Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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riunione col Figlio; ma fu sempre pienamente abbandonata alla volontà di Dio. Progrediva nella virtù e specialmente nella fede e nell'amore con fervore sempre crescente.
S. Francesco di Sales scrive: «Avendo la Vergine Santa raccolti nel suo spirito, con una vivissima e continua memoria, tutti i più amabili misteri della vita e morte del suo divin Figlio e, ricevendo sempre direttamente da questi ricordi le più ardenti aspirazioni che il Figlio suo, Sole di giustizia, gettava sugli uomini nel colmo del meriggio della sua carità, e vivendo essa dal canto suo in un continuo moto di contemplazione, il fuoco sacro del divino amore tutta la consumò, quale olocausto di soavità, dandole la morte, mentre l'anima sua, tutta rapita, si trovava trasportata fra le braccia della dilezione del Figlio. O morte amorosamente vitale! O amore vitalmente mortale!» (Serm. dell'Assunzione).
Aggiunge il santo in altro luogo: «I Santi che morirono d'amore, prima di morire effettivamente, provarono una grande varietà d'accidenti e di sintomi di dilezione, molti trasporti, molti assalti, molte estasi, molti languori, molte agonie: avreste detto che il loro amore partorisse con sforzo ed a più riprese la beata morte; a causa della debolezza dell'amor loro, non ancora abbastanza perfetto, che non poteva con uguale fermezza continuare la sua dilezione. Ma tutt'altro avvenne nella santissima Vergine; perché come noi vediamo la bella alba del giorno che cresce non già a più riprese od a tremuli scuotimenti, ma con un certo continuo dilatamento ed aumento che è quasi insensibilmente sensibile, onde si vede ella crescere in splendore,
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ma con tanta ugualità che nessuno può avvertire, negli accrescimenti di lei, interruzione, separazione o scongiungimento; così anche nel verginal cuore della gloriosa nostra Signora cresceva ad ogni momento l'amor divino, ma con accrescimenti sempre dolci, pacifici e continuati, senza agitazione, scuotimenti o violenza d'alcuna sorta... Sicché più dolce si fu la morte di questa Vergine di quel che possa mai caderci in pensiero: soavemente per una parte traendola il suo Figlio all'odore dei suoi profumi, e per l'altra dietro alla sacra fragranza lasciandosi ella dolcissimamente andare in seno alla bontà del medesimo Figlio suo. Infatti, se l'amore aveva fatto presso la Croce provare a questa divina Sposa i dolori estremi della morte, bene era poi ragionevole che la morte provar le facesse, alfine, le supreme delizie dell'amore» (Teotimo, p. 11).
Maria fu risuscitata ed assunta al cielo: ed incoronata di gloria e fatta universale mediatrice di grazie.
Canta il Salmista: «La Regina (o Signore), si è assisa alla Vostra destra, in manto d'oro e splendente di ogni sorta di gemme» (Salmi, 44,10).

Ragioni. - Maria fu soggetta alla morte per parecchi motivi:
1. Perché doveva assomigliare in ogni cosa al Suo divin Figlio. Tutti, secondo S. Paolo, dobbiamo essere conformi all'immagine di Gesù: Conformes fieri imaginis Filii sui (Rom. 8,29); tanto più lo fu Maria SS. Gesù morì: doveva, quindi, morire anche la Madre Sua.
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2. Maria non doveva essere privata di questo gran merito: dell'accettazione della morte.
3. Perché doveva dare a noi l'esempio di una santa morte.
4. Maria è corredentrice; come il suo Divin Figlio, dovette offrire la sua vita per la nostra salvezza.
5. Per ottenere a noi tutti la grazia di una santa morte. Perciò la Chiesa prega ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostrae.
Non doveva però andare soggetto alla corruzione quel santo corpo che era stato tabernacolo vivente del Figlio di Dio. All'alba radiosa doveva pur corrispondere lo splendore del tramonto: venuta al mondo candidissima, crebbe ogni giorno nel candore, fino a formare il Paradiso di Dio.

Dalla bolla di Pio XII: «Poiché dunque la Chiesa universale, nella quale vive lo Spirito di Verità e la conduce infallibilmente alla conoscenza delle verità rivelate, nel corso dei secoli ha manifestato in molti modi la sua fede, poiché i vescovi dell'Orbe cattolico con quasi unanime consenso chiedono che sia definita come dogma di fede divina e cattolica la verità dell'Assunzione corporea della B. Vergine Maria al Cielo - verità fondata sulla S. Scrittura, insita profondamente nell'animo dei fedeli, confermata dal culto ecclesiastico fin dai tempi remotissimi, sommamente consona con altre verità rivelate, splendidamente illustrata e spiegata dallo studio della scienza e sapienza dei teologi - riteniamo giunto il momento prestabilito
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dalla Provvidenza di Dio per proclamare solennemente questo privilegio di Maria Vergine.
«Noi che abbiamo posto il Nostro Pontificato sotto lo speciale patrocinio della Santissima Vergine, alla quale Ci siamo rivolti in tante tristissime contingenze, Noi, che con pubblico rito abbiamo consacrato tutto il genere umano al suo Cuore Immacolato, ed abbiamo ripetutamente sperimentato la sua validissima protezione, abbiamo ferma fiducia che questa solenne proclamazione e definizione dell'Assunzione sarà di grande vantaggio all'umanità intera, perché renderà gloria alla Santissima Trinità, alla quale la Vergine Madre di Dio è legata da vincoli singolari. Vi è da sperare infatti che tutti i cristiani siano stimolati ad una maggiore devozione verso la Madre celeste, e che il cuore di tutti coloro che si gloriano del nome cristiano sia mosso a desiderare l'unione del Corpo Mistico di Gesù Cristo e l'aumento del proprio amore verso Colei che ha viscere materne verso tutti i membri di quel Corpo augusto. Vi è da sperare inoltre che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre più del valore della vita umana, se è dedita totalmente all'esecuzione della volontà del Padre Celeste ed al bene degli altri; che, mentre il materialismo e la corruzione dei costumi da esso derivata minacciano di sommergere ogni virtù e di fare scempio di vite umane, suscitando guerre, sia posto dinanzi agli occhi di tutti in modo luminosissimo a quale eccelso scopo le anime e i corpi siano destinati; che, infine, la fede nella corporea Assunzione di Maria al Cielo renda più ferma e più operosa la fede nella nostra risurrezione.
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«La coincidenza provvidenziale poi di questo solenne evento con l'Anno Santo che si sta svolgendo, Ci è particolarmente gradita; ciò infatti Ci permette di ornare la fronte della Vergine Deipara di questa fulgida gemma, mentre si celebra il Massimo Giubileo, e di lasciare un monumento perenne della Nostra ardente pietà verso la Madre di Dio».

Frutti. - 1. Lode e ringraziamento a Dio per aver Egli ricolmata di tanti favori la SS. Vergine e specialmente per averla coronata di tanta gloria. Uniamo, perciò, i nostri omaggi e la nostra gioia a quella degli spiriti celesti, i quali, nell'Assunzione di Maria SS. al Cielo, dovettero esclamare con le parole del Cantico dei Cantici: «Chi è costei che ascende dal deserto, piena di delizie e appoggiata al suo Diletto?» (8,5).
2. Patrocinio di Maria. Che cosa fa ora la Madre di Dio su quel trono sublime a cui fu elevata? È la Mediatrice del genere umano insieme con Gesù Cristo; e presso Gesù ella intercede per noi e perora la nostra causa. Ella attinge a piene mani nei celesti tesori e distribuisce largamente grazie e benedizioni. Nel Cielo ella è Regina, ma Regina di una clemenza, di una bontà e di un potere senza limiti.
Se vogliamo essere un giorno partecipi della gloria della Madonna in Cielo, dobbiamo ora camminare sulle sue orme, imitandone le virtù. Dobbiamo essere puri di spirito, di corpo e di cuore, umili nei pensieri, nelle parole e nelle opere; sottomessi alla volontà di Dio, pronti e generosi a portare la nostra croce.
3. Assunzione. L'esaltazione di Maria SS. è magnificamente rappresentata da Dante Alighieri
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nel Cielo Empireo. Guardando il Poeta, tra i Beati (in forma di lumi), il «Maggior lume» che è la Vergine Madre, vede scendere una «Facella» che, girando, cinge quel lume a guisa di corona e intona un cantico celestialmente melodioso. La «Facella» è l'Arcangelo Gabriele. E mentre

«...tutti gli altri lumi
facean sonar lo nome di Maria»

il Poeta vede la Vergine che ascende in alto; poi non la può più scorgere, quand'ella si è levata presso il Divin Figlio «Sua Semenza»:

«Però non ebber gli occhi miei potenza
di seguitar la coronata fiamma
che si levò appresso sua semenza».
(Par. XXIII, 110-120).

Indi il Poeta fa intonare a tutti i Beati del Paradiso il cantico Regina Coeli, col quale essi riconoscono ed acclamano nell'esultanza Maria loro Sovrana.

Messa dell'Assunta


Introito
. La Chiesa ricorda la visione di S. Giovanni Evangelista: «Apparve in cielo un grande prodigio: una donna vestita di sole, avente la luna sotto i suoi piedi, ed in capo una corona di dodici stelle».
Preghiera. «O Dio eterno ed onnipotente, che hai innalzato alla gloria celeste in anima e corpo l'Immacolata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, ti preghiamo di concederci che, sempre intenti alle cose celesti, possiamo meritare di diventare partecipi della sua gloria».
Epistola. È tolta dal libro di Giuditta (13,22-25; 15,10).
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«Il Signore t'ha benedetta nella sua potenza, e per mezzo di te ha annientato i nostri nemici. O figlia, tu sei benedetta dal Signore Dio altissimo a preferenza di tutte le altre donne della terra. Benedetto sia il Signore, creatore del cielo e della terra, che diresse la tua mano nel troncar la testa al principe dei nostri nemici; oggi Egli ha così esaltato il tuo nome che le tue lodi saran sempre sulla bocca degli uomini i quali si ricorderanno in eterno della potenza del Signore, perché per essi tu non hai risparmiato la tua vita e viste le angustie e tribolazioni della tua gente ne hai impedita la rovina davanti al nostro Dio. Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu la letizia di Israele, tu l'onore del nostro popolo».
Salmodia. (Salmi, 44, 11, 12, 14). «Ascolta, o figlia, guarda e porgi l'orecchio, e il re s'innamorerà della tua bellezza. Tutta la bellezza della figlia del re è interiore, essa ha le frange d'oro ed è coperta di ornamenti».
Alleluia, alleluia. Maria fu assunta in cielo: esulta l'esercito degli angeli. Alleluia.
Vangelo. Il brano è tolto dal testo di S. Luca (1, 41-50).
«In quel tempo: Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo ed esclamò ad alta voce, e disse: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. E d'onde mai mi è dato che venga a me la madre del mio Signore? Ecco, infatti, appena il suono del tuo saluto mi è giunto all'orecchio, il bambino mi è balzato pel giubilo nel seno. E te beata che hai creduto, perché s'adempiranno le cose a te predette dal Signore. E Maria disse: L'anima mia glorifica il Signore; ed il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore; perché egli ha rivolto il suo sguardo alla bassezza della sua serva; ecco, da questo punto tutte le generazioni mi chiameranno beata. Perché grandi cose ha fatto Colui che è potente, e il suo nome è santo, e la sua misericordia si effonde di generazione in generazione sopra coloro che lo temono».
Offertorio. (Gen. 3,15). «Ed io porrò inimicizia tra te e la Donna, fra la tua progenie e la Progenie di lei».
Segreta. Ascenda a Te, o Signore, l'offerta della nostra divozione; e, per intercessione della Beatissima Vergine Maria assunta in cielo, i nostri cuori, accesi dalla fiamma della carità, continuamente tendano a Te.
Comunione. (Luc. 1, 48-49). «Tutte le genti mi chiameranno beata, perché grandi cose mi ha fatto Colui che è potente».
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