis fu lasciato intatto, come Gesù uscì dal sepolcro senza rimuovere la pietra e rompere il sigillo. «Ho veduto - dice il Monsabrè - il raggio traversare le onde trasparenti dell'aria, traversare il vetro, ma il sole non si è alterato, né l'onda dell'aria sconvolta».
2. La purezza è virtù delicatissima. Come il giglio si deturpa appena si tocca, lo specchio si appanna ad un po' di fiato, cosi si può perdere la purezza per un solo pensiero o sentimento cattivo acconsentito.
«A quel modo che in uno specchio appannato non può l'immagine degli oggetti né riflettersi né essere veduta, cosi, dice S. Basilio, in nessun modo l'uomo, se non è puro, può né ricevere né vedere i lumi dello Spirito Santo». Bisogna essere delicatissimi e prendere tutti i mezzi per non perdere sì bella virtù.
Primo e speciale mezzo è la vigilanza: vigilanza sulla mente, sul cuore, sugli occhi, sull'udito, su tutta la persona. Non è stando chiusi fra quattro mura che si evitano le tentazioni, ma vigilando attentamente su tutte le nostre azioni e su tutti i nostri sensi.
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3. Preghiera. Chiediamo incessantemente questa grazia e mettiamo la nostra purezza sotto la protezione di Maria.
4. Fiducia vera in Dio: confidiamo nell'aiuto del Signore e diffidiamo totalmente di noi, sapendo che non si può essere casti se Dio non lo concede. Pregare, confidare e vigilare: così hanno fatto i Santi così dobbiamo fare ancora noi.

Messa della Purità della B. Vergine Maria


Introito
. È come un istinto soprannaturale quello delle anime delicate di rifugiarsi sotto il manto della SS. Vergine per difendere il loro giglio. Qui si cantano la verginità e la maternità di Maria da Dio unite nell'anima e nel cuore di lei
Preghiera. Chiede a Dio la purezza di mente, di cuore e di corpo per i meriti e i privilegi dell'integrità verginale
Epistola. Si espongono le intime comunicazioni di un'anima santa col suo Dio. Essa è tutta di Dio; Dio la favorisce con doni, ispirazioni e attrattive speciali. Tutta di Dio! La verginità non soffre divisioni. Chi invece pensa ad una famiglia, deve preoccuparsi di questa. La verginità è superiore al matrimonio. L'anima casta porta con sé un grande segno di salvezza.
Salmodia. La purezza di Maria è paragonata alla fragranza del giglio, che è gradita allo sposo celeste. La sua bellezza è quella dell'aurora. Il suo splendore è quello del sole. Come il giglio vive difeso dalle spine così si può difendere la purità, soltanto con la mortificazione.
Vangelo. Narra il fatto dell'Annunciazione. In esso specialmente è da notarsi l'intervento dello Spirito Santo nell'Incarnazione del Figlio di Dio.
Segreta. Il Figlio di Dio non violò ma consacrò la verginità di Maria prendendo possesso dell'umana natura nel seno di lei. La SS. Vergine era degno tabernacolo: chiediamo di venir purificati per offrire il sacrificio dell' altare.
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