Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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DEDICAZIONE DELLA MADONNA DELLA NEVE
(5 agosto)

Storia. - La basilica di S. Maria Maggiore fu costruita da Papa Liberio prima del 400, sul Colle Esquilino, allora deserto. Ebbe vari nomi: Basilica Liberiana, S. Maria ad Nives, S. Maria ad Praesepe, perché vi furono portate le reliquie del presepio; S. Maria Maggiore per la sua grandiosità, rispetto ad altre chiese minori dedicate pure a Maria. Ivi, in una cappella sontuosa, costruita da Paolo V nel 1611, si venera una delle più antiche immagini di Maria. La tradizione l'attribuisce a S. Luca. I Papi l'hanno chiamata Salus populi romani, salvezza del popolo romano. La incoronò Clemente VII nel 1597. Nel 1837, per un voto fatto dai romani, la città fu salvata dal colera, e Gregorio XVI la incoronò una seconda volta. Napoleone aveva derubata la prima corona.
È il primo Santuario mariano del mondo.

Fine. - Tre sono i fini per cui Maria stabilisce la sua sede speciale nei Santuari:
1. Per distribuire grazie ai suoi figli. Maria vuole che gli uomini trovino una certa facilità per avvicinarsi a lei, perciò i Santuari eretti in suo onore sono sparsi ovunque. Le grazie che Maria distribuisce in ogni luogo sono particolarmente quelle più necessarie per la salvezza eterna, cioè conversione e santificazione. Occorre anzitutto mettersi in grazia di Dio, se si vuole celebrare con frutto le feste di Maria.
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2. Per confermare le popolazioni nella fede. I Santuari della Madonna hanno quasi tutti origine miracolosa; così per es.: quello di Lourdes, di Loreto, di La Salette, di Fatima, che sono una vera apologia del Cristianesimo. In Francia, i razionalisti volevano dei miracoli costatati ed approvati non solo dal popolo, ma da persone perite in ogni scienza: ebbene, a Lourdes vi sono molte migliaia di firme di medici i quali attestarono la miracolosa guarigione di innumerevoli infermi di ogni specie. Maria ha compassione degli increduli; per conquistarli alla fede, ottiene continui miracoli dal Cuore adorabile del Figlio suo.
3. Per un fine particolare proprio di ogni Santuario. A Loreto, per esempio, Maria intende insegnarci le virtù di famiglia; a Genazzano vuole che impariamo a consigliarci con lei; a Savona vuole portarci ad una maggiore confidenza nella grande sua misericordia.
In ogni tempo Maria scende tra i suoi figli, insegna loro or questa or quella verità, e li incoraggia in ogni impresa.
Se in tutte le parti della terra vi sono Santuari in onore di Maria, tanto più ve ne sono a Roma, centro della Cristianità. Tra questi primeggia, per grandiosità e ricchezza quello di Santa Maria Maggiore.

Nel Breviario. - «Sotto il Pontificato di Liberio, Giovanni, patrizio romano e la sua sposa, ugualmente nobile, non avendo figliuoli cui fare eredi dei loro beni, votarono la loro eredità alla Santissima Vergine Madre di Dio, supplicandola istantemente con assidue preghiere di
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far conoscere in qualche maniera in quale opera pia ella voleva che venisse impiegato questo denaro. La beata Vergine Maria, ascoltando benevolmente preghiere e voti, rispose con un miracolo.
«Il 5 agosto, epoca in cui i calori sogliono essere grandissimi in Roma, una parte del colle Esquilino la notte si ricoprì di neve. Nella medesima notte la Madre di Dio avvisava separatamente in sogno Giovanni e la sua sposa, di far costruire una Chiesa sul luogo che vedrebbero coperto di neve, e dedicarla alla Vergine Maria; così ella voleva essere costituita loro erede. Giovanni, fece noto questo al papa Liberio il quale dichiarò di aver avuto la stessa visione nella notte.
«Perciò, accompagnato dal clero e dal popolo, al canto delle Litanie, si portò al colle coperto di neve e ivi tracciò il perimetro della chiesa, che fu costruita a spese di Giovanni e della sua sposa. Dapprima fu chiamata con diversi nomi: Basilica Liberiana, Santa Maria ad Praesepe, ma essendo già state costruite nella città molte chiese sotto il nome della santa Vergine Maria, si finì per chiamarla chiesa di santa Maria Maggiore, affinché la qualifica stessa di Maggiore, unita alla novità del miracolo e all'importanza della Basilica, la mettesse al disopra di tutte le altre dello stesso nome. L'anniversario della dedicazione di questa chiesa, che ricorda la neve caduta miracolosamente in questo giorno, si celebra solennemente ogni anno.
«Questo Santuario, al dire del Grisar, è il monumento più splendido che Maria possiede nell'eterna Città, ed è per il Vescovo di Roma, come una seconda Cattedrale».
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Frutti. - 1. Vari Santi, in vari tempi hanno venerata la beata Madre di Dio in questa chiesa mariana. Essa merita anche il nome di madre delle chiese mariane.
S. Enrico nel 1014 venne a Roma per essere incoronato imperatore. Passò in chiesa, innanzi a questa immagine, la prima sua notte romana.
S. Brigida, quando abitava in Panisperna, nel 1372, godeva nel fermarsi a lungo a pregare sotto il suo sguardo.
S. Carlo Borromeo volle, in tale chiesa, ricevere l'Ordinazione sacerdotale il giorno dell'Assunzione del 1563.
S. Francesco Borgia ottenne da S. Pio V di far riprodurre molte copie dell'immagine per i suoi religiosi. Una di esse fu trovata indosso al B. Ignazio de Ezevedo e dei suoi 39 compagni che furono martirizzati presso le isole Canarie, mentre andavano in Brasile per predicarvi il Vangelo (anno 1570).
S. Stanislao Kostka, abitando nel noviziato di S. Andrea al Quirinale, prima di mettersi a letto era solito inginocchiarsi rivolto verso la Basilica di S. Maria Maggiore; recitava un'Ave Maria, e chiedeva la benedizione a questa Madre.
S. Luigi Gonzaga e S. Giovanni Berchmans sentivano un'intima gioia di visitarla ogni sabato, secondo l'uso vigente allora nel Collegio Romano.
2. Nel 593, a Roma, infuriava una crudele pestilenza. Il Papa S. Gregorio fece trasportare l'immagine di S. Maria Maggiore in processione al Vaticano. Egli con il clero la seguiva con preghiere, canti e lacrime. Arrivati all'imbocco del
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ponte Elio, di fronte alla Mole Adriana, il Papa vide su di essa un Angelo che stava rimettendo una spada nel fodero, mentre un coro celeste cantava: Regina Caeli, laetare, alleluia! Da quel momento cessò il flagello e crebbe la divozione alla Vergine. Il ponte fu detto S. Angelo e la Mole, Castel S. Angelo.
Sotto Leone IV (847-855) scoppiò un terribile incendio nel cosiddetto Borgo, presso S. Pietro. Intervenne il Papa e benedì quelle case con la venerata immagine. Il fuoco prodigiosamente si estinse. Raffaello dipinse il fatto in una delle Stanze in Vaticano.
In ogni pubblica necessità il popolo di Roma ricorre alla Salvezza del popolo Romano. E quali prodigi e grazie ottiene! Maria si compiace di stabilire un bel trono delle sue misericordie nella sede del Vicario di Cristo.
3. S. Maria Maggiore è detta Basilica Liberiana dal Papa Liberio. Maria è la protettrice del Papato e della Chiesa universale, la salute del popolo romano. In questa chiesa si celebrano speciali funzioni per il Papa, il quale ricorse in ogni tempo alla Madonna, come attestano numerosi decreti. Seguiamo l'esempio del Capo della Chiesa.
Si chiama S. Maria ad Nives per il grande prodigio operatovi dalla Vergine. Iddio vuole guadagnare i popoli per mezzo di Maria, affinché tutti giungano a salvezza.
Si chiama S. Maria ad Praesepe. È giusto che la Vergine SS. abbia in questo grande Santuario la culla in cui contemplò e adorò il suo divin Figlio.
Si chiama S. Maria Maggiore. È bene visitare
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i Santuari Mariani, specialmente questo, ed ivi chiedere grazie per la Chiesa universale. Pregare per la santità del popolo e del clero romano; da Roma deve partire la verità e la santità.

Messa di S. Maria ad Nives


Introito
. È un saluto a Maria, Madre Gesù. Nella Basilica si conservano le reliquie del Presepio: dove Maria adorò il suo neonato Bambino celeste.
Preghiera. Si chiede: che Maria ci liberi dalla tristezza presente e ci conceda l'eterna allegrezza; che il suo patrocinio si estenda su di noi in ogni tempo, e ci conduca alla salvezza.
Epistola. Maria fu la prima creatura nella mente di Dio creatore; Maria è la più alta nel cielo; Maria ha compìto, verso il Signore, il ministero più grande accettando la Maternità divina. Tra i Santi è la più eccelsa: ha da sola le virtù che sono divise tra gli altri; a tutti i Santi distribuì le sue grazie; in cielo è la guida di tutti i Beati con Gesù e per Gesù nel glorificare Dio per tutta l'eternità.
Salmodia, Offertorio, Comunione. Si intrecciano sempre con tre espressioni: lode all'eccelsa verginità di Maria; ammirazione all'immensa dignità di Madre di Dio; supplica fiduciosa al misericordioso suo cuore.
Vangelo. Maria è proclamata beata da una donna che aveva udito la mirabile sapienza di Gesù. È quanto gli aveva profetizzato la SS. Vergine nel canto del «Magnificat». Tutte le generazioni mi proclameranno beata: «beatam me dicent omnes generationes» (Luc. 1,48). In terra, in Purgatorio, in cielo, si esalta il Nome di Maria. Ovunque sulla terra e da tutti i cori celesti si saluta e si loda Maria. È la creatura in cui Dio stampò un'orma più profonda della sua potenza, bontà, sapienza.
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